Coronavirus
Lotta all'epidemia in Italia
Coronavirus. Il ministro Boccia: "Riaprire? Prima valutazioni scientifiche"
Centocittà su Radio Uno Rai.
"Oggi - avverte - non possiamo abbassare la guardia e dobbiamo continuare a lavorare sull'aumento dei posti di terapia intensiva negli ospedali e sulla massima diffusione da parte dello Stato di mezzi e personale in sostegno alle organizzazioni regionali sanitarie".
"Dall'inizio dell'emergenza i posti di terapia intensiva sono quasi raddoppiati; l'obiettivo ora può essere, per quando andremo a regime, triplicarli in alcune regioni e poi in tutto il paese. Su questo c'è un lavoro congiunto straordinario e quotidiano tra la protezione civile guidata da Borrelli e il commissario Arcuri", conclude Boccia.
"Oggi è ancora presto per dare indicazioni su quali attività si potranno riaprire e soprattutto con quali tempistiche. Il comitato tecnico scientifico farà valutazioni rigorose ed elaborerà delle linee guida con il ministero della Salute su come fare e a quali condizioni, così come è stato fatto sulle chiusure. Poi la politica, confrontandosi, potrà graduare tempi e modalità successive per ambiti e categorie, ma le valutazioni devono essere rigorosamente scientifiche sulla base dei risultati faticosi ma fondamentali per la salute di tutti che stiamo raggiungendo con il sacrificio di tutti gli italiani". A sottolinearlo è il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, a
"Oggi - avverte - non possiamo abbassare la guardia e dobbiamo continuare a lavorare sull'aumento dei posti di terapia intensiva negli ospedali e sulla massima diffusione da parte dello Stato di mezzi e personale in sostegno alle organizzazioni regionali sanitarie".
"Dall'inizio dell'emergenza i posti di terapia intensiva sono quasi raddoppiati; l'obiettivo ora può essere, per quando andremo a regime, triplicarli in alcune regioni e poi in tutto il paese. Su questo c'è un lavoro congiunto straordinario e quotidiano tra la protezione civile guidata da Borrelli e il commissario Arcuri", conclude Boccia.