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POLITICA

Montecitorio

Banche Popolari, primo via libera dalla Camera

Il governo ha accettato di introdurre una sorta di 'paletto' anti-scalata, un tetto del 5% del diritto di voto in assemblea che potrà accompagnare la fase di trasformazione degli istituti più grandi in Spa. 

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Primo via libera della Camera al decreto banche e investimenti che con 290 sì, 149 no e 7 astenuti ha approvato in prima lettura il testo che ora passa al Senato. Dopo un acceso dibattito sulla riforma della governance delle banche popolari, il governo ha accettato di introdurre una sorta di 'paletto' anti-scalata, un tetto del 5% del diritto di voto in assemblea che potrà accompagnare la fase di trasformazione degli istituti più grandi in Spa. Immediata la reazione positiva in Borsa, in particolare per il Banco popolare (già autocandidato come aggregatore di un terzo grande polo bancario delle ex-popolari) e Bpm.

Alla Camera sono stati introdotti anche paletti più stringenti per il rispetto di tempi e gratuità del cambio di conto corrente. Diversi i ritocchi al capitolo 'Investment compact' del provvedimento, dalla riscrittura della norma sulla Sace agli aggiustamenti di quelle su Pmi e start up innovative. Ecco le modifiche approvate a Montecitorio:

Tetto anti scalata al 5% ma a tempo
E' la principale correzione introdotta alla riforma della governance delle banche popolari. Le (dieci) banche che superano gli 8 miliardi di attivi potranno, nella stessa assemblea che varerà la trasformazione in Spa, introdurre un limite all'esercizio del diritto di voto in assemblea almeno del 5%, con la stessa maggioranza 'leggera' e con il voto capitario. Il tetto introdotto con questa maggioranza potrà essere esercitato fino a un massimo di 24 mesi dalla conversione del decreto. Un incentivo ad accelerare il passaggio a Spa per poter sfruttare più a lungo questa clausola difensiva.

Portabilità del conto corrente
Le norme sono state completamente riscritte, recependo per intero la direttiva Ue in materia. I conti andranno trasferiti senza costi per i clienti entro 12 giorni lavorativi, pena multe salate, da 5mila a 64mila euro per i dirigenti, ma anche i dipendenti, delle banche inadempienti. Gli istituti hanno tre mesi per adeguarsi. Le norme sono valide anche per spostare conti titoli. Previsti indennizzi per i ritardi, che saranno quantificati dal Mef. Agevolata anche l'apertura di conti correnti transfrontalieri.
 
Credito diretto all'export
Altra modifica di rilievo quella che riguarda Sace. Sarà infatti la capogruppo, Cassa depositi e prestiti, diversamente da quanto previsto in origine, a decidere se erogare credito all'export direttamente, o attraverso Sace appunto, o un'altra delle società controllate. Cambia anche la disciplina dell'export banca, consentendo l'utilizzo dei fondi provenienti dalla gestione separata di Cdp

Anche le Coop tra le pmi innovative
Rivista la platea delle Pmi che avranno le stesse agevolazioni delle start up innovative (anche le società di capitali, se non quotate, e le cooperative), per le quali, tra l'altro, basterà l'autocertificazione per l'iscrizione al registro (tra le proteste dei notai). Tra i criteri per rientrare nella nuova definizione anche gli investimenti in innovazione. Anche gli intermediari finanziari potranno sottoscrivere quote di start up e Pmi innovative. Acceso al fondo di garanzia anche per assicurazioni e organismi di investimento collettivo
 
In Spa anche gli Enti di previdenza
Gli enti previdenziali potranno partecipare ma "in quota minoritaria" alla nuova società per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese. Il campo di azione della nuova società è allargato a tutte le imprese in crisi, e va orientato anche a tutela dell'occupazione. Sale a 550 milioni la garanzia dello Stato per le imprese in amministrazione straordinaria. Sempre con un occhio all'Ilva di Taranto si prevede anche la precedenza nell'accesso al Fondo di garanzia delle Pmi per le imprese dell'indotto (in particolare sul fronte del risanamento)

L'Istituto Italiano di tecnologia partecipa ale sue start up
L'Istituto italiano di tecnologia non dovrà più registrare e commercializzare i brevetti ma potrà costituire o partecipare a start up innovative o altre società, anche con soggetti pubblici (utilizzando non più del 10% delle risorse assegnate ogni anno).

M5S: "Fronte comune contro il governo"
Il M5 è pronto a far fronte comune con le altre opposizioni e con i pezzi della maggioranza che non vogliono piegarsi ai diktat dell'esecutivo sul decreto sulle banche popolari. La presa di posizione dei deputati grillini arriva dopo aver raccolto "molti consensi da parte delle altre forze politiche intorno all'idea di un'indagine conoscitiva sul decreto cosiddetto 'banche popolari'. Adesso andremo avanti perché il testo del governo ha ampi profili di incostituzionalità e il Parlamento ha bisogno di maggiore chiarezza su molti punti che appaiono tuttora oscuri o comunque arbitrari e discrezionali", dicono i 5 Stelle.
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