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ITALIA

L'emergenza

Coronavirus: governo al lavoro sul decreto salva economia, ok a misure di sicurezza per i lavoratori

Si svolgerà oggi il Cdm per il varo del decreto con le misure economiche per far fronte all'emergenza, con nuovi fondi a favore di famiglie e imprese. Conte riceve telefonate da Macron e Johnson: "Emergenza globale". 

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Riflettori puntati sulle misure previste dal governo per risollevare il Paese. L'obiettivo del governo è approvare un decreto salva-economia, con un Consiglio dei ministri straordinario che dovrebbe svolgersi oggi. Il pacchetto in discussione previsto inizialmente di circa 4 miliardi, raddoppiato poi a 7,5 miliardi, potrebbe alla fine arrivare a 15 miliardi, facendo salire l'asticella del deficit intorno al 2,7%-2,8%. Sul fronte fisco, si lavora allo stop ai mutui, per i redditi più bassi. C'è poi il capitolo scuola-lavoro. Due, al momento, le opzioni sul tavolo: "congedo parentale per 12 giorni" con un 30% di trattamento retributivo per redditi medio-alti e l'80-100 per i redditi bassi. Oppure in alternativa, voucher da 600 euro per la babysitter (più "pesante" per il personale infermieristico). Il decreto in arrivo dovrebbe poi contenere aiuti diretti e indiretti alle imprese dei settori colpiti: sul fronte liquidità, Governo al lavoro con Abi e Bankitalia per costruire una moratoria creditizia a favore delle imprese e garantire decine di miliardi, probabilmente con parziale garanzia pubblica. Pronta a scattare anche l'operazione ammortizzatori sociali che riguarderà tutti i settori produttivi, su tutto il territorio nazionale. Centralissimo il capitolo Sanità, il settore più sotto stress nello sforzo per contenere l'emergenza e di conseguenza quello che ha bisogno di strumenti e interventi immediati : in arrivo l'assunzione di 5 mila medici e 15 mila infermieri.

Firmato l'accordo governo-parti sociali-imprese su sicurezza nelle aziende
Un giorno e una notte di confronto per arrivare all'accordo tra governo, sindacati e imprese sulla gestione dell''emergenza coronavirus nelle aziende e sulla sicurezza e la salute dei lavoratori. Il confronto tra imprese e  sindacati, in videoconferenza da ieri con Palazzo Chigi, è ripartito questa mattina e si è concluso con la firmaper il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Al tavolo Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e  Confapi.



Catalfo: "Aziende potranno garantire più sicurezza a lavoratori"
"Con un percorso favorito dal Governo, le parti sociali hanno firmato un protocollo condiviso per contrastare la diffusione del coronavirus nei luoghi di lavoro. Così le aziende, anche facendo ricorso agli ammortizzatori sociali, potranno garantire ai lavoratori più sicurezza". Lo scrive su Twitter la ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo.

Sindacati: "Bene Protocollo, salute è priorità"
Questa mattina, presso la Presidenza del Consiglio, Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto con il Governo e le parti datoriali un "protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro". Lo si legge in una nota congiunta dei sindacati. "E' un risultato - aggiungono - molto importante in una fase che impone a tutti massima responsabilità nel garantire, prima di ogni altra cosa, la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici. La salute di chi lavora è per noi un'assoluta priorità che deve precedere qualunque altra considerazione economica o produttiva". L'accordo che questa mattina abbiamo sottoscritto - affermano Cgil, Cisl e Uil - consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell'attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro". Nell'accordo, proseguono i sindacati, "è stato previsto il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze a livello aziendale o territoriale per garantire una piena ed effettiva tutela della loro salute. Per questo è importante che in tutti i luoghi di lavoro si chieda una piena effettività dell'intesa che è stata raggiunta"

Le misure previste
Chi non può adeguarsi subito all'emergenza coronavirus chiuderà per qualche giorno, gli altri no. Questo in sostanza il punto d'intesa raggiunto tra il premier Giuseppe Conte, il governo,i sindacati e gli industriali. Una videoconferenza cominciata ieri mattina, proseguito nel pomeriggio e in serata, sigilla la tregua dopo le tensioni emerse nelle scorse ore e Conte può cosi passare allo step successivo per arginare l'emergenza italiana: quella sanitaria e quella economica, cuore dei prossimi provvedimenti che il governo si prepara a varare.   

Ai lavoratori degli stabilimenti di tutta Italia sarà fornito già nelle prossime ore un kit per la sicurezza: dalla mascherine ai guanti, tutto gratuitamente. E' questo uno dei passaggi chiave del video incontro, in mattinata, tra Conte, i ministri Gualtieri, Catalfo, Patuanelli, D'Incà, il sottosegretario Fraccaro e i vertici di Cgil, Cisl e Uil nonché di Confindustria, Confapi e Confartigianato. Una riunione svoltasi "in un clima molto costruttivo" dove è emersa la"collaborazione" delle parti sociali "per una soluzione condivisa", spiega una nota di Palazzo Chigi.

L'accordo prende forma nella redazione di un protocollo di sicurezza ad hoc per i lavoratori negli stabilimenti di ogni tipo. Stabilimenti sui quali Conte non cambia strategia: l'attività produttiva delle filiere italiane non può essere interrotta in un contesto economico già difficilissimo.   

"Possibile stop temporaneo delle attività" 
"E' obiettivo prioritario coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative. Nell'ambito di tale obiettivo, si può prevedere anche la riduzione o la sospensione temporanea delle attività": lo si legge nel protocollo sulla sicurezza siglato da governo e parti sociali.

No ad altre restrizioni per le fabbriche
Nessuna nuova misura restrittiva sulle fabbriche, insomma,ma l'assicurazione che "noi tutti abbiamo il vincolo morale e giuridico di garantire loro condizioni di massima sicurezza", spiega il capo del governo alle parti sociali esaltando il ruolo di chi - dai medici ai vigili del fuoco -  in piena emergenza continua a recarsi nel proprio posto di lavoro: "In questo momento sono le colonne portanti su cui si regge l'intero Paese". I protocolli di sicurezza, è la richiesta del governo agli industriali, devono essere rigidissimi. E chi non è pronto potrà stoppare la propria attività per avere il tempo di adeguarsi. Nel frattempo, le aziende potranno approfittarne per"sanificare" le aree e "sarà consentito l'uso degli ammortizzatori sociali". 

Ansaldo Energia ferma la produzione fino al 20 marzo
Ansaldo Energia chiude fino al 20 marzo. "L'azienda, d'accordo con la rsu, ha deciso di contribuire al contrasto del Covid-19 sospendendo temporaneamente l'attività produttiva e riducendo al minimo indispensabile l'attività lavorativa" informa una nota.

Ferrari
La Ferrari chiude per due settimane a partire da lunedì 16 marzo. Lo ha deciso il comitato esecutivo tra azienda e sindacato, da poco concluso. A partire da lunediì16 marzo per gli stabilimenti Ferrari di Maranello e Modena si stabilisce che tutti i dipendenti (a eccezione di quelli impegnati in lavoro agile o smart working e, a rotazione, quelli impegnati nella salvaguardia degli impianti che, di fatto, garantiranno la continuità aziendale) osserveranno due settimane di astensione dal lavoro. "Il periodo sarà coperto da istituti contrattuali pagati interamente dall'azienda - spiega la Fim Cisl Emilia Centrale - In queste due settimane, in continuità con il massimo impegno sempre profuso da Ferrari, saranno apportate ulteriori modifiche agli impianti e uffici, per implementare le misure a tutela della prevenzione, igiene, salute e sicurezza dei lavoratori".

Conte, colloqui con Macron e Johnson
Ieri pomeriggio "il premier Giuseppe Conte ed il Presidente Emmanuel Macron hanno avuto uno scambio di vedute a proposito del Coronavirus. Macron ha ribadito il sostegno della Francia alle misure già intraprese dall'Italia. Entrambi hanno convenuto sull'importanza di una reazione forte, univoca ed efficace dell'Ue per quella che è un'emergenza tanto sanitaria quanto d'impatto economico". Lo rende noto Palazzo Chigi che informa poi anche di un'altra telefonata ricevuta dal premier "da parte del Primo Ministro del Regno Unito, Boris Johnson. I due Primi Ministri hanno convenuto che la pandemia deve essere gestita a livello globale" ed "è stata confermata la necessità della più ampia collaborazione internazionale sul tema, soprattutto in ambito G7". 



 
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