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ITALIA

La registrazione fatta prima che cadesse in coma

Ciro Esposito riconobbe il suo assassino. E' stato lui, avrebbe detto indicando la foto di De Santis

All'indomani della chiusura dell'inchiesta sull'omicidio del tifoso partenopeo, dagli atti spunta la registrazione della testimonianza dello stesso Esposito raccolta prima che le sue condizioni peggiorassero

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Intubato, il fisico provato dalla sofferenza, la voce fioca. Ciro Esposito, ricoverato dopo essere stato ferito da un colpo di pistola, risponde in queste condizioni alle domande di un perito, consulente della famiglia, e quando gli viene mostrata una foto di Daniele De Santis non ha dubbi: “E’ stato lui!”,  avrebbe detto riconoscendo l'ultras romanista quale suo aggressore.
 
All’indomani della chiusura dell’indagine per l’omicidio del tifoso napoletano, dagli atti esce la registrazione fatta prima che Esposito peggiorasse, entrando in coma, e morisse. Una registrazione in cui il ragazzo, in quel momento solo ferito, risponde alle domande su come fossero andati i fatti e su chi gli avesse sparato.
 
“Perché ti trovi qua?” gli viene chiesto. "Mi hanno sparato", dice il ragazzo che spiega: "Stavo andando a vedere la partita, il biglietto lo avevo comprato dove abito io, a Napoli". Poi ricorda che gli aggressori erano più d'uno e dice: "Avevano i caschi". “Perché ti ha sparato?” gli chiede il perito. "Era fuori di testa", dice ancora Esposito che aggiunge: "Stava in piedi e poi a terra e parlava con accento romano". “Ciro, che è successo, chi è stato a farti questo?”, gli chiede la mamma. E lui risponde: “C'era tanta gente, ci stavano i bambini e tutti erano in pericolo. Sono intervenuto per difenderli dalle bombe carta che lanciavano contro un pullman carico di famiglie, erano napoletani e stavano andando allo stadio". 
 
Accanto alla madre del giovane, nella corsia di ospedale dove il ragazzo di Scampia è ricoverato in condizioni gravi, c'è anche la dottoressa Angela Tibullo, nominata consulente per la parte civile dai legali che assistono Ciro, gli avvocati Angelo e Sergio Pisani. Lei e la mamma di Ciro mostrano allora al ragazzo una fotografia: è l'immagine di un giornale che ritrae Daniele De Santis, detto "Gastone". Ciro osserva quella fotografia e risponde senza mostrare alcun dubbio accusando De Santis.
 
La registrazione risale a due settimane prima che Esposito perdesse conoscenza, per avviarsi verso quel coma irreversibile che lo avrebbe portato alla morte.
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