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EUROPA

Coronavirus

​Conte: "L'Ue prevale se è unita, realizzare risposta solidale"

L'intervento del presidente del Consiglio a "The State of Union". Per il premier Sure, Bei e Mes da soli non bastano: sono una frazione di quanto altre grandi economie, come quella Usa, stanno spendendo per sostenere imprese e famiglie. "Serve Recovery Fund da almeno un trilione di euro"

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"La crisi da Covid è una sfida grave e senza precedenti per l'Unione Europea e rende ancor più necessario un approccio al Progetto europeo a prova di futuro. Il nostro continente prevarrà solo se sarà capace di rimanere unito e di realizzare una risposta coordinata basata sul principio fondamentale di solidarietà". Lo dice il premier Giuseppe Conte nell'intervento a "The State of Union". 

"Se vogliamo superare la crisi sanitaria ed economica, una risposta coordinata e basata sulla solidarietà deve essere globale, come ho sottolineato in tutti ifori istituzionali, non solo ai Consigli Europei, ma anche nelle videoconferenze del G7 e del G20 e lunedì scorso alla "Pledging Conference Ue Coronavirus Global Response", spiega il capo del governo, che osserva: "Inoltre, siamo alle prese con uno shock economico simmetrico, a differenza delle crisi del 2008 e del 2010-11. La risposta dunque deve essere diversa da quella adottata nelle citate crisi. Abbiamo bisogno di una risposta appropriata e coraggiosa, invece che di misure e azioni che possano causare ulteriori divergenze fra le economie europee, come accaduto nel 2008 e nel 2010-11".

Negoziato a somma zero, si vince o si perde tutti
"In questa fase cruciale per l'Europa non siamo di fronte a un negoziato a somma zero. Non ci saranno vincitori e sconfitti. O vinceremo tutti, o perderemo tutti. L'Europa non può accettare che la peggiore pandemia globale risulti in un processo di disintegrazione senza precedenti. Lavoriamo insieme per far vincere l'Europa!" ha aggiunto il premier.

Bene ultimo Consiglio Ue, ora tocca agli Stati membri
"Sono ora gli Stati Membri a dover fare la loro parte. A tale riguardo, il Consiglio Europeo in videoconferenza del 23 aprile scorso è una buona base di avanzamento. I Leader europei hanno deciso difatti non solo di rendere operative entro il 1 giugno 2020 le tre proposte concordate all'ultimo Eurogruppo, il programma Sure, il fondo della Banca Europea per gli Investimenti e il Mes".

I Leader europei hanno anche concordato di "lavorare per la creazione di un fondo per la ripresa", sul fatto che "il Fondo è necessario e urgente" e "dovrà essere di entità adeguata, mirato ai settori e alle aree geografiche dell'Europa maggiormente colpiti e destinato a far fronte a questa crisi senza precedenti" ha detto ancora Conte. "Ciò significa che il "Recovery Fund" non è più una promessa e può diventare una proposta concreta", ha aggiunto.

Sure-Bei-Mes insufficienti, serve Recovery Fund
Per Conte "le tre misure Sure, Bei, Mes sono insufficienti, ammontando a una frazione di quanto altre grandi economie, come quella Usa, stanno spendendo per sostenere le loro imprese e le loro famiglie. Il prestito effettivo del "Recovery Fund" sui mercati (distinto dalle risorse totali che esso mobilita) deve essere di notevole dimensione, almeno 1 trilione di euro, per portare la dotazione totale della risposta europea in linea con le necessità finanziarie complessive dell'Ue".

Per Recovery Fund un mix di prestiti e trasferimenti
Il Recovery Fund  "deve essere basato su un mix equilibrato di loans (prestiti, ndr) e di grants (trasferimenti, ndr), questi ultimi essenziali per evitare ulteriori asimmetrie nei rispettivi stock di debito. Ciò consentirebbe l'effettivo raggiungimento dell'obiettivo della parità di condizioni e corrisponde allo spirito di solidarietà necessario a tradurre le parole in decisioni politiche". ha concluso il premier.

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