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ITALIA

La controffensiva europea al Califfato

Ecco il piano italiano anti-Isis: coordinamento intelligence Ue e squadre di esperti antiterrorismo

Il ministro Alfano in un'intervista a Il Messaggero parla delle proposte presentate all'Ue: monitoraggio del web con esperti arabi, controllo dei passeggeri nell'area Schengen e scambi di informazioni. Preannuncia poi la modifica al Codice Penale

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Roma Coordinamento delle intelligence, squadre miste di esperti antiterrorismo, monitoraggio dei passeggeri in transito e controllo del web con esperti arabi. È questo il piano italiano anti-Isis. La controffensiva alla minaccia del Califfato è stata presentata dall'Italia all'Ue (è il semestre della presidenza italiana). "In Italia c'è un livello di allerta molto elevato perchè il nostro paese fa parte di quella comunità dell'Occidente che è sotto l'attacco dell'Isis" le parole del ministro dell'Interno Angelino Alfano che in un'intervista a Il Messaggero presenta il piano, articolato in quattro proposte. 

Per prima cosa l'Italia ha chiesto che venga esportato a livello europeo il modello italiano del Comitato di analisi strategiche antiterrorismo che unisce forze di polizia e l'attività di intelligence. L'obiettivo, dichiara il Ministro, è "favorire lo scambio di informazioni".

Controllo passeggeri in transito
La seconda proposta anti-Isis è "un'accelerazione e il rafforzamento sul passenger name recorder, il monitoraggio stretto sulla registrazione dei transiti dei passeggeri che volano in area Schengen". Controlli che utilizzeranno un'unica banca dati.

Squadre miste
Il piano mira a creare sinergie tra i 28 paesi dell'Unione e in quest'ottica verranno create squadre miste tra esperti di terrorismo. I gruppi potranno nascere dall'accordo anche solo "tra due o tre paesi" su tematiche specifiche o generali. 

Monitoraggio web
Tra le proposte anche il controllo delle rete attraverso un centro di assistenza linguistico-legale araba. Un gruppo di lavoro che sarà sotto l'Europol.

Modifiche al Codice Penale
Il Ministro torna a parlare degli interventi sul Codice Penale: punibilità anche del singolo combattente, e non solo del  reclutatore, e uno stretto controllo sul sospetto combattente, estendendo le misure per mafiosi e soggetti pericolosi.
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