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POLITICA

Roma

Berlusconi a Palazzo Chigi per l'incontro con Renzi

Terzo incontro tra premier e leader di Forza Italia sulle riforme

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"Ribadirò a Matteo di essere l'interlocutore più affidabile". Con questa premessa Silvio Berlusconi si è presentato al presidente del Consiglio, nel terzo incontro in calendario tra i due leader. Ma la riunione a palazzo Chigi durata quasi tre ore, allargata agli ambasciatori di Fi e Pd, è servita soprattutto per chiarire definitivamente i punti di incontro in merito alle modifiche da apportare alla legge elettorale che da settembre riprenderà il suo cammino al Senato.

E' toccato al Cavaliere, dopo i contatti tra gli sherpa dei due partiti, dichiarare fino a che punto Forza Italia è disposta ad accettare le modifiche al testo licenziato dalla Camera. I presupposti per siglare un nuovo patto ci sono tutti, ma l'intenzione del Cavaliere era quella innanzitutto di ascoltare le proposte di Renzi.

L'atteggiamento prudente, spiegano gli uomini vicini a Berlusconi, è dettato dal fatto di non dare l'impressione di voler accettare tutto senza discutere sapendo bene che nelle file azzurre sulle modifiche proposte ci sono molti malumori. L'intenzione infatti è quella di aprire alla possibilità di modificare le soglie della legge elettorale, ma frenare sull'introduzione delle preferenze, un tema che tra l'altro non ha mai appassionato lo stesso Berlusconi. Un'opzione che sembra non convincere del tutto neanche Renzi, consapevole dei mal di pancia anche dentro il Pd ma anche del forte pressing, a favore, che viene dai piccoli partiti rappresentati, in queste ore, dal leader di Ncd Angelino Alfano.

Su questo punto, il presidente del Consiglio, nel massimo sforzo di chiudere velocemente la partita riforme, ha cercato una mediazione in grado di accontentare tutti in vista della nuova kermesse di settembre. A fare da sfondo ai giochi tattico-strategici sulla legge elettorale di queste ore, è l'atteggiamento che Forza Italia continuerà a tenere nei confronti dell'esecutivo in prospettiva dell'autunno 'caldo' sul fronte economico.

 
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