Le risposte dell'Europa all'emergenza
Coronavirus, ok Ue al Recovery Fund: "E' urgente e necessario". Resta disaccordo su modalità
Accolta la modifica richiesta dal premier Conte, che commenta: grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa. Michel: "Mandato a Commissione Ue per definire mole fondo rilancio e per formulare una proposta". Von der Leyen: "Prestiti e sovvenzioni saranno equi". Merkel: tutti concordi che serve un Recovery fund, disaccordo su come finanziarlo
I leader Ue hanno dato mandato alla Commissione di analizzare con precisione quale sia il fabbisogno del Fondo europeo di rilancio post crisi pandemica che hanno concordato di creare e di formulare un proposta in tal senso, ha annunciato il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. "Dobbiamo continuare a lavorare con urgenza sul recovery fund, per valutare correttamente la sua grandezza, come verrà finanziato e come sarà collegato al bilancio Ue, che dovrà essere modificato". Il Fondo sarà legato al bilancio pluriennale della Ue.
"Ho una valutazione positiva sulla riunione del Consiglio europeo, ci siamo trovati d'accordo su un quadro chiaro di fronte a questa crisi enorme bisogna prendere delle forti decisioni" ha aggiunto il presidente del Consiglio europeo. "Sono ottimista, anche se il compito è difficile con le diverse sensibilità in Ue e non è una sorpresa ma sento che c'è una forte volontà politica a lavorare insieme e riuscire e costruire compromessi", ha concluso Michel, aggiungendo che all'Italia i leader europei mostreranno "che lavoriamo a una maggiore convergenza, coesione e solidarietà: agiremo per dimostrarlo".
Il premier Giuseppe Conte, a quanto si apprende, nel corso del Consiglio europeo ha chiesto una modifica alle conclusioni della riunione sul Recovery Fund. Modifica che, secondo le stesse fonti, è stata inserita e inquadra il piano per la ripresa Ue come strumento "necessario e urgente".
Von der Leyen: prestiti e sovvenzioni saranno equi
"C'è solo uno strumento che può portare questa ripresa, ed è il budget Ue legato al Recovery fund", gli "investimenti devono essere anticipati e deve esserci un giusto equilibrio tra sovvenzioni e prestiti" ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Secondo von der Leyen il budget è adatto perché "è disegnato per la coesione, la convergenza e i programmi. E gli Stati membri hanno appoggiato questa posizione". Per il Recovery Fund "non parliamo di miliardi, parliamo di migliaia di miliardi".
Conte: grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa
"Grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa, all’esito del Consiglio Europeo appena terminato" ha scritto su Facebook il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
"La Commissione - sottolinea Conte- lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un 'Recovery Fund' che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico".
Gualtieri: su Recovery Fund successo per l'Italia
Il Consiglio Europeo riconosce che il Recovery Fund è 'necessario e urgente' e deve avere risorse significative. Un successo per l'Italia e i paesi che hanno spinto per questa soluzione. Lo scrive il ministro dell'economia, Roberto Gualtieri, su twitter.
Merkel: tutti concordi che serve un Recovery fund, disaccordo su come finanziarlo
Angela Merkel ha spiegato che non si è stati ancora tutti d'accordo per ora su come finanziare il Recovery fund, "se con sussidi o prestiti", ha detto, ma una cosa è chiara, e cioè che il fondo sarà collegato al prossimo bilancio europeo per i prossimi sette anni. "Questo significa per la Germania che noi dobbiamo essere disponibili a contributi di bilancio più alti di quanto avevamo messo in conto nell'ultima trattativa. La cancelliera ha sottolineato che questo "è giusto".
Macron: d'accordo su risposta, non sui meccanismi
"C'è un consenso sulla necessità di una risposta rapida e forte. E' un passo avanti, nessuno contesta che abbiamo bisogno di una risposta fra i 5 e i 10 punti del nostro Pil. Ci sono disaccordi che restano sui meccanismi" ha commentato il presidente francese.
Illustrando "i disaccordi che permangono sui meccanismi", Macron ha detto che resta irrisolta la questione se questo fondo di rilancio "si possa finanziare con dei prestiti o con dei trasferimenti reali. E, dico sinceramente, se l'Europa deve indebitarsi per fare prestiti ad altri paesi, allora non siamo all'altezza della risposta. Perché questi prestiti andranno ad aggiungersi al debito che questi paesi già hanno. E gli squilibri finanziari che ci sono nei paesi più fragili, più colpiti dalla crisi non risolveranno niente. Questi paesi avranno semplicemente un prestito in più,non con i mercati, ma con il resto dell'Europa. E non si risolverà il problema di fondo".
Secondo il capo dell'Eliseo, "in questo momento, abbiamo bisogno non di prestiti ma di trasferimenti reali verso paesi particolarmente colpiti. Certamente con regole e governance che dovranno essere molto chiari, accettati da tutti, ma che dovranno trasferire a queste regioni una capacità di ripresa. Su questo, oggi, non c'è consenso".
Macron ha annunciato inoltre che i 27 hanno concordato un fondo da 500 miliardi di euro per sostenere il settore economico europeo. Il piano, che entrerà in vigore il primo giugno, prevede in particolare che la Commissione europea rifinanzi i meccanismi parziali di disoccupazione istituiti dagli Stati.
La Banca europea per gli investimenti dovrà inoltre finanziare in prestito i settori economici piu' colpito. "Queste risposte sono insufficienti", ha affermato il capo dell'Eliseo. Tuttavia, "si sta forgiando un consenso" per "rafforzare l'autonomia strategica europea", ha aggiunto.
Kurz: prestiti' per i Paesi più colpiti dalla crisi
"L'Austria è pronta a mostrare solidarietà per sostenere la ripresa delle nostre economie" e di quelle dei Paesi "più colpiti": "Dovremmo farlo attraverso prestiti. Mutualizzazione del debito o eurobond sono inaccettabili. Continueremo a coordinare la nostra posizione coni Paesi che la pensano come noi". Lo ha twittato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz
La discussione
Conte: anticipare risorse Recovery Fund a quest'anno
"Dovremmo dare chiaro mandato alla Commissione europea di preparare il più presto possibile una concreta proposta per il Recovery Fund, fornendo un 'ponte' per anticipare le risorse quest'anno" ha detto, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte nel corso del Consiglio. "L'importo del Fondo per il recupero dovrebbe essere di 1,5 trilioni e fornire sovvenzioni agli Stati membri. Le sovvenzioni sono essenziali per preservare il mercato unico, condizioni di parità e garantire una risposta simmetrica a uno shock simmetrico".
Emergenza Covid-19 è anche politica
"L'emergenza sanitaria è diventata molto presto emergenza economica e sociale. Ma noi ora stiamo affrontando anche un'emergenza politica" ha aggiunto Conte.
No a differenze Nord-Sud, tuteliamo interessi Ue
"Dovremmo rivedere il concetto di altruismo non solo nel senso di altruismo ma anche nel senso di un concetto meno romantico, quello della 'comunità di interessi': noi stiamo lavorando per preservare il mercato interno e in questa prospettiva non ci sono differenze tra Nord e Sud dell'Europa" ha continuato il premier.
Merkel: scambio aperto, non siamo d'accordo su tutto
"Abbiamo parlato in modo aperto e in spirito di collaborazione" ha detto Angela Merkel dopo il consiglio. "Non su tutto siamo della stessa opinione", ha aggiunto.
Macron: servono piani di rilancio massicci in Ue
"Piani di rilancio dopo questa crisi dovranno essere finanziati e dovranno essere massicci": lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, parlando dall'Eliseo. "Bisogna essere all'altezza di questa risposta e decidere il più presto possibile le risposte più forti possibili", ha aggiunto.
Bce: attenzione al rischio di agire troppo poco e troppo tardi
"Agire troppo poco, troppo tardi". Questo è il rischio che sta correndo la Ue. Lo ha detto ai 27 leader riuniti la presidente della Bce Christine Lagarde, secondo una fonte. Serve subito un Recovery Fund "forte e flessibile". Il Pil dell'Eurozona potrebbe ridursi fino al 15%. Lagarde ha messo anche in guardia dal rischio che non tutti i Paesi siano in grado di agire nel modo necessario.
Ecco come il bilancio Ue fornirà garanzie al Fondo ripresa
Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha confermato oggi che per fornire le garanzie sottostanti alle euro obbligazioni che finanzieranno il futuro Fondo Ue per la ripresa si sta lavorando all'ipotesi di aumentare sostanzialmente il tetto degli "impegni" del bilancio pluriennale 2021-2027 dell'Ue, lasciando il tetto della spesa grossomodo al livello attuale (poco più dell'1% del Pil comunitario). La differenza (chiamata in inglese "headroom") fra tetto degli impegni e spesa reale potrebbe essere così arrivare fino allo 0,80% del Pil comunitario, ed essere utilizzata per le garanzie.Per il Fondo di ripresa "parliamo di somme molto importanti, e abbiamo bisogno di finanziare questo fondo. Abbiamo bisogno quindi, per poter emettere obbligazioni e titoli comuni, di una base che faccia da garanzia", ha detto Sassoli, oggi a Bruxelles, durante la videoconferenza stampa al termine del suo intervento al Consiglio europeo dedicato alla risposta economica alla crisi del Coronavirus, in corso anch'esso via videoconferenza. Rispondendo a una domanda sull'uso della differenza fra impegni e spesa reale, Sassoli ha confermato: "Anche noi abbiamo capito questo, e il 5 di maggio, nell'incontro che la presidente Ursula von der Leyen avrà con la conferenza dei presidenti, speriamo che abbia la possibilità di delineare meglio la struttura e il modello di questo piano".
"Le cifre che sono state indicate, sia dalla Bce che dalla Commissione" per il Fondo, "possono soltanto essere il frutto di trasferimenti nel bilancio e di obbligazioni che vengono finanziate dal mercato. Non ci sono altri strumenti. Abbiamo capito che c'è bisogno di una montagna di soldi, e abbiamo bisogno di tutti gli strumenti per fare in modo che questo fondo si doti delle risorse necessarie", ha osservato il presidente del Parlamento europeo.Abbiamo bisogno di un piano - ha aggiunto Sassoli - che preveda due possibilità: prestiti e finanziamenti. Prestiti, perché abbiamo bisogno che i paesi attingano a risorse che possono essere disponibili per loro, alla loro portata; ma nello stesso tempo abbiamo bisogno di finanziamenti" a fondo perduto "che spingano soprattutto i paesi in difficoltà a rimettere in moto la loro macchina".
Sono "questioni dovranno essere chiarite con molta precisione. Soprattutto - ha sottolineato il presidente del Parlamento europeo -, abbiamo bisogno di finanziamenti a fondo perduto che entrino in funzione molto presto. Ecco perché pensiamo, e abbiamo detto al Consiglio europeo, di non rinunciare all'idea che prima dell'entrata in vigore del bilancio possa esserci qualcosa che faccia da garanzia al fondo per entrare in vigore transitoriamente".Questo "perché abbiamo bisogno, soprattutto per alcune economie più colpite, che però sono fondamentali per la ricostruzione del tessuto industriale ed economico dell'Europa, di avere risorse molto presto a disposizione. E credo - ha concluso Sassoli - che che alcune correzioni possano essere utili per evitare che si aspetti troppo tempo, e in particolare l'entrata in vigore del bilancio il primo gennaio del 2021".
Sassoli: Ue non sia alibi per inefficienze nazionali
L'Ue non deve diventare un "alibi" per coprire le "inefficienze" delle burocrazie nazionali, sia "pubbliche" sia "private" ha poi sottolineato con forza Sassoli.
"Noi - afferma il presidente- abbiamo bisogno in questo momento, e ce lo chiedono i nostri cittadini, di una forte opera di sburocratizzazione. Che passa anche dai meccanismi europei, ma soprattutto da come questi vengono declinati dagli Stati nazionali. Non vorrei che l'Europa fosse un alibi per alcune inefficienze dei nostri sistemi nazionali".
"Ecco perché - continua - abbiamo bisogno di spingere, di fare in modo che l'Europa e le sue istituzioni, che non sono solo quelle di Bruxelles, ma sono anche quelle dei nostri Stati membri, collaborino insieme a questa capacità di rapidità degli interventi. Credo che questo sia molto necessario e molto utile, perché già vediamo che alcune risorse che sono disponibili hanno degli stop e dei blocchi da parte di burocrazie non solo pubbliche, ma anche private, che in questo momento devono essere richiamate alla loro responsabilità".
I governi proteggano il patrimonio europeo da logiche predatorie
"Viviamo un momento di grande fragilità, non vorremmo che questa condizione fosse esposta a logiche predatorie di forze esterne all'Europa" ha sottolineato Sassoli. "Ho chiesto l'attenzione di tutti i governi europei a proteggere il nostro patrimonio industriale, turistico e culturale. E' con il nostro patrimonio che usciremo dalla crisi".
Tutti i Paesi devono avere gli strumenti per stabilizzare le economie
"Non si tratta solo di mettere in campo le risorse necessarie ma sarà fondamentale che tutti abbiano gli strumenti necessari per proteggere i propri cittadini, stabilizzare i mercati e rilanciare le proprie economie. Questo è il momento dell'unità. Il mercato europeo è unico, se non ripartiremo insieme nessuno potrà pensare di rilanciare economie che sono profondamente interconnesse e fortemente interdipendenti tra di loro" ha concluso il presidente.