EUROPA
Consiglio europeo
Conte: situazione difficile ma troveremo una soluzione. Fumata nera sulle nomine Ue
Il premier sulla procedura di infrazione: Italia punita da regole irragionevoli. Nuovo summit a fine mese per la scelta degli incarichi ai vertici dell'Unione
Su infrazione no a richieste ingiuste
"La situazione è molto difficile, ma farò ogni sforzo fino all'ultimo per evitare la procedura" di infrazione, aveva assicurato il presidente del Consiglio parlando con i cronisti al termine della prima giornata del vertice Ue. Per Conte un intervento ulteriore rispetto al Ddl Assestamento, come una manovra correttiva, sarebbe "inaccettabile e ingiusto".
"Contesto le stime di crescita, conosco i numeri"
In un'intervista al quotidiano La Repubblica, in merito alla trattativa con l'Unione europea, Conte spiega che il suo atteggiamento "non è rigidità. Ho la flessibilità per difendere il mio Paese. Salvando però sempre alcune coordinate concettuali ben chiare. Riteniamo di avere i conti in ordine, siamo sicuri delle nostre ragioni e non siamo disponibili a inseguire delle stime che non rispondono alla realtà. Noi conosciamo i conti e conosciamo i flussi di cassa. Mercoledì vareremo l'assestamento che certificherà questi flussi". "Le regole sono le regole, i numeri sono numeri. Io non posso chiedere di evitare regole che non mi piacciono per evitare la procedura - evidenzia il presidente del Consiglio -. Ma posso contestare i numeri. Ecco, contesto le loro stime di crescita. Io conosco i numeri, conosco l'assestamento sui miei numeri. Per quanto riguarda le regole, c'è una prospettiva in cui voglio ridiscutere queste regole. Mi sembra legittimo. In famiglia si discute".
"Italia punita da regole irragionevoli"
Nelle interviste a Repubblica, alla Stampa, al Messaggero e al Mattino, Conte denuncia il rischio che la Commissione giudichi la procedura d'infrazione all'Italia seguendo una interpretazione delle regole "irragionevole", anzi, peggio, "punitiva" ed esprime il timore di una bocciatura finale: stime attraverso l'assestamento. Sulla possibilità che Roma abbia sottovalutato la commissione in scadenza, il premier commenta: "E' una considerazione ambivalente. Non è detto che una commissione che sta andando via abbia una interpretazione delle regole meno rigorosa. Anzi". E sull'ipotesi che Bruxelles stia facendo pagare all'Italia le frasi di Di Maio e di Salvini osserva: "Sarebbe grave. Perché se si dice che si applicano le regole e poi ci si irrigidisce per frasi o atteggiamenti vuole dire che le regole si applicano per reazioni emotive e punitive. E non va bene".
Fumata nera sulle nomine Ue
Nulla di fatto intanto - come ampiamente previsto - nel Consiglio europeo per le nomine dei nuovi vertici dell'Ue. I capi di Stato e di Governo non hanno trovato la quadra e hanno rinviato le decisioni a un nuovo vertice, che si terrà probabilmente a fine giugno. Il Consiglio europeo ha adottato una nuova agenda strategica 2019-2024, e riguardo al quadro finanziario pluriennale si è compiaciuto "del lavoro svolto durante la presidenza romena", si legge nel comunicato diffuso dopo la riunione.
Conte: nella partita nomine Ue abbiamo un ruolo centrale
"Si continua a lavorare, di giorno e di sera, anche nelle sedi più informali, per trovare una soluzione alle nomine dei vertici", con l'Italia che "ha un ruolo centrale in questo contesto, anche se non sempre alcuni italiani se ne rendono conto": così il premier Giuseppe Conte entrando stamani al vertice europeo. "Ancora non abbiamo trovato una soluzione, continueremo a lavorarci al G20 a Osaka e nel vertice europeo del 30 giugno", ha aggiunto.
Consiglio Ue diviso sulla lotta al cambiamento climatico
Il punto tre del documento sulle conclusioni del Consiglio europeo è dedicato al tema dei cambiamenti climatici. Viene ribadita l'adesione all'accordo di Parigi per l'abbattimento delle emissioni di CO2, ma ha generato polemiche la decisione di inserire solo in una nota a margine la frase "Per un'ampia maggioranza di Stati membri, la neutralità climatica deve essere raggiunta entro il 2050". Il riferimento è all'opposizione avanzata dai Paesi del blocco di Visegrad nei confronti di questa scadenza temporale.