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Coronavirus

Covid: in Italia variante inglese in quasi il 20% dei casi

Indagine rapida a campione condotta dal ministero della Salute e Iss

Tamponi in un drive-through (Ansa)
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Quasi il 20% dei casi positivi analizzati nell'indagine a campione di ministero della Salute e Iss sono riconducibili alla variante inglese. Sarebbe questo, a quanto si apprende, l'esito dell'indagine rapida su oltre 3.500 campioni.

L'indagine è articolata in un campionamento in due giorni consecutivi, il 4 e il 5 febbraio, e relativo ai campioni diagnosticati (come prime diagnosi e non follow-up) come positivi al tampone molecolare con data prelievo nei giorni 3 e 4 febbraio. 

I campioni sono stati scelti random garantendo una rappresentatività geografica all'interno della Regione. Il dato, che sfiora il 20%, supera quindi l'ipotesi di partenza, ossia una circolazione del 5% della variante.

Per l'indagine, spiega il ministero della Salute in una nota, è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus, secondo le modalità descritte nella circolare del ministero della Salute dello scorso 8 febbraio. I campioni analizzati sono stati in totale 852 per 82 laboratori, provenienti da 16 regioni e province autonome, ripartiti in base alla popolazione. Il risultato medio è in linea con quello di altre survey condotte in Europa. Il range di prevalenze, rileva il dicastero, "sembra suggerire una diversa maturità della sub-epidemia determinata probabilmente da differenze nella data di introduzione della variante stessa. È presumibile pertanto che tali differenze vadano ad appiattirsi nel corso del tempo".  La necessità di monitorarne attentamente la prevalenza della variante, si rileva, "deriva dalla sua maggiore trasmissibilità rispetto al virus originale".

Probabilmente diverrà prevalente
La variante inglese è probabilmente destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi, afferma il ministero della Salute. Nei prossimi giorni, sottolinea inoltre il ministero, l'indagine sarà ripetuta, per verificare la velocità di diffusione della nuova variante.

Vaccinazioni efficaci anche contro virus mutato
Un attento monitoraggio "ci consentirebbe, assieme al rafforzamento delle misure di mitigazione, di contenere e arginare gli effetti della nuova variante mentre si prosegue con le vaccinazioni, che restano comunque efficaci anche contro il virus mutato" conclude il ministero della Salute,

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