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POLITICA

Il voto congiunto del Parlamento

Consulta, fumata nera. Incertezza sulla nuova votazione

Camera e Senato in seduta comune alla nona votazione non sono riusciti ad eleggere i due giudici mancanti (su 15 della Corte Costituzionale). Eletto, invece, Leone al Csm. Si tornerà a votare lunedì. Restano in pista l'ex presidente della Camera Luciano Violante e l'ex garante per la concorrenza Antonio Catricalà

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Niente da fare. Il Parlamento in seduta comune non ha eletto nemmeno alla nona votazione i due giudici mancanti per il plenum della Corte Costituzionale. Nessuno dei candidati ha infatti raggiunto il quorum dei 3/5 dei componenti dell'Assemblea.

L'ex presidente della Camera Luciano Violante resta il più votato con 468 voti. I suoi consensi sono aumentati: ieri sera ne aveva incassati 429. Ma salgono e di moltissimo i voti per l'ex garante per la concorrenza Antonio Catricalà: stamani è arrivato a quota 368 a fronte dei soli 64 di ieri sera. Il quorum richiesto per essere eletti è di 570 voti.

Leone eletto al Csm
Antonio Leone del Ncd è stato eletto per il Csm con 517 preferenze, ma restano da scegliere altri cinque componenti.  Si sono fermati Teresa Bene, con 480 voti; Elisabetta Alberti Casellati, 473; Renato Balduzzi, 462; Luigi Vitali 451; Nicola Colaianni, 425; Roberto Zaccaria, 127. I voti dispersi sono stati 70, 48 le schede bianche e 26 le nulle.

Ieri erano passati Giovanni Legnini (in corsa per la vicepresidenza dell'organo di autogoverno dei giudici) e Giuseppe Fanfani, entrambi in quota Pd.

Lunedì il nuovo voto 
I presidenti del Senato e della Camera, preso atto dei risultati delle votazioni per l'elezione di giudici della Corte Costituzionale e di componenti del Consiglio superiore della magistratura, e informati dell'esigenza espressa dalla gran parte dei gruppi parlamentari di avere più tempo per raggiungere le necessarie intese, hanno stabilito di convocare nuovamente il Parlamento in seduta comune per lunedì 15 settembre alle ore 15. Lo si legge in una nota congiunta. I presidenti Grasso e Boldrini, che sono ad Oslo per la Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti del Consiglio d'Europa, hanno ribadito - si aggiunge - l'assoluta urgenza di un esito positivo delle votazioni, cosicché i due organi possano esercitare pienamente la loro alta funzione costituzionale e le due Camere, dopo aver adempiuto a questo obbligo non più rinviabile, possano tornare a concentrare pienamente il lavoro sugli importanti temi in calendario.
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