POLITICA
La disciplina negli altri Paesi
Articolo 18, licenziamento e reintegro. Come funziona in Europa
Il Jobs Act italiano a confronto con i modelli delle altre nazioni
La riforma Fornero
Una prima riforma dell'articolo 18 è intervenuta con la legge Fornero nel 2012: le nuove norme hanno superato l'automatismo tra licenziamento ritenuto illegittimo e il reintegro del lavoratore, distinguendo tra tre tipi di licenziamento: discriminatorio, disciplinare ed economico. A seconda dei casi il giudice può decidere per una reitegrazione con risarcimento (integrale o limitato) o per la sola indennità risarcitoria.
La proposta di Renzi e la Germania
Più volte il presidente del Consiglio ha ribadito che la riforma del mercato del lavoro, dovrà ispirarsi al modello tedesco. Per quanto riguarda il capitolo sui licenziamenti in Germania il giudice può ordinare all’azienda, a fronte di un licenziamento illegittimo, la possibilità di reintegrare il lavoratore in azienda. Ma la differenza sostanziale con il nostro Paese è che in Germania la disciplina sui licenziamenti si applica solo per la aziende con almeno 10 dipendenti (15 in Italia) e nelle aziende più grandi è fondamentale il ruolo di mediazione svolto dal Consiglio di fabbrica, che deve essere obbligatoriamente informato in caso di richiesta di licenziamento da parte dell’azienda e valuta in prima istanza la fondatezza dell’iniziativa dell’impresa.
Nei casi in cui il reintegro sia impraticabile il datore di lavoro deve risarcire il lavoratore con un’indennità da 12 a 18 mensilità in base all'anzianità di lavoro. Il giudice può stabilire anche una quota aggiuntiva. Il lavoratore poi ha diritto a prestare la sua attività durante la vertenza giudiziaria.
Come funziona in Europa
Per quanto riguarda gli altri paesi europei bisogna ricordare che le nazioni appartenenti all’Ue rispondeno all’articolo 30 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, che è stata resa fonte giuridicamente vincolante in seguito all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. In particolare l’articolo 30 stabilisce che: “Ogni lavoratore ha il diritto alla tutela contro ogni licenziamento ingiustificato, conformemente al diritto comunitario e alle legislazioni e prassi nazionali”. La carta dice che, al di là delle leggi nazionali, ogni lavoratore deve essere tutelato contro un licenziamento ingiustificato.
Francia
L'ordine di reintegro è ammesso ma non può essere imposto. La somma del risarcimento per il lavoratore va da un minimo di 6 mensilità a oltre 24. In alcuni casi è prevista anche un’indennità che varia in base al danno subito.
Regno Unito
Nessun diritto di reintegro. Il risarcimento prevede un rimborso base pari a 6600 sterline, un importo compensatorio di 12mila sterline ed eventualmente degli importi speciali. L'unico caso in cui è ammessa il reintegro del lavoratore è quella di licenziamento per "motivo illecito", come la discriminazione per motivi politici o razziali.
Spagna
Per l'attuale legge spagnola l'ordine di reintegro è facoltativo. Il datore di lavoro può optare per il risarcimento al lavoratore tramite un'indennità pari a 33 giornate lavorative per ogni anno di anzianità, più gli arretrati. Nel corso dei primi 12 mesi di lavoro entrambe le parti possono recedere liberamente il contratto.
Portogallo
Reintegrare il lavoratore licenziato ingiustamente è obbligatorio per il datore di lavoro. La decisione del giudice è basata su un'analisi dei costi connessi con la (prevista) riorganizzazione aziendale e dei benefici economici che l’azienda trae dal licenziamento. Il dipendente può scegliere tra il reintegro e il pagamento delle mensilità arretrate, o un'indennità pari a una mensilità per ogni anno di servizio.
Grecia
Anche in questo paese è ammesso l'ordine di reintegro. Il risarcimento per il lavoratore, inoltre, è un’indennità per il periodo tra la data del licenziamento e la decisione del giudice. Il giudice deve valutare la legittimità del licenziamento in base al giudizio sul bilanciamento tra esigenze dell'impresa e del lavoratore.
Olanda
Il datore di lavoro può scegliere se reintegrare il lavoratore o in alternativa versargli un'indennità. Qui il datore di lavoro che intende licenziare deve però sottoporsi preventivaemnte a un’autorizzazione amministrativa finalizzata a vagliare la "ragionevolezza" del recesso.
Austria
Quando una persona è licenziata ingiustamente, il datore di lavoro è obbligato a reintegrarla e a pagare un risarcimento, comprensivo della liquidazione e di una somma uguale allo stipendio che avrebbe dovuto essere percepito nel periodo tra il licenziamento e la conclusione legale del caso. Il giudice è però tenuto a valutare la legittimità del licenziamento in base ad un giudizio di 'bilanciamento' tra le esigenze dell’impresa e l'interesse del lavoratore a mantenere il posto di lavoro.
Belgio
In questo Paese non esiste per il lavoratore il diritto al reintegro, pur essendo quest'ultimo possibile, ma al risarcimento, che comprende il periodo di preavviso e un rimborso danni pari a sei mensilità.
Danimarca
La legge danese ammette l’ordine di reintegro del lavoratore licenziato ingiustamente e stabilisce un risarcimento pari a un anno di retribuzione.
Svezia
Il licenziamento può avvenire solo per grave disobbedienza o per ristrutturazione dell'azienda. Il giudice può imporre il reintegro o il risarcimento dei danni più le retribuzioni maturate dal momento del licenziamento fino al termine della sentenza. Se il datore di lavoro nega il reintegro deve corrispondere un'indennità che va da 16 a 48 mensilità. Il lavoratore licenziato ha la priorità nelle nuove assunzioni.