POLITICA
Dopo Marino
Campidoglio, Marchini: "Berlusconi mi voterebbe ma correrò con il mio simbolo"
Nuovo endorsement del leader di Fi, la Meloni pone però il veto sul nome dell'imprenditore romano. Marchini: "è il momento di andare oltre i partiti"
Endorsement di Berlusconi, il gelo della Meloni
L'idea di appoggiare Alfio Marchini non è nuova per Silvio Berlusconi che da diverso tempo indica l'imprenditore romano in cima alla lista dei possibili candidati per la sfida della Capitale. Ma il nuovo endorsement del Cavaliere, "Il nostro candidato a Roma sarà Alfio Marchini. Lui comunque si candida, proporre un nostro nome alternativo porterebbe a una sconfitta certa", rischia di rimanere isolato. A stoppare la corsa di Marchini è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. L'ex ministro del governo Berlusconi inserita da sempre nella rosa delle candidature per la fascia di primo cittadino di Roma, boccia senza appello la proposta del Cavaliere: "Non siamo in alcun modo disponibili ad appoggiare Marchini". Un "niet" che si aggiunge ai dubbi di Matteo Salvini, poco convinto che sia il nome dell'imprenditore quello sui cui puntare.
Accordo su Palazzo Chigi
Se manca un accordo sul Campidoglio c'è invece un'intesa tra Lega Nord, FI e Fdi per Palazzo Chigi. "Molti tornerebbero a votare se il candidato alla presidenza del Consiglio non fossi io, ma una persona che ha saputo conquistarsi la fiducia della gente". Intervistato da Bruno Vespa per il nuovo libro Berlusconi rivela di aver già pronto un programma concordato con Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Tra le proposte, una flat tax al 22 per cento, esenzione per i redditi fino a 12mila euro, la riduzione della pressione fiscale sotto il 40 per cento,e poi chiusura di Equitalia e contante fino a 8000 euro.