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ITALIA

Genova

Crollo ponte Morandi, i primi sfollati rientrano nelle case della zona rossa

Ad ogni famiglia, scortata dai Vigili del fuoco, vengono forniti 50 scatoloni da riempire con oggetti e beni. Toti: con recupero beni chiusa emergenza casa

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Sono cominciati con mezz'ora di ritardo, a causa del vento, i rientri degli sfollati di ponte Morandi. La commissione tecnica ha dato il via libera alle operazioni che sarebbero dovute partire alle 8.30, ma che sono slittate alle 9. La sospensione era stata decisa in via precauzionale a causa del forte vento che soffia su Genova. "È stato uno stop precauzionale, ma il vento non influisce sulle rilevazioni dei sensori, né sulle gru che sono limitrofe alle abitazioni - ha spiegato il consigliere delegato alla protezione civile del Comune, Sergio Gambino - In giornata saranno effettuati tutti gli accessi previsti, l'ultimo è in programma alle 17 e si concluderà alle 19".

Oggi il rientro per 24 famiglie
Sono 24 le famiglie che oggi rientreranno nelle proprie abitazioni: si parte dai palazzi di via Porro più lontani dal ponte. Stanno rientrando in casa i residenti dei civici 5,6,11 e 16. Gli sfollati avranno tempo due ore e 50 scatoloni a disposizione per portar via quanto più possibile dalle proprie abitazioni. Potranno entrare due persone alla volta per nucleo familiare, accompagnati da due Vigili del fuoco. 

Deposito in un magazzino del Comune
Fuori dagli stabili sono stati installati dei carrelli scorrevoli per aiutare nel trasporto degli oggetti che saranno poi depositati in un magazzino del comune dove i proprietari potranno ritirarli. Complessivamente il maxi trasloco costerà 1 milione di euro.  

Atmosfera spettrale 
Il recupero si svolge in una strada deserta, i palazzi disabitati da oltre due mesi, alcune finestre rimaste aperte e un silenzio spettrale, se non fosse per il vociare degli sfollati che rientrano nelle case per due ore e dei cronisti e degli operatori fatti entrare a bordo di un piccolo pullman turistico aperto. Nella zona rossa di ponte Morandi, l'unica traccia che queste case fossero abitate sono le piante che resistono sui balconi.

Toti: con recupero beni chiusa emergenza casa
"Con il recupero degli effetti personali possiamo decretare chiusa la fase dell'emergenza abitativa". Lo ha detto il governatore ligure e commissario per l'emergenza di Ponte Morandi, Giovanni Toti, facendo il punto insieme al sindaco e super commissario per la ricostruzione Marco Bucci. "Ogni sfollato - ha aggiunto Toti - viene indennizzato nel decreto Genova con una cifra che è circa 3 volte il valore degli appartamenti stessi, ogni sfollato ha oggi un contributo per vivere dove meglio ritiene o ha un uso gratuito di una casa della pubblica amministrazione quindi credo che con questi 15 giorni (periodo per il recupero dei beni nelle case evacuate, ndr) possiamo considerare chiuso il tema".

Toti ha sottolineato come il tema delle famiglie sfollate "è stato superato, credo, con una rapidità, un'attenzione e una cura per i bisogni dei cittadini inusitata per la pubblica amministrazione di questo paese. In questo - ha aggiunto - Genova credo abbia dato un esempio di efficacia, efficienza e sensibilità".  Ora, si guarda al futuro, ha spiegato il presidente di Regione Liguria: "Da oggi ci mettiamo a lavorare sul problema delle aziende della zona rossa, della zona arancione e dei quartieri adiacenti. Ora entriamo nella fase che ci consentirà di pensare alla ricostruzione" . La giornata di oggi, ha sottolineato è stata un successo, ha rimarcato il sindaco Bucci: "Ci sono stati molti passaggi per arrivare a questa giornata che considero un successo perché ho visto il sorriso sulle facce di molti sfollati".

Cosa porta via? "La medaglia da partigiano"
A Genova i primi sfollati rientrano per poche ore nelle case, abbandonate dal giorno del crollo del ponte Morandi. Devono decidere cosa prendere o cosa lasciare. Il necessario o i ricordi di una vita. Come il signor Giovanni che porterà via la sua medaglia da partigiano. Le emozioni dei genovesi raccolte da Emanuela Bonchino 

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