POLITICA
La minoranza del Pd critica il segretario
Cuperlo: le parole di Renzi non disinnescano il rischio di rottura
L'esponente della minoranza dem: mi aspettavo altro da Renzi. Speranza: al momento il mio voto al referendum è No
"Unioni civili e l'aiuto alle famiglie con disabili sono buone cose fatte da questo governo e da applaudire. Come la lotta contro l'Europa dei vincoli o la gestione dei migranti. Sono scelte che ho condiviso e votato. Ma i mesi alle spalle hanno anche detto che una parte del Paese oggi è delusa da un governo che non ha risposto alla loro fiducia. Quel popolo non è un nemico del Pd. Con quel popolo il Pd dovrebbe tornare a parlare e lo si fa con una svolta anche di toni e priorità che metta al centro la lotta alle diseguaglianze. Su questo avrei voluto ascoltare da Catania parole forti", sottolinea Cuperlo.
"Non la polemica - prosegue - nel nome della fine della polemica. Quanto al modo di elezione dei senatori, all'allarme di tanti per un equilibrio incerto dei poteri, a un'altra legge elettorale consigliata da molti non basta dirsi pronti a discutere. Serve che il Pd e il suo leader assumano una iniziativa pubblica e chiara che almeno oggi purtroppo non si è sentita", conclude.
Speranza deluso: allo stato al referendum voto no
"Allo stato delle cose il mio voto al referendum è no", dichiara un altro leader della minoranza del Pd, Roberto Speranza, commentando il discorso di chiusura della festa dell'Unità di Matteo Renzi. "Avrei voluto da Renzi - sottolinea- maggiore coraggio e soprattutto un tentativo vero di abbassare i toni della polemica. Purtroppo così non è stato". "Se nelle prossime ore dovessero arrivare fatti concreti capaci di cambiare l'equilibrio tra riforma costituzionale e legge elettorale, sarò contento di valutarle".