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SCIENZA

Sisma

Cnr: nuova faglia legata al terremoto del 24 agosto. Tozzi: nelle Marche una "doppietta sismica ".

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Quello nelle Marche "siamo praticamente sicuri che si tratti di un nuovo terremoto che si è articolato con una 'coppia sismica', cioè una scossa forte e una successiva, ancora più forte, nella stessa zona o in zona contigua". Lo spiega Mario Tozzi, geologo del Cnr-Igag. "E' un meccanismo tipico dei terremoti dell'Appennino: nel 1997 la scossa della sera fu simile a quella della mattina e anche ad Amatrice quella iniziale era di 6 gradi e poi ne è arrivata una di 5.8. E' una cosiddetta 'doppietta sismica'", conclude Tozzi.

Ogni terremoto di una certa energia infatti può generare una sorta di 'effetto domino': la faglia che si è messa in movimento nel sisma di ieri ha risentito probabilmente dell'energia caricata dall'evento che nell'agosto scorso ha interessato il Reatino. La zona colpita è come tutto il sistema di faglie dell'Italia centrale, estremamente complessa. La probabilità che una sequenza sismica possa finire per attivare faglie vicine è nota, ma i sismologi non si stancano di ripetere che è impossibile fare qualsiasi previsione su quando e dove possa avvenire una nuova rottura. Certamente alcune zone, come quelle dell'Appennino centro-meridionale, hanno una maggiore probabilità che avvengano i terremoti rispetto ad altre aree. Oltre che dal luogo, la probabilità dipende anche dal tempo: dopo un forte terremoto, la perturbazione indotta sulle altre faglie aumenta la probabilità che avvengano altri forti terremoti. Si tratta, dicono i sismologi, di probabilità solitamente inferiori al 10%.

Questo accade perchè quando avviene un terremoto, questo carica di energia altre faglie in zone limitrofe e se una di queste era già prossima alla rottura diventa più facile che possa generare un altro terremoto forte, anche ravvicinato nel tempo. Come spiega Paolo Messina, direttore dell'Igag-Cnr (Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche), in merito alla nuova scossa: "La forte scossa di terremoto rientra, purtroppo, in una dinamica possibile quando si verificano fenomeni come quello che ha avuto il suo momento di più tragico impatto lo scorso 24 agosto. Un'ipotesi, se verranno confermate le prime informazioni, è che si tratti dell'attivazione di una nuova faglia, probabilmente legata verso Nord a quella che ha generato la scossa dello scorso agosto". 

La possibilità che si debba parlare di un terremoto correlato solo in parte con quello del 24 agosto, è dovuto anche al fatto che i nuovi epicentri sono stati posizionati all’estremo margine nord dell’area perturbata dalle scosse del 24 agosto. 

Ad Ussita si vede una ferita a serpente al centro della sede stradale, con uno scalino di diversi centimetri, quasi venti centimetri. E' quello che dovrebbe essere il punto chiave della faglia in superficie in questa zona. 

Troncarelli: Roma non è zona sismo genetica
"Roma appartiene a una zona sismica e non sismo genetica dove nasce un sisma come quello di ieri o del 24 agosto. Non abbiamo nei cataloghi storici eventi sismici nati a Roma, che però viene investita dai treni d`onda che possono essere maggiori o minori a seconda dalla distanza dell`originedel sisma". Così ha detto il presidente dei Geologi del Lazio, Roberto Troncarelli, nel corso del suo intervento stamane ai microfoni di Radio Roma Capitale d

"L`attuale normativa regionale, del 2010 - ha proseguito Troncarelli - individua nella Capitale come zona più pericolosa la fascia est, sudest, ovvero quella che sale verso i Castelli.Più tranquille sono invece le fasce che investono Roma Nord fino al Litorale, anche se le scosse di ieri sera sono state percepite anche in quelle zone. Non possiamo escludere che nei prossimi giorni si possa verificare in quelle zone anche una scossa non di assestamento, ma più forte".
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