Coronavirus
Il punto stampa
Coronavirus, Brusaferro (Iss): casi in calo in tutte le regioni anche Lombardia ma a tre velocità
Casi in calo ovunque, ma permangono differenze tra regioni, che dividono l'Italia in tre aree. Si fanno più tamponi, crescono asintomatici. Possibili più casi ma importante monitorare
"In tutte le regioni i casi sono in decremento ma rimangano le differenze tra le regioni che dividono sostanzialmente in tre aree il paese. Anche in Lombardia c'è un decremento giornaliero dei casi". Ha precisato. "La curva epidemica è stabile e in calo. Ora, tanto più andremo verso un numero di casi limitato tanto più il sistema sarà sensibile per individuare subito i casi.
"Le Regioni si stanno attrezzando con tamponi e contact tracing ed è per questo che possono registrare più asintomatici". "Tutti i sistemi di monitoraggio stanno migliorando significativamente - ha aggiunto - in grande condivisione con le Regioni. E' una garanzia del fatto che nel suo complesso il servizio sanitario nazionale e' in grado di monitorare quanto sta avvenendo e rispondere tempestivamente".
Indice contagi Rt oscillante nel paese
C'è una grande oscillazione dell'indice Rt di contagio sul territorio. Ma Rt non è una pagella, ma uno strumento dinamico che ci aiuta a capire cosa succede e va letto con altri dati, spiega ancora Brusaferro. L'indice di contagio Rt è segnalato sotto il valore 1 in tutte le regioni italiane tranne in Val d'Aosta, dove si registra un valore pari a 1.06. Il dato emerge dal report settimanale del monitoraggio sulla fase 2, illustrato durante la conferenza stampa all'Istituto superiore di sanita. Per la Val d'Aosta si considera l'indice una oscillazione momentanea mentre la Lombardia e' in decremento.
Virus ancora circola, non allentare misure
Oggi il virus ancora circola e non possiamo allentare le misure di protezione individuale precisando che tuttavia il piccolo picco in Molise e Umbria è rapidamente rientrato. Brusaferro ha poi evidenziato che il sistema di monitoraggio non è un giudizio o un pagella per le regioni ma è uno strumento. I dati che oggi abbiamo sono dati buoni ma sono dati che ci danno la garanzia della capacità delle regioni di intervenire.In questo momento serve la collaborazione di tutti. Secondo il professore "Non possiamo escludere un incremento nelle prossime settimane ma non si tratta di una pagella settimanale delle regioni. Però possiamo incamminarci con fiducia sapendo che ci potranno essere momenti di incremento dei casi ma sapendo anche che abbiamo un sistema capace di intercettarli".
Fase2: Rezza, mantenere alta capacità capire focolai
"Mantenere costantemente alta l'attenzione di identificazione dei focolai anche durante il periodo estivo". In tal senso "globalmente mi sembra stia aumentando la resilienza da parte delle Regioni", ha aggiunto il neo direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza nella conferenza stampa Iss -. Rezza ha evidenziato che dalla fase 1 alla fase 2 importanti sono la responsabilità dei singoli e la responsabilità pubblica in grado di rilevare piccoli segnali d'allarme.
Speranza: dati incoraggianti, Paese ha retto bene ad aperture
"I dati del monitoraggio sono al momento incoraggianti. Ci dicono che il Paese ha retto bene le prime aperture del 4 maggio. Ma guai a pensare che la partita sia vinta. Serve massima cautela. Basta poco per vanificare i sacrifici fatti finora", ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza.
Aifa, vaccino tra primavera e estate 2021
"Ci sono più vaccini promettenti, 5-6 in fase avanzata, e anche l'Italia partecipa in diversi modi. A mio avviso il tempo ragionevole per pensare a un vaccino è primavera, estate prossima, non penso per settembre ci possa essere alcun vaccino disponibile, pur contando risultati molto buoni, come sembrano gli studi di fase 1. Speriamo l'anno prossimo e speriamo sia più d'uno e che le capacità di produzioni siano adeguate". Così il dg dell'Aifa, Nicola Magrini rispondendo a una domanda alla conferenza stampa Iss.