POLITICA
Ddl Cirinnà in discussione al Senato
Unioni civili, Bagnasco auspica il voto segreto. Il governo: "Non decide la Cei"
"Ci auguriamo che la libertà di coscienza su temi fondamentali per la vita della società e delle persone sia, non solo rispettata, ma anche promossa con una votazione a scrutinio segreto". Così il presidente della Cei, Angelo Bagnasco. Pronta la replica del sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Luciano Pizzetti: "Come regolare il dibattito del Senato lo decide il presidente del Senato. Non il presidente della Cei".
Roma
"Ci auguriamo che il dibattito in Parlamento e nelle varie sedi istituzionali sia ampiamente democratico, che tutti possano esprimersi, che le loro obiezioni possano essere considerate e che la libertà di coscienza su temi fondamentali per la vita della società e delle persone sia, non solo rispettata, ma anche promossa con una votazione a scrutinio segreto". Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, a margine della Messa per la giornata del Malato commenta l'iter del ddl Cirinnà sulle Unioni civili, in discussione al Senato.
L'intervento del cardinale Bagnasco si inserisce in un momento molto delicato dell'attività parlamentare che tenta a fatica una mediazione non solo tra forze politiche ma anche all'interno degli stessi partiti. Ieri il presidente del Senato, Pietro Grasso, in apertura dei lavori aveva respinto la richiesta di voto segreto e dopo la prima votazione, che ha bloccato il ritorno del ddl in commissione, la conferenza dei capigruppo ha deciso la sospensione sino a martedì prossimo delle votazioni degli articoli del ddl Cirinnà. Questa mattina gli animi si sono surriscaldati durante l'esame degli emendamenti al ddl sulle Unioni civili con le opposizione che hanno criricato la proposta del Pd di procedere all'illustrazione delle modifiche non articolo per articolo ma tutti insieme sull'intero provvedimento. La minoranza ha chiesto di iniziare il dibattito dal primo articolo, richiesta successivamente accolta dalla maggioranza che comunque minaccia di votare il supercanguro del senatore Pd Marcucci. Il provvedimento prevede di accellerare i tempi, votando un articolo unico sostitutivo dell'intero testo della legge.
Le reazioni
"Nel momento in cui si sta cercando con una certa difficoltà di trovare una mediazione per far arrivare in porto una legge cosi importante parole come quelle pronunciate dal cardinale Bagnasco non aiutano. Certamente ha travalicato il suo ruolo" ha osservato il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Luciano Pizzetti (Pd) che a caldo aveva detto: "Le esortazioni sono giuste e condivisibili, ma come regolare il dibattito del Senato lo decide il presidente del Senato. Non il presidente della Cei".
"Chiedo rispetto delle istituzioni della Repubblica italiana perché abbiamo regole di funzionamento e sedi per prendere tutte le decisioni che servono", ha detto la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli,
Dalla parte opposta l'altro vice presidente del Senato, Roberto Calderoli, coglie al volo l'esortazione di Bagnasco: "Si vede che avevo ragione io ieri a chiedere il voto segreto sul non passaggio all'esame degli articoli. Ora mi auguro che il presidente Grasso rifletta bene sulle parole del cardinale Bagnasco e, se ciò non bastasse, spero che sia lo stesso Bagnasco a scrivere una lettera al presidente Grasso sui voti segreti". E, aggiunge, "Grasso ricordi che il suo comportamento in Senato oggi lo controlla o lo giudica Renzi, ma poi un giorno ci sarà un altro Giudizio, con la G maiuscola, e lì, in quell'occasione, il giudizio di Renzi non conterà nulla se non come aggravante".
Anche il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, sull'esortazione del cardinal Bagnasco, ha sottolineato l'autonomia dello Stato: "Credo che la serenità di giudizio del Presidente del Senato non può essere messa in discussione da nessuno e quindi il governo si rimetterà non solo nel merito ma anche nel metodo alle decisioni che verranno prese nell'aula del Senato".
"Che il Cardinale Bagnasco, capo dei vescovi italiani, senta la necessità di intervenire nella discussione pubblica esprimendosi sui provvedimenti all'esame delle Camere va benissimo; anzi, è a suo modo un segno positivo della laicizzazione della società e delle istituzioni italiane e della piena trasparenza del dibattito politico. La cosa che però mi sconcerta è che auspichi il voto segreto, facendosi anche impropriamente interprete dei regolamenti parlamentari. Mi sarei aspettato un richiamo diverso e più evangelico: 'sia il vostro voto si si', no no'. In modo aperto, responsabile e non nascosto". Questo il commento scritto sulla pagina Facebook del senatore e sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova.
L'intervento del cardinale Bagnasco si inserisce in un momento molto delicato dell'attività parlamentare che tenta a fatica una mediazione non solo tra forze politiche ma anche all'interno degli stessi partiti. Ieri il presidente del Senato, Pietro Grasso, in apertura dei lavori aveva respinto la richiesta di voto segreto e dopo la prima votazione, che ha bloccato il ritorno del ddl in commissione, la conferenza dei capigruppo ha deciso la sospensione sino a martedì prossimo delle votazioni degli articoli del ddl Cirinnà. Questa mattina gli animi si sono surriscaldati durante l'esame degli emendamenti al ddl sulle Unioni civili con le opposizione che hanno criricato la proposta del Pd di procedere all'illustrazione delle modifiche non articolo per articolo ma tutti insieme sull'intero provvedimento. La minoranza ha chiesto di iniziare il dibattito dal primo articolo, richiesta successivamente accolta dalla maggioranza che comunque minaccia di votare il supercanguro del senatore Pd Marcucci. Il provvedimento prevede di accellerare i tempi, votando un articolo unico sostitutivo dell'intero testo della legge.
Le reazioni
"Nel momento in cui si sta cercando con una certa difficoltà di trovare una mediazione per far arrivare in porto una legge cosi importante parole come quelle pronunciate dal cardinale Bagnasco non aiutano. Certamente ha travalicato il suo ruolo" ha osservato il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Luciano Pizzetti (Pd) che a caldo aveva detto: "Le esortazioni sono giuste e condivisibili, ma come regolare il dibattito del Senato lo decide il presidente del Senato. Non il presidente della Cei".
"Chiedo rispetto delle istituzioni della Repubblica italiana perché abbiamo regole di funzionamento e sedi per prendere tutte le decisioni che servono", ha detto la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli,
Dalla parte opposta l'altro vice presidente del Senato, Roberto Calderoli, coglie al volo l'esortazione di Bagnasco: "Si vede che avevo ragione io ieri a chiedere il voto segreto sul non passaggio all'esame degli articoli. Ora mi auguro che il presidente Grasso rifletta bene sulle parole del cardinale Bagnasco e, se ciò non bastasse, spero che sia lo stesso Bagnasco a scrivere una lettera al presidente Grasso sui voti segreti". E, aggiunge, "Grasso ricordi che il suo comportamento in Senato oggi lo controlla o lo giudica Renzi, ma poi un giorno ci sarà un altro Giudizio, con la G maiuscola, e lì, in quell'occasione, il giudizio di Renzi non conterà nulla se non come aggravante".
Anche il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, sull'esortazione del cardinal Bagnasco, ha sottolineato l'autonomia dello Stato: "Credo che la serenità di giudizio del Presidente del Senato non può essere messa in discussione da nessuno e quindi il governo si rimetterà non solo nel merito ma anche nel metodo alle decisioni che verranno prese nell'aula del Senato".
"Che il Cardinale Bagnasco, capo dei vescovi italiani, senta la necessità di intervenire nella discussione pubblica esprimendosi sui provvedimenti all'esame delle Camere va benissimo; anzi, è a suo modo un segno positivo della laicizzazione della società e delle istituzioni italiane e della piena trasparenza del dibattito politico. La cosa che però mi sconcerta è che auspichi il voto segreto, facendosi anche impropriamente interprete dei regolamenti parlamentari. Mi sarei aspettato un richiamo diverso e più evangelico: 'sia il vostro voto si si', no no'. In modo aperto, responsabile e non nascosto". Questo il commento scritto sulla pagina Facebook del senatore e sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova.