Coronavirus
La startup tedesca dietro al vaccino Pfizer
Chi sono i due scienziati tedeschi di origini turche dietro il vaccino Pfizer/BioNTech
Uğur Şahin e Özlem Türeci, marito e moglie, origini turche, hanno fondato in Germania l'azienda BioNTech
Sono stati tra i primi a livello globale a dare il via alla ricerca sul vaccino anti-Covid. Ciò è avvenuto infatti dallo scorso gennaio, ossia prima che la pandemia da coronavirus avesse la meglio sull'Europa.
L'azienda - che ha sede a Magonza - ha chiamato il progetto "Lightspeed", ossia velocità della luce, con l'obiettivo di sviluppare un farmaco contro il Covid entro il 2020.
Uğur Şahin, figlio di immigrati arrivato in Germania con la madre all'età di quattro anni, oggi è nella lista dei 100 tedeschi più ricchi del Paese. Oggi è anche professore di oncologia sperimentale all'Università di Magonza. A detta della Welt am Sonntag, occupa il 93esimo posto insieme alla moglie Özlem Türeci , che pure siede nel consiglio d'amministrazione della BioNTech, con un patrimonio di 2,4 miliardi di euro.
Uğur Şahin e suo madre arrivarono nel 1969 in Germania, dove il padre lavorava alla fabbrica della Ford di Colonia. Studia medicina e prima lavora alla clinica universitaria della città renana, poi a Homburg, dove conoscere la sua futura moglie, Özlem Türeci. Fondano insieme la loro prima azienda, Ganymed, nel 2001, che 15 anni dopo venne acquisita dal colosso giapponese Astella per 1,28 miliardi di euro, grazie allo sviluppo delle innovative terapie contro il cancro fondate sugli anticorpi.
Özlem Türeci, nata nella Bassa Sassonia da una famiglia di origini turche. Suo padre faceva il medico, cosa che la indusse a seguire la stessa strada, specializzandosi in immunologia.
La BioNTech Şahin la fonda nel 2009, con Özlem Türeci che subito occupa il posto di chief medical officer. Il loro obiettivo: riuscire a scovare la terapia specifica per ogni singolo paziente oncologico“
La terapia sviluppata sembra dare buoni frutti, tanto che nel dicembre 2019 la Banca europea per gli investimenti stanzia 50 milioni di euro per sostenere la loro ricerca.
Poche settimane dopo, però, il primo rapporto scientifico sull'esplosione del virus a Wuhan e i due scienziati capiscono che di lì a poco sarebbe scoppiata una pandemia. E decidono così di affiancare alla ricerca sul cancro quella sul nuovo coronavirus, puntando da subito su una terapia fondata sull'Rna messaggero.
A marzo, BioNTech stringe un accordo con Pfizer per collaborare allo sviluppo del vaccino sperimentale, coinvolgendo anche l’azienda farmaceutica cinese Fosun Pharmaceuticals.
A giugno, la Bei stanzia 100 milioni per promuovere la ricerca di BioNTech e due mesi dopo la Commissione europea firma un pre-accordo per acquistare 200 milioni di dosi (oggi salite a 300 milioni).“
Per Uğur Şahin e Özlem Türeci quello del farmaco anti-covid è "un progetto umanitario", visto che "prima abbiamo un vaccino efficace, prima potremo tornare tutti alle nostre vite di prima".
In una recente intervista, il capo della BioNTech ha sostenuto di aver subito capito - appena letta la prima ricerca sull'esplosione del virus a Wuhan - che il covid-19 si sarebbe trasformato in una pandemia