POLITICA
Lettera ad un convegno organizzato da Scilipoti
Berlusconi: "Sistema giudiziario mina il nostro vivere civile"
In un messaggio l'ex premier attacca la magistratura e conferma la sua lotta contro i giudici che "vogliono sostituirsi ai cittadini che votano. Resto qui per chi ama la libertà"
Milano
Proprio nel giorno in cui Belrusconi risulta nuovamente indagata dalla procura di Milan nell'inchiesta ruby ter, l'ex premier si era scagliato duramente contro il sistema giudiziario italiano. Occasione il messaggio messaggio inviato all’XI incontro internazionale di Giurisprudenza organizzato dal presidente dell'Associazione interparlamentare di amicizia Italia-Brasile, Domenico Scilipoti.
Parole che riaprono il confronto tra l’ex premier e la magistratura. Il leader di Forza Italia infatti parla di un sistema “che mina dal profondo ogni aspetto del nostro vivere civile” riferendosi ai tempi lunghi dei processi ma Berlusconi attacca ancor di più quando afferma che “dal 1993 ad oggi il sistema giudiziario più ingiusto e inefficace dell’intero vecchio continente ha deciso di erigersi a paladino della democrazia. Ha deciso che i cittadini con il loro voto non erano in grado di scegliere da chi essere governati, ha deciso che la politica andava commissariata. O meglio, che una certa parte della politica andava commissariata”.
Berlusconi nella lettera ripercorre tutta la sua storia giudiziaria e politica parlando di “venti anni di guerra tra Forza Italia e la magistratura” conclusasi con la sua decadenza ma per Berlusconi chi crede che lui sia ‘finito’, si sbaglia: “Resto in campo, più convinto che mai di dover combattere fino alla fine per veder prevalere quello in cui credo profondamente. Quello in cui, insieme a me, credono milioni di Italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi”.
Parole che riaprono il confronto tra l’ex premier e la magistratura. Il leader di Forza Italia infatti parla di un sistema “che mina dal profondo ogni aspetto del nostro vivere civile” riferendosi ai tempi lunghi dei processi ma Berlusconi attacca ancor di più quando afferma che “dal 1993 ad oggi il sistema giudiziario più ingiusto e inefficace dell’intero vecchio continente ha deciso di erigersi a paladino della democrazia. Ha deciso che i cittadini con il loro voto non erano in grado di scegliere da chi essere governati, ha deciso che la politica andava commissariata. O meglio, che una certa parte della politica andava commissariata”.
Berlusconi nella lettera ripercorre tutta la sua storia giudiziaria e politica parlando di “venti anni di guerra tra Forza Italia e la magistratura” conclusasi con la sua decadenza ma per Berlusconi chi crede che lui sia ‘finito’, si sbaglia: “Resto in campo, più convinto che mai di dover combattere fino alla fine per veder prevalere quello in cui credo profondamente. Quello in cui, insieme a me, credono milioni di Italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi”.