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Coronavirus

Dopo il Dpcm

Covid, manifestazioni di protesta in diverse città: 5 arresti a Torino, 28 in Questura a Milano

Ieri violente manifestazioni anti restrizioni, con scontri e danneggiamenti: 28 persone portate in Questura a Milano; e a Torino 5 arresti e due denunce

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Notte di tensione in diverse città d'Italia per le proteste contro le chiusure decise dal governo con il Dpcm del 24 ottobre per fronteggiare la seconda ondata della pandemia di coronavirus. Particolarmente calda la situazione a Torino e Milano.

Un fitto lancio di pietre, bottiglie e grossi petardi è stato attuato ieri sera dalle persone che hanno preso parte a una manifestazione contro le disposizioni anti-covid a Milano, verso la sede della Regione Lombardia in via Melchiorre Gioia. I manifestanti, alcuni anche con catene nelle mani, si sono spostati prima da Corso Buenos Aires al Pirelli, in via Fabio Filzi, e poi davanti alla sede della Regione. Un poliziotto è stato ferito, sembra in maniera non grave, davanti alla Stazione Centrale dove il corteo si è spostato. E' stato colpito da un oggetto, forse una bottiglia ed è stato soccorso: dovrà essere medicato. Il corteo è stato poi disperso dalle forze dell'ordine. I manifestanti si sono sparpagliati nelle vie limitrofe a Corso Buenos Aires dove la manifestazione, non autorizzata, è iniziata. Undici persone sono state portate in questura per identificazione a seguito degli scontri.

Sono 28 le persone che sono state accompagnate in questura a Milano in seguito degli incidenti di ieri sera a Milano durante una manifestazione non autorizzata contro i provvedimenti per il contenimento del coronavirus. La loro posizione è al vaglio degli investigatori per i provvedimenti a loro carico. Alla protesta hanno partecipato alcune centinaia di persone e gli autori dei disordini sarebbero in particolare giovanissimi. Danni soprattutto a dehors di locali, monopattini e biciclette a noleggio, a un tram, mentre è stata scagliata una bottiglia incendiaria contro un'auto della Polizia locale che non è stata colpita.

Un gruppo di manifestanti a Torino ha distrutto le vetrine di alcuni negozi in via Roma e saccheggiato i locali. In piazza Castello, all'imbocco di via Po, altri manifestanti hanno appiccato un rogo. Cassonetti rovesciati e monopattini buttati a terra per tutta la zona di piazza Castello a Torino, dove ha sede la Regione: è la scena che si presenta dopo le proteste, con lancio di petardi, fumogeni e bottiglie da parte dei manifestanti, e l’intervento  della polizia in assetto antisommossa. Due i poliziotti feriti. Sette gli arresti e due denunce, tutti pregiudicati: nessuno di loro peraltro gestirebbe un'attività commerciale o un esercizio pubblico. Tra i negozi devastati e saccheggiati dalle frange violente di manifestanti anche Gucci, dove, dopo aver distrutto la vetrina, erano stati portati via diversi capi di abbigliamento. La polizia è riuscita però a recuperare per intero la refurtiva: l'ha trovata nei due borsoni che portavano con sé due nordafricani bloccati dalla Volante.

Due cittadini egiziani, un maggiorenne e un minorenne, sono stati arrestati dalla polizia per il saccheggio del negozio Gucci di via Roma, a Torino, durante le proteste anti Dpcm di ieri sera. Sono accusati di furto e di resistenza aggravata. I due sono stati fermati dalla polizia mentre si allontanavano dal negozio con un borsone pieno di refurtiva, che è già stata restituita al negozio. Sempre per resistenza sono stati arrestati tre italiani, di cui uno anche per furto aggravato nel negozio Louis Vitton. Due denunciati invece in relazione a quanto accaduto davanti al negozio di Gucci. Durante i disordini erano state arrestate cinque persone, tra cui alcuni appartenenti a gruppi ultrà, e due denunciati dalla Digos.

A Napoli, dopo la tensione nelle manifestazioni dei giorni scorsi, in una Piazza del Plebiscito blindata, è andata in scena la mobilitazione contro il decreto del governo Conte e le ordinanze regionali. A protestare le categorie economiche più colpite dalle nuove limitazioni con le chiusure alle 18, come ristoranti e bar. In piazza nel cuore del capoluogo campano striscioni che recitavano 'Tu ci chiudi tu ci paghi', per chiedere aiuti contro la crisi acuita dal coprifuoco per motivi sanitari. I manifestanti hanno poi raggiunto la sede della Regione. Grande dispiegamento di forze dell'ordine. E slogan al grido di 'dimissioni'.

La manifestazione di ieri sera a Trieste di piccoli imprenditori, commercianti, esercenti, ha avuto un epilogo violento in serata quando, dopo un incontro tra gli organizzatori della manifestazione stessa e le autorità, alcuni presenti hanno lanciato fumogeni in direzione della Prefettura. Secondo quanto si è appreso, sarebbero stati colpiti anche carabinieri e rappresentanti della stampa. I gesti di violenza sono stati condannati dal governatore Massimiliano Fedriga e dal sindaco, Roberto Dipiazza, i quali hanno in una nota sottolineato "la partecipazione di migliaia di persone pacifiche, che hanno espresso il loro dissenso in modo civile e composto" e "pochi facinorosi, che nulla hanno a che fare con esse" che hanno "tentato di avvelenare il clima alimentando inutili tensioni".
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