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Coronavirus

Prese di mira le richieste di autorizzazione

Cyber-Attacco all'Ema, obiettivo il vaccino Pfizer

Un attacco che arriva a pochi giorni dalla decisione dell’Ema se dare il via ai vaccini. La Pfizer ha dichiarato che non sono stati violati il  suo sistema né quello di Biontech 
 
 

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Non si sa quando è avvenuto il cyber-attacco o da chi è stato condotto. L’Ema, l'agenzia europea del farmaco, che ha già avviato un’inchiesta con la polizia, ha scritto in una nota, che non c'è stata violazione dei dati personali. Il fatto comunque  preoccupa perché sono stati rubati alcuni documenti legati al  vaccino anti-covid della Pfizer-Biontech. Prodotto considerato la prima arma contro la pandemia di Covid.
  
La Pfizer ha diramato una nota in cui ha spiegato che ad essere violati sono stati i documenti relativi alla richiesta di autorizzazione del proprio vaccino anti-covid. La compagnia americana ha precisato che "ne' il sistema di Biontech ne' quello di Pfizer sono stati violati in relazione a questo incidente e non siamo a conoscenza di alcun dato personale presumibilmente violato". In ogni caso, ha assicurato, "agiremo in modo appropriato in conformità con il diritto sull'indagine dell'Ema". Nella nota si aggiunge che  "considerati gli aspetti cruciali per la salute pubblica e l'importanza della trasparenza, continuiamo a fornire prove chiare su tutti gli aspetti dello sviluppo del vaccino e del processo di regolamentazione".
 
Il vaccino
La Pfizer è la prima azienda farmaceutica occidentale, in partnership con la tedesca Biontech, ad avere annunciato la realizzazione di un vaccino anti-covid efficace. Ieri la Gran
Bretagna ha iniziato la sua campagna di vaccinazione proprio con il farmaco della Pfizer, che oggi è stato approvato anche dal Canada. L’Eema sta accelerando i tempi per dare il suo via libera e consentire l'inizio delle vaccinazioni anche nell’union Europea, verosimilmente da gennaio: un obiettivo su cui i governi hanno già scommesso, prenotando milioni e milioni di dosi (anche di altre case produttrici) per i propri cittadini.
 
In questo contesto, la violazione di documenti potenzialmente cruciali, e per di più nella sede di un organismo europeo su cui in questo momento sono puntati tutti i fari, non
può non allarmare soprattutto perché ancora non si sa l'entità del danno.
 
L’allerta Interpol
L'Interpol, pochi giorni fa, aveva inviato un messaggio di allerta ai suoi 194 paesi membri, con la richiesta di prepararsi a "potenziali attività criminali legate alla contraffazione, al furto ed alla diffusione illegale di vaccini contro covid-19 e influenza". La pandemia, metteva in guarda l'Agenzia Internazionale di Polizia, ha già dato luogo ad una attività criminale "predatoria e opportunistica senza precedenti". Attenzione puntata alla promozione della vendita e la somministrazione di vaccini falsi, contro il coronavirus. Per questo, l'Interpol invitava gli stati a "garantire la sicurezza della catena di approvvigionamento e identificare i siti web  illeciti che vendono prodotti contraffatti".
 
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