Coronavirus
La lotta alla pandemia
Astrazeneca aperta ad aumentare stabilimenti in Ue. Londra: "Vaccini destinati a noi restano in Gb"
Visti gli alti requisiti necessari per la produzione del vaccino, è però molto difficile. Non si placa intanto lo scontro con l'Europa sulla distribuzione
Londra: "I vaccini destinati a noi restano in Gran Bretagna"
Non si placa intanto lo scontro tra Astrazeneca e Unione europea sulla vicenda dei vaccini. A intervenire, stamattina, è Michael Gove, autorevole esponente del governo britannico e braccio destro del premier Boris Johnson. I vaccini Astrazeneca che sono stati "pianificati, pagati e previsti" per il Regno Unito rimarranno in Gran Bretagna e non andranno alla Ue, ha detto all'emittente Itv.
Pur usando toni concilianti nei confronti degli "amici europei", ai quali viene offerto "aiuto", Gove, che ricopre il ruolo di minister for the Cabinet Office, equivalente a quello di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha affermato chiaramente che per Londra "la cosa importante è garantire che il nostro programma di vaccinazioni proceda esattamente come previsto".
Sulla stessa linea sembra schierarsi anche il Partito laburista, con il leader Keir Starmer, anch'egli contrario a destinare una quota importante degli stock di vaccini prodotti dagli impianti britannici di Astrazeneca all'Unione europea, come chiede la Commissione di Bruxelles. "Non voglio che si interrompano le forniture di vaccini nel Regno Unito", ha detto ai microfoni di Lbc Radio. Starmer riconosce però che occorre "trovare una soluzione" alla "guerra di parole" in corso con la Ue. Il problema della scarsità di dosi, secondo il leader laburista, va risolto "aumentando la produzione a livello globale".