Coronavirus
In Italia l'85% della popolazione ha ricevuto la prima dose
Covid, teatri e cinema al 100% della capienza. Speranza: "Possiamo permettercelo"
Si allentano ulteriormente le restrizioni. Via libera del Ministero della Salute alla terza dose di vaccino anti-Covid per gli over-60 e per tutti i soggetti fragili, dopo almeno 6 mesi dalla completa immunizzazione
"Riaperture più ampie rispetto a quelle consigliate dal Comitato Tecnico Scientifico (Cts)? Son decisioni assunte nell'autonomia del CdM partendo dalle indicazioni di fondo del Cts. In alcuni ambiti abbiamo scelto di fare un aggiustamento. Il Cts è organismo consultivo prezioso, ringrazio i presidenti Locatelli e Brusaferro e la comunità scientifica, ma queste riaperture ce le possiamo permettere perché siamo in situazione migliore. Continuo a dire: un passo alla volta, non siamo ancora fuori e dobbiamo studiare le varianti, la Delta è prevalente assoluta con il 100%. Ci vuole fiducia, ma anche cautela e prudenza. Il messaggio la stragrande maggioranza lo ha capito". Lo ha dichiarato il Ministro alla Salute, Roberto Speranza, ospite di "Che Tempo che Fa" su Rai3. Poi ha aggiunto sulla terza dose: "L'Ema si è pronunciata in maniera ufficiale su terza dose e abbiamo pubblicato venerdì la circolare. La terza dose non prima di sei mesi dal completamente del ciclo vaccinale, quindi dalla seconda dose o da quella unica se Johnson. Le categorie sono prima agli over 80, agli over 60, al personale sanitario e alle persone ultrafragili. Poi verificheremo i dati in arrivo e con evidenza scientifica vedremo se andremo sotto i 50 anni. Le Regioni devono seguire le indicazioni del Ministero della Salute".
"L'Italia è stato il primo Stato europeo a rendere il vaccino obbligatorio per alcune categorie di lavoratori: per il personale sanitario e tutti gli operatori delle RSA anche non sanitari. La strategia del governo è stata però quella di provare a contenere il virus attraverso un utilizzo molto largo del green pass. I numeri in questo momento ci segnalano che la scelta ha prodotto risultati molto incoraggianti. Se guardiamo i numeri dell'epidemia in Italia negli ultimi due mesi, sono tra i più bassi in Europa: abbiamo un RT a 0.83, un'incidenza di 34 casi ogni 100.000 abitanti alla settimana, le ospedalizzazioni sono scese, avevamo più di 500 persone in terapia intensiva, ieri sera eravamo a 364. E la campagna di vaccinazione sta andando molto bene: oltre l'80% di persone sono completamente vaccinate e oltre l'85% ha fatto almeno la prima dose. Il modello scelto sta funzionando. L'obbligatorietà del vaccino è ancora una possibilità, ma in questo momento abbiamo scelto un'altra strategia", ha continuato Speranza.
"Il green pass è stato scaricato circa 90 milioni di volte, è entrato nella vita delle persone. Le persone hanno capito che avere il green pass significa rendere quel luogo più sicuro. Il Paese sta cogliendo il senso dello sforzo che si è fatto. Il 15 è una data importante, noi valuteremo come sempre facciamo la tenuta dell'impianto, ma la sensazione che ho è che la stragrande maggioranza delle persone ha capito che è uno strumento di libertà", "dura 72 ore in caso di tampone molecolare, oppure 48 ore in caso di tampone antigenico. Valuteremo nelle prossime settimane se dovremo modificare questo impianto". E sulle riaperture, più ampie di quelle suggerite dal Cts, precisa: "Avere l'85% delle persone con la prima dose ci permette di fare qualche passo in più. Stiamo andando nella direzione giusta, dobbiamo però essere consapevoli che non ne siamo del tutto fuori, dobbiamo continuare a studiare le varianti e tenere i piedi per terra, ci vuole cautela".