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POLITICA

Acque agitate nell'esecutivo

Conte: "Gravissime le parole di Giorgetti. Se in discussione premier in discussione intero governo"

Nuovo scontro tra Di Maio e Salvini. La "prima parte" del Cdm è durata all'incirca una ventina di minuti nel pomeriggio. La riunione riprenderà stasera alle 20,30, dopo che il premier Conte rientrerà da Norcia

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Le acque continuano ad essere molto agitate nell'esecutivo. Quando la "dialettica elettorale" trascende e mette in discussione l'imparzialità del presidente del Consiglio "la cosa non è grave, è gravissima". A parlare il premier Giuseppe Conte. Questa volta a irritare il premier, le parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti che in una intervista ha messo in discussione la sua posizione super partes. Conte sottolinea: "Vorrei chiarire che il presidente del Consiglio sin da quando è iniziata la competizione elettorale non si è assolutamente lasciato coinvolgere, sono sempre stato al di fuori della dialettica, non troverete mai una mia dichiarazione o posizione a favore dell'una o dell'altra parte politica". 

"Noi siamo il governo del cambiamento - prosegue il presidente del Consiglio - quel governo che si è promesso di rifuggire le opacità della vecchia politica, e se si mette in discussione l'operato del presidente del Consiglio, allora - avverte - si mette in discussione l'operato di tutto il governo. E per fare questo serve agire nei canali istituzionali, a partire dal Consiglio dei ministri". 

Tuttavia, in seguito Giorgetti ha affermato: "Per stare al governo serve pazienza e moderazione. Noi pazientiamo, sopportiamo ma dal 26 maggio, finita la campagna elettorale, o ci si mette a lavorare seriamente con affiatamento oppure ognuno a casa sua. Senza polemica": ha detto il sottosegretario a un evento elettorale della Lega a Suzzara, nel Mantovano.

La "prima parte" del Cdm è durata all'incirca una ventina di minuti. La riunione riprenderà stasera alle 20,30, dopo che il premier Conte rientrerà da Norcia. Tra i ministri che hanno partecipato alla riunione c'era il vicepremier Di Maio che subito dopo ha lasciato la sede del governo.

Di Maio: "Decreto sicurezza bis? Prima volta in Cdm". Salvini: "Glielo manderemo a colori"
Intanto, in precedenza ennesimo scontro a distanza tra i due vicepremier sui decreti sicurezza e famiglia. "Vediamo se ci sono le norme sui rimpatri, perché il ministero dell'Interno mica ce l'ha fatto leggere. Lo porta oggi in cdm per la prima volta, vedremo cosa c'è scritto" attacca il vice premier Luigi Di Maio rispondendo ad una domanda sul Decreto sicurezza bis.

"Se ci sono dentro le norme sui rimpatri io sono d'accordo, se ci sono i soldi e le norme per permettere all'Italia di avviare gli accordi sul rimpatrio di decine e centinaia di migliaia di migranti presenti in Italia sono altrettanto d'accordo - dice ancora Di Maio -. Se invece deve essere una trovata elettorale senza la sostanza allora vuol dire che si stanno prendendo in giro gli italiani". 

Di Maio prosegue: "Non capisco questa ossessione sui ricollocamenti. Fino a ieri andavano bene e oggi che li facciamo, per Salvini non vanno più bene. Sta emergendo una verità: ci avviamo a risolvere il problema migranti e la Lega va nel pallone, perché non ha più argomenti. Se i ricollocamenti funzionano, loro di che parlano? Ormai sono un disco rotto, monotematici, parlano solo di migranti e quando non sanno che dire la sparano", aggiunge il capo politico M5s. E poi: "Spero che la Lega dopo il 26 maggio la smetta con questa campagna elettorale... Non si fischia Papa Francesco in una piazza". Così Di Maio a 'Stasera Italia' su Rete 4. "Vedo dei comportamenti che non avevo visto prima, la Lega ha cambiato atteggiamento: spero che dopo il 26 maggio la smettano", ha aggiunto.

Salvini dal canto suo sottolinea: "Se sono pronto a votare il dl famiglia? Certo, se ci sono aiuti a mamma e papà sono contento, da padre. A me interessano i risultati, ma spero che nessuno rallenti qualcosa che rende l'Italia un paese più sicuro". E aggiunge: "Fontana è ministro della Famiglia e giustamente dice 'la competenza sarebbe mia, io non faccio decreti che intervengono sulla salute perché c'è un altro". "A me interessano i risultati", ribadisce Salvini. Poi torna sul decreto sicurezza bis che ha molto a cuore: "Se non ce l'ha glielo manderemo tutto a colori, tutti gli uffici ce l'hanno e hanno fatto proposte e suggerimenti, c'è anche l'accordo sui rimpatri" risponde a chi gli chiedeva un commento sulle parole di Di Maio, che ha detto di non aver letto il decreto legge. Salvini infine sullo scontro Conte-Giorgetti afferma: "Il premier è sempre super partes". E sulle parole di Giorgetti taglia corto: "In medio stat virtus".

Decreto sicurezza. Onu a Italia: "Bloccatelo". Salvini: "Decidiamo noi, no burocrati"
Sul decreto sicurezza torna ad intervenire l'Onu che chiede al governo italiano di "bloccarlo. Il diritto alla vita e il principio di non respingimento dovrebbere sempre prevalere sulla legislazione nazionale o su altre misure presumbilmente adottate in nome della sicurezza nazionale. ''Sulla sicurezza e la felicità degli italiani decidono ministri e parlamentari eletti dagli italiani, non sconosciuti burocrati tifosi dell'immigrazione di massa'' replica il ministro dell'Interno Matteo Salvini, commentando il nuovo intervento dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. 

Critiche le opposizioni
Critiche le opposizioni sull'operato del governo. "Blocco navale significa fare un accordo con i governi libici e mettere le navi militari italiane, europee e libiche per impedire agli scafisti di mettersi in mare con gli immigrati clandestini. Significa dare la possibilità alle persone che hanno diritto a essere rifugiate di essere valutate e distribuite e non di morire in Africa, perché oggi noi dobbiamo prenderci gli immigrati clandestini, che non scappano dalla guerra e dalla violenza". spiega il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, questa mattina a Uno Mattina, su Rai Uno. 

Duro nei confronti del governo anche Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia: "Alle elezioni di marzo 2018 abbiamo consegnato l'Italia a degli incapaci", che "non hanno mai lavorato" e che, "in molti casi, non sono neanche laureati". 

"Salvini acuisce lo scontro contro la magistratura, arrivando alle minacce - neppure tanto velate - nei confronti del procuratore che ha ordinato lo sbarco dei 47 migranti dalla Sea Watch e il sequestro della nave. La magistratura è un potere indipendente che non risponde al governo di turno". Lo afferma la senatrice Pd Vanna Iori, che aggiunge: "Il vicepremier leghista con questo atteggiamento rischia di minare seriamente l'equilibrio tra poteri dello Stato, mettendo in discussione il ruolo imprescindibile della magistratura che assume iniziative di sua competenza senza chiedere il permesso a nessuno. Salvini sta creando uno scontro permanente che non fa bene a questo Paese. Siccome non si fermerà, mi auguro siano gli italiani di buonsenso a mandargli un segnale", conclude.
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