ITALIA
Dopo 39 anni di magistratura
Caso Ruby: si è dimesso Enrico Tranfa, il giudice che aveva chiesto la condanna di Berlusconi
La decisione, dopo la lettura delle motivazioni, in segno di protesta contro la decisione del collegio della Corte d'Appello di Milano di assolvere l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dalle imputazioni di concussione e prostituzione minorile
Milano
Colpo di scena nel caso Ruby. Enrico Tranfa, presidente del collegio della Corte d'Appello di Milano nel processo, si è dimesso dalla magistratura in dissenso con la decisione maturata dal suo collegio di assolvere l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dalle imputazioni di concussione e prostituzione minorile che in primo grado ne avevano invece determinato la condanna a 7 anni di reclusione. È la prima volta che accade nella storia della magistratura italiana.
Le dimissioni dopo 39 anni in magistratura
Tranfa si è dimesso immediatamente dopo aver firmato ieri mattina le 330 pagine della motivazioni della sentenza d’appello Berlusconi-Ruby, frutto della camera di consiglio del 18 luglio scorso e dei mesi di confronto con i colleghi Ketty Locurto e Alberto Puccinelli. Dopo 39 anni in toga sceglie di andare in pensione con 15 mesi di anticipo sul previsto. Un gesto di protesta, non accompagnato da alcuna spiegazione formale al Csm e agli uffici giudiziari.
Berlusconi non conosceva l'età di Ruby
Nelle motivazioni dei giudici viene confermato che Ruby si sia prostituita ad Arcore durante le serate in cui è andato in scena il "Bunga-Bunga" e che tra lei e il padrone di casa ci sono stati "atti di natura sessuale retribuiti". Non è provato, invece, che Silvio Berlusconi conoscesse la vera età della ragazza, ai tempi non ancora maggiorenne, così come non è provato che l'allora Presidente del Consiglio, "preoccupato" del rischio di "rivelazioni compromettenti" sui festini a luci
rosse, quando telefonò alla Questura di Milano per ottenere il rilascio della giovane marocchina abbia minacciato o intimidito i funzionari di polizia che si occuparono del caso.
Le dimissioni dopo 39 anni in magistratura
Tranfa si è dimesso immediatamente dopo aver firmato ieri mattina le 330 pagine della motivazioni della sentenza d’appello Berlusconi-Ruby, frutto della camera di consiglio del 18 luglio scorso e dei mesi di confronto con i colleghi Ketty Locurto e Alberto Puccinelli. Dopo 39 anni in toga sceglie di andare in pensione con 15 mesi di anticipo sul previsto. Un gesto di protesta, non accompagnato da alcuna spiegazione formale al Csm e agli uffici giudiziari.
Berlusconi non conosceva l'età di Ruby
Nelle motivazioni dei giudici viene confermato che Ruby si sia prostituita ad Arcore durante le serate in cui è andato in scena il "Bunga-Bunga" e che tra lei e il padrone di casa ci sono stati "atti di natura sessuale retribuiti". Non è provato, invece, che Silvio Berlusconi conoscesse la vera età della ragazza, ai tempi non ancora maggiorenne, così come non è provato che l'allora Presidente del Consiglio, "preoccupato" del rischio di "rivelazioni compromettenti" sui festini a luci
rosse, quando telefonò alla Questura di Milano per ottenere il rilascio della giovane marocchina abbia minacciato o intimidito i funzionari di polizia che si occuparono del caso.