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ITALIA

L'inchiesta Consip

Romeo, milioni di euro all'estero con 8 operazioni sospette

Secondo gli inquirenti, a Londra ci sarebbe la cassaforte dell'imprenditore campano in carcere da mercoledì per corruzione nell'ambito dell'inchiesta Consip. Romeo avrebbe trasferito là oltre 100 milioni di euro e prelevato più di 400 mila euro in contanti. Denaro che potrebbe nascondere la provvista per le tangenti

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C’è anche il faro dell’antiriciclaggio puntato su Alfredo Romeo, l’imprenditore campano in carcere da mercoledì scorso con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta Consip. Un flusso di danaro, tanto, dall’Italia a Londra: 108 milioni di euro spostati nella capitale britannica, 400mila euro prelevati in contanti negli ultimi 13 mesi. Una cifra enorme per essere collegata solo al caso di corruzione, cifra difficile da giustificare che potrebbe nascondere la provvista per le tangenti. Movimenti di danaro rispetto ai quali, negli utlimi due anni, Bankitalia ha dedicato ben otto segnalazioni per operazioni sospette. Tre riguardano il trasferimento dei 108 milioni e il prelievo in contanti, altre cinque sono ancora sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti per capire dove sia effettivamente finito il flusso di denaro.

La pista dei soldi potrebbe rafforzare le inchieste delle procure di Roma e Napoli che procedono in parallelo, accusando Romeo di corruzione e associazione a delinquere. Secondo le indagini della guardia di finanza, la prima provvista consistente è dell’inizio del 2014 (e ad allora risale la prima segnalazione di Bankitalia), ma è nel corso del 2016 che la costituzione di fondi all’estero e contanti si intensifica. Un’altra segnalazione (agli atti) dice infatti che tra il novembre 2015 e il novembre del 2016 sono stati emessi “154 assegni all’ordine di se stesso per un importo complessivo di 341.088,00 euro”. Una modalità utilizzata da Romeo su svariati depositi di danaro. Sono stati gli stessi funzionari delle banche a segnalare il possibile pagamento di tangenti, perché “l’operatività è caratterizzata da prelevamenti effettuati a mezzo incasso assegni tratti a proprio favore, di cui si ignora la successiva destinazione del contante”.

I 108 milioni alla London Limited
E sempre nel 2015, Romeo fa una seconda imponente operazione finanziaria: trasferisce 108 milioni di euro a Londra senza “adeguata giustificazione”. A Londra c’è la Romeo London Limited, società costituita a novembre 2015 e intestata anche al figlio Francesco. I 108 milioni vengono trasferiti appena due settimane dopo: il 4 dicembre, “la Romeo Partecipazioni Srl ha dato disposizione di trasferire a favore della Romeo London, sul conto corrente acceso di recente presso la filiale Intesa Sanpaolo di Londra, l’importo di euro 108.725.955 corrispondenti a 78 milioni di sterline. La causale indicata è un finanziamento soci alla controllata che utilizzerà la provvista per un importante investimento immobiliare nel centro di Londra”.

Scrive la Gdf nell’informativa: “Operatività non adeguatamente giustificata, caratterizzata dalla disposizione di un bonifico di importo rilevante a favore di società controllata estera di recente costituzione, la cui provvista viene costituita mediante trasferimento di fondi a valere sui conti di società collegate”. Gli investigatori del Noe, ai quali la procura di Roma ha ora revocato la delega di indagine, avevano incrociato questo enorme spostamento di denaro con le spiegazioni che proprio Romeo affida all’imprenditore toscano Carlo Russo quando i due iniziano ad accordarsi sul presunto traffico di influenze. “Secondo me è meglio alla società - prospetta Romeo - io le chiedo una ricerca di mercato per l’albergo di Londra, glielo metto nella fattura e non è detto che debba essere 10 mila euro al mese, gli do 3 mila euro di acconto e 30 mila euro in un altro momento, svincolati da tutto”.

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