POLITICA
Montecitorio
Corruzione, ok all'allungamento dei tempi di prescrizione. Maggioranza divisa, no dei centristi
Riformulazione dell'art.1 del testo di riforma della prescrizione che prevede l'allungamento, della metà,dei termini per i reati di corruzione. Voto contrario Ap, Fi, M5S
Dopo lo slittamento dell'esame nell'Aula del Senato del disegno di legge sulla corruzione, fino al periodo 17-19 marzo, la grana per la maggioranza scoppia alla Camera.
I relatori di maggioranza Stefano Dambruoso e Sofia Amoddio (Pd), con parere favorevole del governo, hanno proposto e ottenuto l'aumento dei tempi della prescrizione della metà per i reati di corruzione più gravi in cui il patto di omertà impedisce l'emersione. Favorevoli Pd e Sel, si oppongono fortemente Ncd e Forza Italia.
A Montecitorio la maggioranza si spacca
Area Popolare di Alfano non voterà la riforma, perché contraria alla modifica che alzerebbe fino a 18 anni il tempo in cui si prescrive il reato di corruzione. L'ipotesi discussa ieri nella riunione di maggioranza sulla prescrizione, prevede un intervento sull'art. 161 del codice penale, per innalzare da un quarto alla metà il tempo da calcolare, in aggiunta al massimo della pena, per arrivare alla prescrizione del reato.
La modifica, su cui Ncd non concorda, alzerebbe fino a 18 anni il tempo in cui si prescrive il reato di corruzione. L'articolo 161 dice attualmente che "in nessun caso l'interruzione della prescrizione può comportare l'aumento di più di un quarto del tempo necessario a prescrivere".
Le modifiche discusse ieri, sostenute dal Pd, puntano ad alzare l'aumento da un quarto alla metà. In sostanza, se prima della legge Severino il reato di corruzione si prescriveva in 7 anni e mezzo e dopo la Severino in 10, se passasse l'insieme di misure allo studio, ci vorrebbero fino a 18 anni perché il reato di corruzione cada in prescrizione. Il ddl anticorruzione in discussione al Senato prevede infatti per la corruzione semplice di innalzare a 10 anni la pena massima, che è quella sulla quale si calcola la prescrizione. A questa cifra andrebbe aggiunta la quota non più di un quarto, ma della metà, ossia 5 anni. Infine vanno calcolati i 3 anni di sospensione previsti, per tutti i reati, nello stesso testo del governo: due dopo la condanna in primo grado e uno dopo la condanna in appello.
Slitta ddl anticorruzione, in aula tra due settimane
A Palazzo Madama la conferenza dei capigruppo ha deciso di mettere in calendario il ddl anziché domani, com'era previsto da tempo, nella settimana dal 17 al 19 marzo. Il nuovo calendario è stato approvato a maggioranza. Ci dovrà quindi essere un voto in assemblea. Le opposizioni, esclusa Forza Italia, hanno protestato per il rinvio. Per Lega, M5s e Sel si doveva iniziare la prossima settimana e lo slittamento è dovuto "ai problemi interni alla maggioranza e al governo". I rappresentanti delle opposizioni, Loredana De Petris, Andrea Cioffi e Stefano Candiani, hanno detto: "Se il governo ha problemi si vota direttamente in aula, non è che si rimanda".