Coronavirus
Dopo il Dpcm
Covid, manifestazioni di protesta in diverse città: 5 arresti a Torino, 28 in Questura a Milano
Ieri violente manifestazioni anti restrizioni, con scontri e danneggiamenti: 28 persone portate in Questura a Milano; e a Torino 5 arresti e due denunce
Un fitto lancio di pietre, bottiglie e grossi petardi è stato attuato ieri sera dalle persone che hanno preso parte a una manifestazione contro le disposizioni anti-covid a Milano, verso la sede della Regione Lombardia in via Melchiorre Gioia. I manifestanti, alcuni anche con catene nelle mani, si sono spostati prima da Corso Buenos Aires al Pirelli, in via Fabio Filzi, e poi davanti alla sede della Regione. Un poliziotto è stato ferito, sembra in maniera non grave, davanti alla Stazione Centrale dove il corteo si è spostato. E' stato colpito da un oggetto, forse una bottiglia ed è stato soccorso: dovrà essere medicato. Il corteo è stato poi disperso dalle forze dell'ordine. I manifestanti si sono sparpagliati nelle vie limitrofe a Corso Buenos Aires dove la manifestazione, non autorizzata, è iniziata. Undici persone sono state portate in questura per identificazione a seguito degli scontri.
Sono 28 le persone che sono state accompagnate in questura a Milano in seguito degli incidenti di ieri sera a Milano durante una manifestazione non autorizzata contro i provvedimenti per il contenimento del coronavirus. La loro posizione è al vaglio degli investigatori per i provvedimenti a loro carico. Alla protesta hanno partecipato alcune centinaia di persone e gli autori dei disordini sarebbero in particolare giovanissimi. Danni soprattutto a dehors di locali, monopattini e biciclette a noleggio, a un tram, mentre è stata scagliata una bottiglia incendiaria contro un'auto della Polizia locale che non è stata colpita.
Un gruppo di manifestanti a Torino ha distrutto le vetrine di alcuni negozi in via Roma e saccheggiato i locali. In piazza Castello, all'imbocco di via Po, altri manifestanti hanno appiccato un rogo. Cassonetti rovesciati e monopattini buttati a terra per tutta la zona di piazza Castello a Torino, dove ha sede la Regione: è la scena che si presenta dopo le proteste, con lancio di petardi, fumogeni e bottiglie da parte dei manifestanti, e l’intervento della polizia in assetto antisommossa. Due i poliziotti feriti. Sette gli arresti e due denunce, tutti pregiudicati: nessuno di loro peraltro gestirebbe un'attività commerciale o un esercizio pubblico. Tra i negozi devastati e saccheggiati dalle frange violente di manifestanti anche Gucci, dove, dopo aver distrutto la vetrina, erano stati portati via diversi capi di abbigliamento. La polizia è riuscita però a recuperare per intero la refurtiva: l'ha trovata nei due borsoni che portavano con sé due nordafricani bloccati dalla Volante.
Due cittadini egiziani, un maggiorenne e un minorenne, sono stati arrestati dalla polizia per il saccheggio del negozio Gucci di via Roma, a Torino, durante le proteste anti Dpcm di ieri sera. Sono accusati di furto e di resistenza aggravata. I due sono stati fermati dalla polizia mentre si allontanavano dal negozio con un borsone pieno di refurtiva, che è già stata restituita al negozio. Sempre per resistenza sono stati arrestati tre italiani, di cui uno anche per furto aggravato nel negozio Louis Vitton. Due denunciati invece in relazione a quanto accaduto davanti al negozio di Gucci. Durante i disordini erano state arrestate cinque persone, tra cui alcuni appartenenti a gruppi ultrà, e due denunciati dalla Digos.
A Napoli, dopo la tensione nelle manifestazioni dei giorni scorsi, in una Piazza del Plebiscito blindata, è andata in scena la mobilitazione contro il decreto del governo Conte e le ordinanze regionali. A protestare le categorie economiche più colpite dalle nuove limitazioni con le chiusure alle 18, come ristoranti e bar. In piazza nel cuore del capoluogo campano striscioni che recitavano 'Tu ci chiudi tu ci paghi', per chiedere aiuti contro la crisi acuita dal coprifuoco per motivi sanitari. I manifestanti hanno poi raggiunto la sede della Regione. Grande dispiegamento di forze dell'ordine. E slogan al grido di 'dimissioni'.
La manifestazione di ieri sera a Trieste di piccoli imprenditori, commercianti, esercenti, ha avuto un epilogo violento in serata quando, dopo un incontro tra gli organizzatori della manifestazione stessa e le autorità, alcuni presenti hanno lanciato fumogeni in direzione della Prefettura. Secondo quanto si è appreso, sarebbero stati colpiti anche carabinieri e rappresentanti della stampa. I gesti di violenza sono stati condannati dal governatore Massimiliano Fedriga e dal sindaco, Roberto Dipiazza, i quali hanno in una nota sottolineato "la partecipazione di migliaia di persone pacifiche, che hanno espresso il loro dissenso in modo civile e composto" e "pochi facinorosi, che nulla hanno a che fare con esse" che hanno "tentato di avvelenare il clima alimentando inutili tensioni".