Il punto sull'epidemia
Coronavirus, calano malati in terapia intensiva, è la prima volta
Cala il numero delle persone guarite (- 242), aumenta il numero dei malati (+ 547), cala il numero delle vittime (-85). Per la prima volta, diminuiscono i malati in terapia intensiva. "Gli ospedali respirano" commenta Borrelli. Locatelli (Css): 30 mila morti evitate con misure di contenimento
Si registra il primo calo di ricoveri in terapia intensiva dall'inizio dell'emergenza Covid-19. Sono 3.994 i malati di coronavirus ricoverati in terapia intensiva, 74 in meno rispetto a venerdì. Di questi, 1.326 sono in Lombardia. Degli 88.274 malati complessivi, 29.010 sono poi ricoverati con sintomi - 269 in più rispetto a venerdì - e 55.270 sono quelli in isolamento domiciliare. Il numero è stato reso noto ieri dalla Protezione civile nella consueta conferenza stampa..
L'incremento dei casi nella giornata di ieri è stato di 2.886. Venerdì l'incremento era stato di 2.339. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - è di 124.632.
Le persone guarite sono 20.996, 1.238 in più di venerdì quando l'aumento dei guariti era stato di 1.480.
Le vittime sono 15.362, con un aumento di 681. Venerdì l'aumento era stato di 766. "E' un numero in costante calo: il 26 marzo erano quasi mille" ha commentato Angelo Borrelli.
Pazienti in Germania quando avevamo criticità
"Abbiamo accettato la disponibilità della Germania quando avevamo una criticità. Adesso per la prima volta andiamo in negativo. Ora con i dati positivi sulla terapia intensiva possiamo pensare di trasferire le persone in altre regioni italiane" ha quindi aggiunto Borrelli, rispondendo in merito all'eventuale spostamento dei pazienti non più all'estero.
Mascherina importante se non c'è distanziamento
"La mascherina è importante se non si rispettano le distanze per evitare la trasmissione del virus" ha spiegato Borrelli riguardo alla decisione della Lombardia di imporre l'uso della mascherina in auto.
Css: dati incoraggianti ma pericolo non scampato
"Dal 27 di marzo a oggi siamo passati da più di 120 accessi alle terapie intensive a un saldo negativo di 74. Abbiamo 74 malati in meno nelle terapie intensive, e anche i deceduti sono scesi dai 970 del 27 ai 680 attuali. Però valga il messaggio forte che questo non deve essere minimamente letto come un messaggio che ormai abbiamo superato la fase critica, pericolo scampato: non abbiamo ancora scampato nulla. Quanto messo in atto è servito a contenere la diffusione epidemica e a ridurre il numero dei nostri concittadini deceduti e quelli costretti a ricorrere alla terapia intensiva" ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.
Rispetto delle misure unico modo per onorare i morti
"Il ministro Speranza ha ricordato l'importanza di rispettare le norme di distanziamento sociale. Anche il sindaco di Milano ha sottolineato l'incremento degli spostamenti, ognuno di noi deve avere dei comportamenti improntati al più alto senso di responsabilità individuale. E' l'unico modo per onorare la memoria dei nostri concittadini che hanno perso la vita" ha aggiunto Locatelli, che ha dedicato un pensiero all'agente della scorta del premier Conte morto: " E' scomparso un servitore dello Stato. Dobbiamo dedicare un sincero e affettuoso pensiero, da estendere ai figli e agli affetti più cari. Un'altra di quelle categorie che per tutelare la salute degli italiani perde la vita".
30 mila morti evitate con misure di contenimento
"Uno studio autorevole ha di fatto definito in almeno superiori a 30 mila il numero delle vite che sono state salvate o delle morti evitate attraverso queste misure di contenimento. Il 27 marzo i deceduti erano il 12% in più rispetto al giorno precedente, oggi siamo al 5%. L'incremento dei ricoverati in terapia intensiva era un +3%, siamo a un -2%. Il numero totale dei ricoverati sono passati dal +5% all'1%. I numeri parlano da soli" ha rimarcato Locatelli.
Da Iss ok a 73 aziende per produzione mascherine
"E' forse passato un messaggio che vale la pena correggere perché non c'è alcun collo di bottiglia che voglia penalizzare la produzione di mascherine nel nostro Paese: l'Istituto superiore di sanità ha analizzato più di 250 proposte, 73 hanno avuto l'approvazione per l'inizio della produzione e due di queste l'autorizzazione per l'immissione in commercio" ha concluso il presidente del Consiglio superiore di Sanità, ribadendo che "le agenzie preposte a questa valutazione, l'Iss con collaborazione con Inail, fanno di tutto per cercare di dare una risposta anche per quel che riguarda anche il problema della produzione di mascherine nel nostro Paese".
Il dettaglio delle vittime per Regione
Se ne registrano 8.656 in Lombardia (+345), 1.977 in Emilia-Romagna (+75), 607 in Veneto (+35), 1.128 in Piemonte (+85), 574 nelle Marche (+17), 307 in Toscana (+17), 542 in Liguria (+23), 186 in Campania (+5), 212 nel Lazio (+13), 145 in Friuli Venezia Giulia (+9), 173 in Puglia (+9), 146 in provincia di Bolzano (+0), 111 in Sicilia (+10), 153 in Abruzzo (+13), 39 in Umbria (+1), 70 in Valle d'Aosta (+7), 204 in Trentino (+7), 49 in Calabria (+4), 41 in Sardegna (+0), 11 in Molise (+0), 11 in Basilicata (+0).
I tamponi complessivi sono 657.224, dei quali oltre 342mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.