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Coronavirus

Oms Europa: "Prudente per ora limitare i viaggi"

Coronavirus, variante inglese. Oms: "In corso studi su gravità sintomi ed efficacia vaccino"

La sezione europea dell'Organizzazione mondiale della sanità riunirà i suoi membri per discutere strategie contro la nuova variante del coronavirus, ha annunciato oggi il suo direttore regionale

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"Sono in corso indagini per determinare se la variante inglese è associata a eventuali cambiamenti nella gravità dei sintomi, nella risposta anticorpale e nell'efficacia del vaccino". A riferirlo è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), spiegando qual è stata la risposta messa in campo per valutare l'impatto di questa variante sulle dinamiche della pandemia. Prima questione da accertare definitivamente: il vaccino e la sua efficacia contro la variante.

"Anche se il virus è diventato un po' più efficiente nella diffusione, il virus può essere fermato. Quindi questa situazione non è in questo senso fuori controllo. Ma non può essere lasciata a se stessa". Lo ha detto in conferenza stampa il capo delle emergenze dell'OMS Michael Ryan.

"Le autorità del Regno Unito - riporta l'Agenzia Onu per la salute - stanno conducendo indagini epidemiologiche e virologiche per valutare ulteriormente la trasmissibilità, la gravità dell'infezione, il rischio di reinfezione e la risposta anticorpale di questa nuova variante. Poiché una delle mutazioni (N501Y) è nel dominio del legame del recettore", cioè nella parte in cui avviene l'aggancio con le cellule umane bersaglio, "le autorità stanno esaminando con urgenza l'attività di neutralizzazione esercitata dai sieri di pazienti guariti e vaccinati contro questa variante, per determinare se vi è un impatto sulle prestazioni del vaccino". La variante inglese, riepiloga l'Oms, è definita dalla presenza di un intervallo di 14 mutazioni che comportano modifiche degli aminoacidi e tre delezioni. Alcune di queste mutazioni possono influenzare la trasmissibilità del virus nell'uomo".

Una "mutazione di significato biologico è P681H", segnala l'ente mondiale. C'è poi la delezione in posizione 69/70 che "influisce sulle prestazioni di alcuni test diagnostici Pcr mirati al gene S". E c'è la mutazione su cui si concentrano più domande, cioè N501Y.

Secondo il database Gisaid (Global Initiative on Sharing Avian Influenza Data), è stata segnalata in modo indipendente in diversi Paesi, tra cui l'Australia (37) e il Sudafrica (45 casi), e l'analisi della sequenza ha rilevato che la mutazione segnalata nel Regno Unito e in Sudafrica ha avuto origine separatamente. Gli studi di laboratorio in corso puntano a determinare se i virus con la variante hanno proprietà biologiche differenti o alterano l'efficacia del vaccino. Al momento, puntualizza l'Oms, "non ci sono informazioni sufficienti per determinare se" la variante Gb "è associata a un qualche cambiamento nella gravità della malattia clinica, nella risposta anticorpale o nell'efficacia dell'iniezione scudo".

I dati genomici della variante sono stati caricati sul database Gisaid dalle autorità del Regno Unito e la sorveglianza genomica del virus continua in tutto il Paese per monitorare la situazione, informa l'Organizzazione mondiale della sanità ricordando che "tutti i virus, incluso Sars-CoV-2, cambiano nel tempo, ma la maggior parte di queste mutazioni o cambiamenti non ha un beneficio diretto per il virus". Per questo servono ulteriori indagini per comprendere più pienamente l'impatto di una specifica mutazione sulle proprietà virali e sulle armi con cui affrontiamo la pandemia.

"Queste indagini - precisa ancora l'Oms - sono complesse e richiedono tempo e collaborazione tra diversi gruppi di ricerca. La condivisione di sequenze genomiche complete sta facilitando" il lavoro. In campo anche un gruppo di lavoro dell'Oms sull'evoluzione del virus Sars-CoV-2 che è in contatto con i colleghi Uk per comprendere meglio i risultati disponibili e supportare ulteriori studi. Per l'agenzia Onu la variante Gb segnala il problema più ampio delle mutazioni del virus Sars-CoV-2. L'invito è dunque a "una tempestiva condivisione delle informazioni epidemiologiche, virologiche e delle sequenze complete del genoma con altri Paesi e team di ricerca, anche attraverso piattaforme open source".

L'Oms consiglia di condurre ulteriori studi per comprendere le mutazioni specifiche descritte dal Regno Unito e da altri Paesi. E suggerisce a tutti di "aumentare il sequenziamento di routine dei virus Sars-CoV-2, ove possibile, e la condivisione dei dati di sequenza a livello internazionale per segnalare se vengono trovate le stesse mutazioni preoccupanti".  

L'Oms Europa riunirà i suoi membri
La sezione europea dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) riunirà i suoi membri per discutere strategie contro la nuova variante del coronavirus, ha annunciato oggi il suo direttore regionale.

In risposta alla nuova variante che circola nel Regno Unito, l'OMS Europa sta "monitorando da vicino la situazione" e "riunirà gli stati membri per discutere di test, riduzione della trasmissione e strategie di comunicazione del rischio", ha affermato il suo direttore Hans Kluge su Twitter, senza dare una data.

Oms Europa: prudente per ora limitare i viaggi
"E' prudente limitare i viaggi per contenere la diffusione" della variante inglese di coronavirus Sars-CoV-2, "finché non avremo informazioni migliori". A sottolinearlo via Twitter è Hans Kluge, direttore regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'Europa. "Le catene di approvvigionamento di beni essenziali così come i viaggi essenziali dovrebbero rimanere possibili", precisa il capo di Oms Europa, assicurando che si sta "monitorando attentamente" la situazione.

In Belgio 4 casi a inizio dicembre
Il Belgio ha registrato quattro casi della variante britannica all'inizio di dicembre. Lo ha detto Jan Eyckmans, portavoce del ministro della Salute belga precisando che tutti e quattro i casi sono stati scoperti nelle regioni fiamminghe settentrionali del paese, al confine con i Paesi Bassi. "Non sono molti, ma non è impossibile che ci siano più casi", ha dichiarato un portavoce del Centro nazionale per le crisi virali, Yves Van Laethem, dal momento che il Belgio controlla le nuove mutazioni molto meno di quanto non faccia la Gran Bretagna.
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