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ITALIA

Consip, carabinieri a pm: vogliamo arrivare a Renzi, ma il colonnello Ultimo smentisce

A rivelare il colloquio la procuratrice davanti alla commissione del Csm. Ultimo: "Linciaggio mediatico". Pd: fatti gravissimi 

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"Dottoressa, lei, se vuole, ha una bomba in mano. Lei può far esplodere la bomba. Scoppierà un casino. Arriviamo a Renzi". Così, in più di un incontro tra Modena e Roma, il capitano del Noe Scafarto e il colonnello Ultimo si rivolsero alla procuratrice di Modena Lucia Musti.
 
A riferire le frasi l’edizione odierna di Repubblica che pubblica i colloqui che risalgono alla primavera del 2015.
 
Secondo il quotidiano è la procuratrice a ricostruire i retroscena durante la seduta di oltre due ore e mezza davanti alla prima commissione del Csm, dove è aperto il procedimento per incompatibilità nei confronti del pm Henry John Woodcock, di cui sono relatori i togati Luca Palamara e Aldo Morgigni. Nel corso dell'audizione, la procuratrice Musti viene più volte incalzata dai consiglieri, che chiedono maggiori dettagli. E racconta di aver visto Scafarto e Ultimo particolarmente "spregiudicati" e come "presi da un delirio di onnipotenza".

“Per tutto il mese di agosto, il contenuto dell'audizione – scrive Repubblica -  alla quale hanno preso parte non solo i componenti della prima commissione ma anche altri consiglieri del Csm, è rimasto coperto dal più stretto riserbo. Ieri mattina, Palazzo dei Marescialli ha deciso di mandare la documentazione alla Procura di Roma, che indaga nei confronti di Scafarto, di recente promosso maggiore, con le ipotesi di falso e rivelazione del segreto collegate al caso Consip. Queste nuove carte, dunque, aggiungono ulteriori tasselli sul comportamento dei Carabinieri rispetto alla complessa ricostruzione alla quale stanno lavorando il procuratore della capitale, Giuseppe Pignatone, con il suo aggiunto Paolo Ielo e il pm Mario Palazzi”.

Ultimo, mai fini politici, mai citato Renzi 
"Non ho mai svolto indagini per fini politici". Il colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che arresto' Toto' Riina, risponde cosi' - interpellato dall' ANSA - a quella che definisce una "campagna di linciaggio mediatico". A proposito del procuratore Musti afferma di non averla "mai forzata in nessuna cosa" e di aver sempre svolto "le indagini che ci ha ordinato con lealta' e umilta'". "Non ho mai parlato di Matteo Renzi ne' con la dottoressa Musti ne' con altri", aggiunge. 

Il colonnello De Caprio, che parla di una campagna di linciaggio mediatico nei suoi confronti portata avanti "con insinuazioni e falsità da alcuni  organi di disinformazione funzionali alle lobby che da anni cercano di sfruttare il popolo italiano" - sottolinea di non aver mai "svolto indagini al di fuori dei fatti che emergevano direttamente ed esclusivamente dalle persone indagate. Non ho mai avuto esaltazioni o esagitazioni - spiega all'ANSA - a seguito delle indagini da me svolte neanche quando abbiamo arrestato Riina, non abbiamo mai esultato, non abbiamo esploso colpi in aria, non abbiamo fatto caroselli per le strade, mai festeggiato, perché la lotta anticrimine appartiene solo al popolo e noi non usiamo il popolo per i nostri fini, o per avere dei voti, lo serviamo e basta".    "Contrariamente a quanto riportato dalla stampa - prosegue il Capitano Ultimo - non ho mai spinto la dottoressa Musti a compiere azioni illegali e non l' ho mai forzata in nessuna cosa. Abbiamo sempre eseguito le indagini che ha richiesto e ordinato, con lealtà, umiltà e nei limiti delle nostre possibilità umane e professionali. Non ho mai parlato di Matteo  Renzi né con la dottoressa Musti né con altri".     "Ho dato mandato al mio avvocato Francesco Romito, di agire nelle sedi competenti - conclude il colonnello De Caprio - contro le persone e gli organi di stampa che mi attribuiscono cose che non ho mai detto e azioni che non ho mai compiuto".

Prossima settimana riunione Pm per esame carte Csm
Saranno esaminate all'inizio della settimana prossima, a piazzale Clodio, le carte inviate dal Csm  e contenenti il verbale di audizione del procuratore di Modena Lucia Musti sui casi Consip e Cpl Concordia.  Il procuratore Giuseppe Pignatone si riunirà con l'aggiunto Paolo Ielo ed il sostituto Mario Palazzi. Solo dopo aver visionato il carteggio spedito ieri pomeriggio via pec, decideranno se inserirlo nel fascicolo relativo alla vicenda della centrale di acquisti della pubblica amministrazione o aprire un fascicolo apposito. 

Pd, Zanda: fatti gravissimi, complotto contro istituzioni
"Se quanto stiamo apprendendo dovesse risultare vero dovremmo concludere che negli anni passati c'e' stato in Italia un vero e proprio complotto, che ha visto coinvolti organi dello Stato, volto a rovesciare istituzioni democraticamente indicate dal Parlamento della Repubblica.In altri tempi si sarebbe parlato di eversione, se non di peggio". Lo sostiene il Presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.  "Gli stralci di atti del Consiglio Superiore della Magistratura relativi ad una inchiesta giudiziaria in corso alla procura di Modena, pubblicati da alcuni quotidiani questa mattina, hanno dell'incredibile e, se veri, sono di una gravità inaudita - spiega l'esponente Dem - La magistratura accerterà la completa verità dei fatti e l'arma dei Carabinieri possiede tutti gli anticorpi per fare pulizia in profondità al proprio interno. Ma quel che leggiamo oggi, e che dobbiamo collegare alle notizie sulla stupefacente falsificazione di atti giudiziari che sarebbe stata compiuta dai medesimi soggetti di cui parla la procuratrice di Modena, presenta aspetti di straordinaria gravità istituzionale essendo evidente l'obiettivo di colpire il Presidente del Consiglio con iniziative che non voglio commentare"
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