ITALIA
Napoli
Bagnoli ferma da 20 anni, da qui Napoli è lontana. A Città della Scienza la speranza sono i giovani
L'ex acciaieria di Napoli dopo la chiusura nel 1992. L'obiettivo era di trasformarla in polmone turistico ma l'area è diventata un buco nero che ha inghiottitto centinaia di milioni. Intanto è stato presentato il progetto di ricostruzione del Science Center, il museo della Città della Scienza che andò a fuoco il 4 marzo 2013: una speranza affidata ad un team di trentenni italiani che, dopo esperienze all'estero, sono tornati
Dal '92 partono i progetti di bonifica, oltre 300 milioni spesi per la riqualificazione dell'area in oltre 20 anni. La società di trasformazione urbana, inventata con l'ottimistico logo "Bagnolifutura", è fallita e l'area è sotto sequestro. "Chiediamo al commissario Nastasi (commissario straordinario per l'area ndr) di poter reciprocamente collaborare - spiega Patrizia L'Astorina, presidente dell'associazione culturale Napoli Ovest - E' necessario fare tavoli di concertazione con le associazioni dell'area perché siamo proprio noi che in questi anni abbiamo tenuto viva la memoria del territorio con la fiducia e la voglia di continuare a combattere".
"Si dice tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare...noi dobbiamo sfruttare questa nostra risorsa naturale e puntarci per incentivare uno sviluppo ecosostenibile del territorio dove si crei lavoro - ci spiega Roberto Bianchimani, dell'associazione Flegrea - I muri e le carte bollate non ci interessano, vanno avanti da 25 anni. Bagnoli deve leggersi come la rinascita del Mezzogiorno e della città di Napoli".
Il futuro dell'area?
Si è sognato di tutto per il futuro dell'area ex Italsider, dalla città dello Sport ad un museo Guggenheim come a Bilbao, dalla Città dello Sport a quella della Vela, ma nulla. La Città della Scienza, l'unico progetto realizzato, ha preso fuoco per un incendio doloso due anni fa. Ma proprio da qui può ripartire il futuro di Bagnoli. Tre giovani architetti italiani hanno vinto il concorso per realizzare il nuovo Science Center su 98 progetti presentati, arrivati anche da Inghilterra, Francia, Giappone. "Il Science Center è un museo dove non c'è divisione tra opere e visitatore - ci spiega Andrea Guazzieri, uno dei tre architetti vincitori che descrive così l'idea progettuale che lo ha portato, insieme con Valerio Ciotola e Raul Forsoni, a vincere il concorso per la progettazione. Abbiamo immaginato uno spazio che potesse elidere i confini e invitare il visitatore a muoversi liberamente nello spazio". "Abbiamo immaginato un edificio su più livelli - prosegue Guazzieri - Attraverso le perforazioni il visitatore potrà vedere fuori. L'edificio sarà così parte del paesaggio e del contesto di Bagnoli".
La rinascita di Città della Scienza
Il progetto prevede una spiaggia, tre aree tematiche, l'officina dei piccoli, un museo permanente, una terrazza sul mare, ristorante e teatro. L'edificio, che di notte si accenderà come una lanterna, sarà fatto di vetri, trasparenze e materiali preesistenti. "Le macerie dell'incendio del 2013 avevano un'importanza e un significato reali - racconta l'architetto Raul Forsoni - e uno dei punti fondamentali del progetto è quindi stata la volontà di mantenere il legame con quello che c'era e quello che era accaduto, realizzando un edificio che mantenesse una sorta di dialogo con l'esistente e permettesse di leggere nuovo e vecchio in una coesione unica e leggibile. Da questo bisogno di unire vecchio e nuovo e non dimenticare, nasce l'idea dell’edificio come 'lanterna della memoria': di giorno si vedrà il volume finito, questo grande parallelepipedo, di notte invece il cemento si confonderà con lo sfondo e si vedranno solo le luci che emergeranno dalle luci della facciata e che richiameranno l'immagine dell'incendio".
Una bella sfida per giovani talenti italiani
Grazie ad un gruppo di trentenni italiani, veneziani e napoletani, prenderà nuova vita ciò che la malavita ha voluto distruggere. Per loro che hanno studiato e lavorato tra Francia e Olanda è una grande opportunità: "Non ce lo aspettavamo - conclude Forsoni - Siamo giovani professionisti e dopo le nostre esperienze all'estero è stato un bel modo di tornare nel nostro Paese: il nostro esempio dà speranza, vuol dire che è possibile essere giovani e vincere un concorso in Italia". Entro la fine dell'anno verrà convocata la conferenza dei servizi e per il 2018 si attende la conclusione dei lavori e l'inaugurazione.