Negoziati Ue-Gb agli sgoccioli
Brexit, Barnier: "E' il momento della verità, resta qualche ora"
"E' Londra che ha rifiutato la proroga del periodo di transizione" precisa il capo negoziatore per la Ue, "negoziamo per la pesca, non siamo sicuri di farcela se nessuno si muove". La Scozia, intanto, torna a chiedere l'indipendenza dal Regno Unito: "L'Ue ci accoglierà"
"E' il momento della verità,resta poco tempo, qualche ora utile nei negoziati per garantire l'entrata in vigore dell'accordo il 1 gennaio. Come ha detto von der Leyen la possibilità di un accordo c'è, ma il cammino è molto stretto, quindi dobbiamo prendere decisioni e ognuno deve assumersi le sue responsabilità. Io mi assumerò la mia nel rispetto del mandato dei 27": lo ha detto il capo negoziatore per la Ue Michel Barnier al Parlamento Ue, ricordando che "sono stati i britannici a fissare un termine stretto per l'uscita, hanno rifiutato ogni proroga del periodo di transizione" che la Ue aveva proposto a giugno.
Vogliamo un accordo ma non a tutti i costi
"Vogliamo un accordo, ma non sarà un accordo a tutti i costi, non so quale sarà l'esito di questa ultima fase di negoziati. Stiamo cercando di trovare un accordo sulla pesca, non siamo sicuri che ce la faremo se nessuno fa un passo avanti ha aggiunto Barnier, parlando al Parlamento Ue. "Per questo siamo pronti a ogni scenario, e abbiamo preparato le misure d'emergenza per essere pronti a un 'no deal'".
Sturgeon: La Scozia avrà l'indipendenza, l'Ue ci accoglierà
"Se Londra non ci concedesse un secondo referendum sull'indipendenza, sarebbe un abominio democratico". Lo dice in un'intervista a la Repubblica Nicola Sturgeon, leader del Partito Nazionale Scozzese (Snp), forte dei sondaggi che danno l'indipendenza della Scozia dal Regno Unito di Boris Johnson avanti di dieci punti percentuali. Un vero e proprio record. Sturgeon sostiene che un secondo referendum è un "diritto" e nessuno "può negarcelo" tanto più "se l'Snp avrà più del 50% dei voti in maggio" e così "come negli Stati Uniti con Joe Biden, la democrazia prevarrà" anche in Scozia. "Non ho dubbi", dice il leader dell'Snp.
Nicola Sturgeon afferma anche che "il nostro referendum dovrà essere legale, perché voglio che la Scozia indipendente sia riconosciuta dagli altri Stati, per poi poter rientrare in Ue". Il punto e' pero' che la Scozia disse "no" all'indipendenza nel referendum del 2014 (55%). Ma all'epoca molti europeisti votarono per rimanere in Uk perché il Regno Unito era pienamente in Europa: uscirne avrebbe significato per Edimburgo abbandonare sia Londra sia Bruxelles, poiché i britannici avrebbero posto il veto all'ammissione in Ue di una Scozia indipendente. Due anni dopo, però, la Brexit ha stravolto tutto e fomentato gli indipendentisti di Sturgeon, che aspirano a essere i primi a frantumare il Regno Unito tre secoli dopo l'"Acts of Union" del 1707. Perciò ora chiedono un secondo referendum. Ma se lo stallo dovesse perdurare, assicura Sturgeon, "potremmo essere costretti a forzare l'approvazione di un nuovo referendum denunciando il governo britannico alla Corte e iniziare la battaglia legale. Westminster non può continuare a bloccare la democrazia scozzese. Il Regno Unito è un'unione volontaria di nazioni, ricordatelo". E garantisce: "Noi siamo indipendentisti, ma "europeistissimi". L'Ue ci riaccoglierebbe a braccia aperte e in breve tempo. Siamo stati per oltre 40 anni in Europa, il mercato unico, gli standard e le norme Ue ci vanno benissimo. Siamo fatti per stare in Ue", conclude il leader indipendentista scozzese.