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Coronavirus

Le parlole del Governatore del Veneto

Veneto, Zaia: "Il sacrificio non va protratto così, bisogna aprire". "Non siamo cavie"

"Ieri sera è stata una brutta serata, speravamo ci fosse un approccio diverso da quanto annunciato dal presidente del Consiglio", dice Zaia nel corso della quotidiana conferenza stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera. Che avverte: "Sono molto preoccupato per le tensioni sociali".  Secondo la nuova ordinanza della Regione è consentito lo spostamento in seconde case e barche

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"Penso che ieri sera sia stata una brutta serata. Abbiamo atteso con i governatori sperando che ci fosse un approccio un po' diverso rispetto a quello annunciato dal premier", ha dichiarato il presidente della Regione Luca Zaia in conferenza stampa, a proposito delle misure per la Fase 2 dell'emergenza Covid-19.

"In questi momenti ci vuole sempre senso di responsabilità e obbiettività ma per quanto ce ne metti, non si può non rilevare che ne vien fuori che si stanno dando indicazioni che stanno creando fibrillazione".   

"L'approccio deve essere un po' più razionale", ha aggiunto Zaia, "e bisogna capire che il sacrificio lo si può fare ma senza protrarlo in questa maniera. Bisogna, comunque, aprire".

 "Siamo in un momento storico in cui si parla di test, test rapidi, sierologici, terapie e cure che non avevamo solo due mesi fa. Si poteva e si doveva fare uno sforzo in più", ha dichiarato il presidente della Regione Veneto. 

"Non possiamo diventare un laboratorio o delle cavie, dobbiamo anche vivere - ha sottolineato Zaia -. Sarebbe come dire che chiudiamo tutte le strade perché ci sono troppi incidenti. Esiste la sostenibilità".

"Io dico che si poteva e si deve fare sforzo in più. Non ce l'ho con il comitato scientifico, non dico che non abbia ragione. Sappiamo come si fanno le cose alla perfezione, ma poi ci sono esperienze che aiutano a trovare una situazione di equilibrio". 

"E' difficile affrontare il tema in questa maniera. Abbiamo un migliaio di messaggi all'ora, non sono messaggi di complottisti, sono messaggi di persone che dicono 'abbiamo fatto 2 mesi di quarantena e ora si apra', messaggi di gente che vuole andare a lavorare. Non ho messaggi di gente che mi chiede il sussidio o il reddito di cittadinanza, i veneti vogliono lavorare. Si riparta, bisogna che il Governo no vada via con il freno a mano integrato", ha dichiarato il presidente della Regione Veneto. "La nostra recessione - ha detto Zaia -, è la recessione dell'Italia".

"Questo è il modo migliore per alimentare il conflitto sociale", ha avvertito Luca Zaia commentando il nuovo decreto del governo per la Fase 2 dell'emergenza Covid-19. "O funzionano i dispositivi e allora bisognava aprire tutto oppure di cosa stiamo parlando? Mi pare di essere davanti ad un mondo irriconoscibile ormai. Se vai a riaprire devi pensare anche alle famiglie e alle scuole, qualcosa bisogna fare. Altrimenti è difficile affrontare il tema così".

"Sono molto preoccupato per le tensioni sociali. Faccio il pompiere con tutti quelli che mi chiamano ormai. Se il governo si confrontasse con le Regioni in questi giorni si potrebbe trovare una soluzione". Così il presidente della Regione Veneto risponde alle domande dei giornalisti. In riferimento alla protesta inscenata da alcuni parrucchieri che questa mattina a Padova si sono incatenati davanti ai loro negozi, il presidente ha aggiunto: "A giudicare dalle mail e dai messaggi che ci arrivano sarà solo l'inizio, sono contro la violenza da sempre e per il cercare una soluzione ma bisogna che ci sia volontà da entrambe le parti".

"Sono convinto che il governo", ha concluso Zaia, "abbia ancora gli spazi per rivedere questa modalità di approccio".

"Non faccio ordinanze per cercare la rissa ma per dare risposte e anche un minimo di positività di fronte alla rassegnazione della comunità. Spero che si rovesci il ragionamento: mettiamo in sicurezza il cittadini e apriamo. In questo momento il disagio sanitario rischia di diventare disagio psicologico", ha detto il presidente della Regione Veneto.

"Noi non cerchiamo le prove muscolari, cerchiamo di dare un aiuto ai cittadini. Non stiamo giocando a battaglia navale con il Governo. E lo dice uno che ha sempre avuto un atteggiamento rispettoso, ho sempre fatto squadra con chiunque e voglio continuare a farla. Ma Che il problema nazionale sia la firma sul cibo d'asporto di Zaia vuol dire che chi ha questo problema non ha niente a cui pensare". Così il presidente  della Regione Veneto.

"Penso che i problemi nazionali siano aprire le aziende, aprire le attività, dar modo agli artigiani di lavorare, dare una risposta alle famiglie, non preoccuparsi del cartone di pizza", ha auspicato.

Consentito lo spostamento in seconde case e imbarcazioni
E' consentito in Veneto lo spostamento individuale su tutto il territorio regionale per recarsi alle seconde case di proprietà o alle imbarcazioni ormeggiate al di fuori del Comune di residenza per la manutenzione e la riparazione. Lo prevede la nuova ordinanza annunciata oggi dal presidente Luca Zaia. Relativamente a queste norme le prescrizioni entreranno in vigore alle ore 6.00 di domani.

Consentito spostarsi per l'attività motoria
Secondo la nuova ordinanza è consentito in Veneto lo spostamento individuale per attività motoria e all'aria aperta, anche in bicicletta in tutto il territorio del Comune di residenza, con obbligo di evitare gli assembramenti e di rispetto della distanza un metro, con mascherina e guanti e garantendo l'igiene. La nuova ordinanza del presidente Luca Zaia, entrerà in vigore dalle ore 18.00.

"Chi chiede di bloccare cittadini del nord dovrebbe anche impedire ai propri di uscire"
"La Costituzione dice che non si possono chiudere i confini delle Regioni, sto semplificando, la formula non è questa ma è così", sottolinea il governatore del Veneto. È "ovvio che in caso di emergenza si può intervenire", continua Zaia, evidenziando che però "chi chiede di bloccare i confini regionali per evitare che i cittadini del nord portino il contagio", dovrebbe anche impedire ai propri cittadini di uscire dal territorio regionale, perché altrimenti poi tornandoci potrebbero "portare il virus".

Questione scuole: obiettivo è dare aiuto alle famiglie
"Il nostro obiettivo è quello di dare aiuto alle famiglie", ha detto Zaia, a proposito della questione relativa alla chiusura delle scuole nel nuovo Dpcm. "Il collega Bonaccini - ha aggiunto - sta chiedendo un appuntamento al ministro Azzolina per poter parlare delle scuole, tema che ci preoccupa. Abbiamo migliaia di ragazzi minorenni a casa che chiedono essere accuditi", ha concluso.

I dati della Regione Veneto
In Veneto sono finora stati effettuati 320.600 tamponi, 5.563 in più rispetto a ieri ma meno rispetto alla media, a causa del guasto di un macchinario. Le persone in isolamento sono 8.049, 270 in meno rispetto a ieri. I positivi sono 17.579, 108 in più, soprattutto da alcune case di riposo, dove l'emergenza resta. I ricoverati sono 1.222, uno in più di ieri, mentre in terapia intensiva c'è una persona in meno rispetto a ieri (123). I dimessi sono 2.466, 13 in più.

I morti in ospedali sono 1.084, 13 in più rispetto a ieri, mentre sono 1.344 i decessi totali. Sono questi i dati relativi all'emergenza Coronavirus in Veneto, presentati dal governatore della Regione, Luca Zaia, nel corso della quotidiana conferenza stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera.

 
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