POLITICA
Il caso
Consip, ancora polemiche. Domani Csm decide su giro audizioni
Ieri il Senato ha approvato la mozione presentata dal capogruppo Pd Luigi Zanda, in cui si impegna il governo "a procedere in tempi celeri e solleciti al rinnovo dei vertici della Consip"
Intanto vanno al vaglio del Csm presunte irregolarità nelle inchieste a Napoli su Consip e Cpl Concordia. Partirà subito il lavoro della Prima Commissione del Csm. Già domani la Commissione, presieduta dal laico del Pd Giuseppe
Fanfani e competente sui trasferimenti d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale dei magistrati, si riunirà per una prima discussione che dovrebbe portare a decidere la convocazione di un primo giro di audizioni.
Renzi, show alle Camere, nessuno parla di prove false
Su Consip "si continuano a fare gli show in Parlamento e sui giornali per una presunta fuga di notizie, per un presunto concorso esterno in traffico di influenze. Sono sempre le stesse notizie, che ritirano fuori ciclicamente ogni tre mesi. Ma noi continuiamo a domandare: non vi fa accapponare la pelle l'ipotesi che siano state costruite prove false contro esponenti delle Istituzioni? Questo è il punto. Vogliamo la verità. Se poi fosse possibile averla presto, ancora meglio". Lo scrive Matteo Renzi nella Enews.
"Dai tempo al tempo e scopri che prima o poi la verità su Consip verrà fuori. Bene, noi stiamo dalla parte della verità e chiediamo solo di accertare i fatti. Non vi fa accapponare la pelle l'ipotesi che siano state costruite prove false contro esponenti delle Istituzioni? Qualunque sia il nome, qualunque sia il ruolo: sono state falsificate le prove o no? Durante lo show di questi giorni non ne ha parlato nessuno, ma questo è il punto. Vogliamo la verità. Solo la verità. Tutta la verità", aggiunge Renzi nella sua newsletter. "Se poi fosse possibile averla presto, ancora meglio. Altrimenti aspettiamo: non c'è fretta, per noi. Ma su questa vicenda non molliamo di un centimetro. Arriverà il giorno in cui qualcuno dovrà portare le prove, no? Possibilmente vere, non costruite a tavolino. Li aspetteremo con pazienza. Tempo al tempo...", conclude.
Roma: Renzi, urlavano "Onestà", ora provino innocenza
"Dai tempo al tempo e vedremo se quelli che ci facevano la predica urlando "Onestà, onestà" fuori dai palazzi riusciranno a provare la loro innocenza nelle aule di tribunale: cosa che ci auguriamo di cuore, per loro e per l'Italia. Perché noi siamo per la giustizia non per il giustizialismo. Perché noi siamo garantisti sempre, non a giorni alterni". Lo scrive il segretario del Pd Matteo Renzi nella sua newsletter Enews.
Consip: Idea-FI, con mozioni è stato sconfitto il governo
"La mozione a prima firma Augello per l'azzeramento dei vertici Consip, sottoscritta dalla stragrande maggioranza dei gruppi di opposizione è stata depositata in Senato oltre tre mesi fa, il giorno in cui è stata respinta la mozione di sfiducia al ministro Lotti, che notoriamente non aveva alcuna possibilità di passare. A fronte del penoso tentativo del governo di difendere Lotti accusato da Marroni e allo stesso tempo proteggere Marroni per timore che si togliesse dalle scarpe i famosi sassolini, la mozione era finalizzata a costringere l'esecutivo a fare i conti con le proprie contraddizioni e a rendere Marroni finalmente libero di dire tutto ciò che sa". Lo dichiarano in una nota congiunta i senatori Andrea Augello (Idea), Maurizio Gasparri (FI) e Gaetano Quagliariello (Idea) per "riportare la verità" su quanto accaduto ieri con le mozioni Consip.
"Per oltre 100 giorni la maggioranza ha cercato di impedire che la mozione venisse calendarizzata e il ministro Padoan, referente istituzionale della Consip, si è presentato in ogni dove a dire 'Marroni non si tocca', blindando il management renziano posto ai vertici della più grande stazione appaltante dello Stato. La prima battaglia vinta è stata dunque la calendarizzazione della mozione. Con l'approssimarsi del giorno stabilito - osservano i senatori - il Pd, per paura di restare travolto, ha ribaltato la propria posizione accodandosi alla richiesta di rimozione dei vertici Consip. Nel frattempo anche Padoan 'cambiava verso', e dopo aver blindato Marroni in ogni sede ha implorato e ottenuto le dimissioni della maggioranza del Cda. La nostra battaglia sul governo e su un importante terminale del potere renziano è stata vinta in quel momento". "L'esecutivo ha capitolato e la maggioranza parlamentare è stata costretta a inseguire le opposizioni. Anche l'estremo tentativo di Padoan di impedire il dibattito in Senato ieri è stato respinto con perdite. In discussione ieri - affermano Augello, Gasparri e Quagliariello - non c'era la sorte di Lotti: Grasso ha dichiarato inammissibile la mozione che chiedeva il ritiro delle sue deleghe e dunque nessun voto ha riguardato la permanenza in carica del ministro dello Sport".
M5S: In Paese normale Lotti fuori da governo, Pd e Renzi ipocriti
"Nell'inchiesta Consip c'è tutto il doppiopesismo e l'ipocrisia di Matteo Renzi e del Pd. Renzi prima ha piazzato uno dei suoi uomini a capo della Consip, Luigi Marroni, e poi lo ha scaricato quando questo è diventato il principale accusatore del suo braccio destro Luca Lotti e del padre Tiziano e testimone scomodo di un'inchiesta che sta facendo tremare l'intero Giglio Magico". Lo sottolinea un post sul blog di Beppe Grillo a firma del M5S. "Ma non basta: mentre per mano del Pd e del governo manda a casa l'Ad della Consip che non è indagato e che ha raccontato la verità di fronte ai magistrati, contemporaneamente difende e tiene incollato alla poltrona un ministro, Luca Lotti, indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto istruttorio, accusato di aver di fatto ostacolato le indagini dei magistrati. E' sintetizzato tutto qui il rispetto che Renzi ha per la giustizia", si legge nel post che attacca: "n un Paese normale Lotti sarebbe già fuori dal governo. Invece è ancora lì, confermato anche da Gentiloni".