Coronavirus
Covid, Locatelli (Cts): "La verifica sulla misura del coprifuoco alle 22 sarà fatta a metà maggio"
Il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts a 'Mezz'ora in Più' su Rai3: "Se avremo dati positivi nessuno ha il gusto sadico di restringere i movimenti"
Il coprifuoco è dunque una scelta "condivisibile. Se avremo dati positivi - ha aggiunto - nessuno ha il gusto sadico di restringere i movimenti. La scelta che è stata fatta è quella di mantenere il controllo su quelle che sono occasioni di socialità che possono determinare rischi".
''Io credo che le indicazioni date dal governo meriterebbero attuazione a livello regionale, io capisco le preoccupazioni ma in questo momento ci possiamo permettere un margine per riaprire determinate attività e ho pochi dubbi che quella educativa debba avere la priorità'', ha detto Franco Locatelli.
''Il rischio indubitabilmente un po' c'è però dipenderà molto da noi, dalla gradualità e dalla progressività delle riaperture e questo è stato una sorta di stella polare che ha guidato le scelte proprio perché l'obiettivo è riaprire per non richiudere più. Poi è chiaro che il monitoraggio settimanale di tutti i parametri ci potrà indicare dei segnali di allerta rispetto ai quali rimodulare le scelte''. Così il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts.
"Io sto facendo un servizio per il bene del Paese. Non è vero che il Cts non è stato ascoltato. Ad esempio lo stato di emergenza è stato definito fino alla data che avevamo proposto noi. Diamo dei pareri poi la politica decide", spiega.
E sulla variante indiana Locatelli ha detto: ''Andrei molto cauto'' sul fatto che possa bucare i vaccini perché ''non ci sono dati che supportino questa tesi'' e quindi ''non creerei allarmismi''.