SPETTACOLO
L'affondo su Mafia-Capitale apre lo spettacolo
I 'Dieci Comandamenti' di Benigni: "Politici e imprenditori li violano tutti"
Il comico toscano su Rai 1 spiega le tavole di Mosé ma prima di iniziare, come sempre fa nei suoi spettacoli, non rinuncia a un monologo sull'attualità
"Sono felice di essere a Roma, di vedervi tutti a piede libero", scherza il premio Oscar davanti al pubblico divertito che gremisce il Palastudio di Cinecittà. "Con l'aria che tira, siete gli unici in tutta la città, abbiamo fatto fatica a trovare tutte persone incensurate".
"Comunque - insiste - Roma rimane la più bella città del mondo, sotto Natale poi, con gli addobbi,le decorazioni, ce ne sono tantissime, specialmente quelle bianche e blu lampeggianti che hanno messo sopra le macchine per farle vedere meglio, con quei suoni tipo cornamuse. In Campidoglio è pieno".
Poi, ancora sull'inchiesta: "I politici si sono giustificati dicendo: ho sbagliato a scegliere collaboratori che sembravano insospettabili, persone perbene... Eppure i soprannomi erano il 'carognone', il 'porco', il 'cecato', il 'ruvido".
Dalla cronaca alla politica, prende in giro il presidente del Consiglio. "Renzi è andato in Vaticano a cercare spunti per la riforma elettorale. Alle elezioni chi vince governa a vita senza opposizione: ecco, invece dell'Italicum, vorrebbe il Vaticanum".
Prima di cominciare ad approfondire i dieci comandamenti c'è il tempo per un'ultima battuta e per mettere le mani avanti: "Dio c'è, dobbiamo partire da questo assunto. Non scherziamo: andate a vedere Batman al cinema e ci credete e mi fate storie su Dio: non scherziamo!". Poi aggiunge: "Due sono le cose: o mi arrestano per vilipendio della religione, o mi fanno cardinale". E invita tutti a dieci secondi di silenzio, "perché Dio sta nei frammenti di silenzio".