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Coronavirus

La pandemia

Oltre 339mila casi di coronavirus nel mondo. In Usa aumentano i contagiati

Cina zero nuovi casi e 39 contagi dall'estero, scende il numero dei malati in Corea del Sud

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I casi di coronavirus nel mondo sono oltre 339mila, secondo l'ultimo bollettino emesso oggi dalla John Hopkins University. In particolare, le persone contagiate sono al momento 339.259. Cina, Italia, Stati Uniti, Spagna, Germania e Iran, sono nell'ordine i Paesi più colpiti.

Il bilancio delle vittime è al momento pari a 14.706, mentre il totale delle persone ricoverate ammonta a 98.836.I casi positivi di coronavirus negli Usa hanno superato quota 30 mila, secondo il sito della Johns Hopkins University. Secondo France Presse I decessi provocati dal coronavirus nel mondo hanno superato la soglia delle 15.000 unità.

In Usa l'epidemia si sta espandendo 
Donald Trump ha approvato la richiesta di dichiarazione di calamità in California a causa del coronavirus, dopo le analoghe decisioni prese per gli stati di New York e di Washington. Negli Stati Uniti i casi positivi hanno superato quota 42 mila, con 520 morti, mentre la Casa Bianca usa il bazooka per gli aiuti contro la crisi: pronto un pacchetto di misure che prevede fino a 4.000 miliardi di liquidità per le imprese e un pagamento diretto in un'unica soluzione per i contribuenti americani di 3mila dollari per una famiglia media di quattro persone.

Gli Stati Uniti restano il terzo Paese al mondo per numero di contagiati, dietro Cina e Italia. Donald Trump ha riferito in una conferenza stampa di aver parlato con il presidente cinese del coronavirus. "Sono un po' arrabbiato con la Cina", ha detto, pur confermando il suo rispetto per Xi Jinping.

"Non possiamo lasciare che la cura sia peggio del problema in sé. Alla fine del periodo di 15 giorni, prenderemo una decisione su come procedere": lo ha twittato Donald Trump, riferendosi ai provvedimenti restrittivi annunciati lunedì scorso. Il periodo finisce martedì della prossima settimana.

Il governatore di New York Andrew Cuomo ha chiesto nella sua conferenza stampa quotidiana sul coronavirus che l'esercito e la protezione civile costruiscano al più presto ospedali temporanei nella Grande Mela, la città americana più colpita dalla pandemia. "Conta il tempo, contano i secondi, per salvare vite", ha detto.

Il sindaco della Grande Mela, De Blasio, ha detto che nella sola città di New York vi sono il 60% dei casi di tutto lo Stato e il 35% degli Usa: l'ultimo bilancio è di 12.339 positivi e 99 morti.

Il coronavirus potrebbe aver contagiato anche un giornalista della Casa Bianca. Il presidente dell'associazione Whca, ovvero dei reporter che seguono il governo Usa, Jonathan Karl, ha detto che c'è "un caso sospetto di Covid-19 tra i colleghi". Questo possibile contagiato è stato alla Casa Bianca di recente, fino allo scorso 18 marzo. La sala stampa della Casa Bianca è molto piccola, può ospitare al massimo 48 persone e perfino il presidente Donald Trump la scorsa settimana aveva notato come i giornalisti fossero seduti troppo vicini.

Cina zero nuovi casi e 39 contagi dall'estero
La Cina registra zero nuovi casi interni di coronavirus, ma altri 39 contagi importati. Nei suoi aggiornamenti, la Commissione sanitaria nazionale (Nhc) rileva nove decessi domenica, tutti a Wuhan, focolaio dell'epidemia diventata pandemia. A due mesi dalla quarantena di 60 milioni di persone, la provincia dell'Hubei e il suo capoluogo non hanno segnalato nuove infezioni in cinque giorni di fila. La Cina ha visto le infezioni salire a 81.093, di cui 5.120 ancora sotto trattamento; 3.270 i decessi e 72.703 i dimessi dagli ospedali, pari a un tasso di guarigione salito all'89,6%.

Corea del Sud, i nuovi casi scendono a quota 64
Sono scesi a 64 i nuovi casi di coronavirus registrati domenica in Corea del Sud, contro i 98 di sabato, portando il totale a 8.961: è il dato più basso da metà febbraio, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention. Il Paese ha rafforzato le regole interne di condotta anticontagio (tra cui la distanza interpersonale) e sulla quarantena per gli arrivi dall'Europa. I decessi sono aumentati a 111. I casi confermati a Daegu e nel Gyeongsang del Nord, i due epicentri sudcoreani dell'infezione, sono saliti rispettivamente a 6.411 e a 1.256.
 
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