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ITALIA

Genova

Crollo ponte Morandi: bozze delle relazioni tecniche furono ammorbidite

Emerge dagli interrogatori di tre ingengneri e del coordinatore Maurizio Ceneri. Consegnati, intanto, i primi 9 dei 40 appartamenti destinati agli sfollati

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Bozze delle relazioni dei tecnici di Spea modificate, ammorbidite con termini meno preoccupanti. Lo hanno scoperto i militari della Guardia di finanza, agli ordini del colonnello Ivan Bixio, che indagano sul crollo del ponte Morandi. Alcune bozze erano state cambiate dopo le riunioni con il coordinatore Maurizio Ceneri, mentre altre sarebbero state modificate senza dire nulla dallo stesso dirigente. E' emerso nel corso degli interrogatori dei tre ingegneri sentiti ieri e da quanto chiesto oggi a Ceneri, interrogato per tutto il giorno.

Assistente Morandi: era innovativo, ma rischioso
"Il ponte Morandi di Genova è stato per l'epoca un'opera frutto di grandissima innovazione che è servita a far conoscere l'Italia al mondo". Lo ha detto Mario Paolo Petrangeli, ordinario di Teoria e gestione di ponti dell'università "La Sapienza di Roma", che è stato assistente dell'ingegnere Riccardo Morandi, progettista del ponte di Genova crollato il 14 agosto scorso. Petrangeli è intervenuto a Catanzaro al convegno sul tema "Evoluzione e progresso nella gestione di ponti e viadotti",organizzato dal Rotary. "Proprio il fatto che fosse una opera innovativa - ha aggiunto Petrangeli - l'ha resa molto più rischiosa perché all'epoca non c'era ancora l'esperienza applicata per la costruzione di altri ponti, come il 'Morandi' di Catanzaro. Oggi i ponti cosiddetti strallati sono completamente diversi rispetto ai primi, ma questo abbiamo potuto capirlo solo dopo un certo numero di anni in cui si sono registrati i problemi. Questi ponti dovevano essere dei 'sorvegliati speciali' perché realizzati in precompresso e non in cemento armato e questo li rendeva più sensibili al degrado. Morandi fece un giusto richiamo chiedendone la manutenzione perché conosceva bene l'opera e si preoccupava di dare indicazione sulla sua giusta gestione. Chiaramente, dopo sessanta anni, se non si effettua la giusta manutenzione, le conseguenze sono quelle che sono".

Emergenza casa sfollati, consegnati i primi appartamenti
Doveva essere la fine dell'anno il momento in cui tutti gli sfollati di Ponte Morandi avrebbero potuto avere una nuova casa. Ma i tempi si accorciano e nelle prossime settimane tutti potranno dire fine a questa emergenza. Un segno del ritorno alla normalità, dopo che il 14 agosto il crollo del ponte ha cambiato la storia e il vivere di Genova. Delle 261 famiglie che non hanno più potuto avere la casa, 170 hanno scelto l'autonoma sistemazione e 88 le case messe a disposizione dagli enti pubblici. Tre sono le famiglie che non hanno ancora scelto come sistemarsi.

A fare il punto è stato l'assessore comunale Pietro Piciocchi, che ha la delega ai rapporti con il commissario per la ricostruzione. Lo ha fatto amargine della consegna di 9 appartamenti di Cassa depositi e prestiti, su 40, ristrutturati nell'ex ospedale psichiatrico di Quarto. "Delle 261 famiglie sfollate - spiega - sono 170 quelle che hanno scelto l'autonoma sistemazione e hanno già ricevuto due mensilità. Ci apprestiamo a pagare la terza e poi daremo un contributo comprensivo di tutta la somma a loro spettante nell'anno. Abbiamo già assegnato 88 case pubbliche. Tre nuclei familiari non hanno ancora detto al Comune come vogliono sistemarsi, ma le stiamo sollecitando". Attualmente, ha detto Piciocchi, sono ancora un centinaio le persone che vivono in albergo, in attesa di poter avere gli appartamenti assegnati ristrutturati e arredati.

Soddisfatto l'assessore regionale alla Casa, Marco Scajola. "A inizio emergenza avevamo detto che entro la fine dell'anno tutti glisfollati avrebbero avuto una casa: a metà ottobre abbiamo completato il quadro delle sistemazioni. Con la consegna degli alloggi di Cassa depositi e prestiti si corona l'impegno di dare subito gli alloggi alle famiglie". La cerimonia si è svolta nel salone della "Casa degli infermieri". Emozionate le persone che hanno ricevuto le chiavi degli alloggi. "Oggi abbiamo fatto il trasloco delle cose - dice commossa la signora Erminia, 81 anni - poi penseremo a traslocare il cuore". Erano presenti, tra gli altri, il sindac oMarco Bucci e il governatore Giovanni Toti. "Questo è un segnale di aiuto che abbiamo voluto dare alla città - ha spiegato Salvatore Sardo, amministratore delegato di CDP immobiliare -Abbiamo cercato di accelerare i tempi per rendere le case disponibili in tempo estremamente breve". Soddisfatto il commissario per l'emergenza Giovanni Toti: "Credo sia stato fatto un lavoro straordinario: resterà un esempio di efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione". Il sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci ha sottolineato l'importanza di chi lavora nel silenzio: "C'è chi lavora sodo senza apparire per raggiungere l'obiettivo".

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