Dai voucher venti crisi, Mdp verso l'uscita dalla maggioranza
Renzi tiene il punto: no ai ricatti. Sale la "quotazione" del voto anticipato
Sale la tensione nella maggioranza sul nodo voucher, mentre proseguono le votazioni in commissione bilancio della Camera sulla manovra aggiuntiva. Il Pd è determinato a inserire nella manovra correttiva, che la prossima settimana sarà votata con la fiducia alla Camera, i nuovi strumenti che andranno a sostituire i voucher: "Un libretto famiglia alla francese - spiega il capogruppo del Pd, Ettore Rosato - e un nuovo contratto di lavoro per le prestazioni occasionali per le piccole imprese". A dispetto delle voci su una mediazione del governo e nonostante la contrarietà degli "orlandiani", espressa da Cesare Damiano, Renzi è determinato ad andare avanti: arriverà un emendamento Pd. E così i bersaniani di Mdp annunciano lo strappo. "Il Pd ha deciso di far cadere il Governo", accusa Arturo Scotto. E il capogruppo Francesco Laforgia annuncia: "La misura è colma. Usciremo dalla maggioranza".
Sarà "uno strumento che non ha nulla a che fare con i voucher e non ci assomiglia nemmeno soprattutto per le imprese perché è un contratto di lavoro per le prestazioni occasionali, con le tipiche caratteristiche del contratto e le garanzie del contratto" ha spiegato Rosato. Dovrebbe cadere anche il limite all'applicazione alla micro-imprese con meno di 5 dipendenti.
Mdp: "Il Pd ha deciso di far cadere il Governo"
"Vogliono andare avanti sui voucher per le imprese- accusa il capogruppo alla Camera Francesco Laforgia- prendendo in giro milioni di italiani che hanno firmato per i referendum Cgil annullati dopo che i voucher sono stati cancellati con un tratto di penna? Bene, andremo avanti anche noi e usciremo dalla maggioranza".
Alla Camera un voto di Mdp contro la fiducia non è determinante, ma al Senato può far cadere il governo (a meno che non ci sia un "soccorso" di Ala). Dunque, il passaggio è assai delicato. "Escludo che Mdp faccia cadere il governo sulla manovra di stabilizzazione richiesta dall'Europa - dice Rosato incalzando gli ex compagni di partito - sarebbe irresponsabile e spiace che questa polemica avvenga nel giorno del G7". A infiammare lo scontro arriva la richiesta di Ap (che è sugli scudi anche sulla legge elettorale) di estendere al contrario le nuove norme a tutte le imprese.
Si smarca la minoranza orlandiana
E si smarca dal Pd anche la minoranza orlandiana (che però non farà mancare il suo voto sulla fiducia). C'è chi non esclude una mediazione in extremis del governo. Ma i Dem spiegano che Renzi non intende cedere ai "ricatti" della sinistra, che "da mesi vota contro la maggioranza". "Si assumano la responsabilità di far cadere il governo", è la sfida del Pd a Mdp, che ha sempre dichiarato di voler arrivare a fine legislatura e dunque alla fine al Senato sui voucher potrebbe non dire "no" ma astenersi. Comunque andrà, sottolineano i renziani, questo è un ulteriore segnale del fatto che è urgente tirare subito - entro luglio - le somme sulla nuova legge elettorale e poi andare alle urne. A favore sono la Lega e M5s, che con Luigi Di Maio dice che si può votare il 14 settembre (ma ottobre sarebbe la "finestra" più quotata) e c'è chi ipotizza che a questo scopo possa essere anticipato il varo della manovra. Ma l'esito del confronto sulla legge elettorale è tutt'altro che scontato e non è detto che alla fine il "partito" del voto subito prevalga. E un ostacolo ulteriore per Renzi è la "fronda" degli orlandiani contro un accordo con Berlusconi per un sistema alla tedesca.
Intanto, prosegue l'esame dalla manovra
Nel frattempo l'esame della manovra prosegue con l'approvazione del taglio del numero delle slot machine che in due fasi verranno ridotte di circa 140.000 unità entro il 30 aprile del 2018. Via libera anche ad una maxisanzione di 10.000 euro per ogni macchinetta che non verrà disattivata entro 5 giorni dalla comunicazione dell'Agenzia delle dogane.
Tra le altre misure approvate, alcune a sostegno dei comuni terremotati con l'anticipazione dell'erogazione del fondo di solidarietà e la concessione di maggiori spazi finanziari. Approvato anche lo stop ai vecchi autobus euro0 ed euro1nei nuovi contratti di servizio stipulati dal 2018.
In tema di trasporto pubblico passa anche un emendamento che vincola le tariffe di biglietti e abbonamenti di autobus e metro "all'applicazione dell'Isee" tenendo anche conto "dei livelli di servizio e della media dei livelli tariffari europei".
Nella serata di ieri è arrivato il primo pacchetto di emendamenti del governo con il prestito ponte di 600 milioni per Alitalia, le risorse fino a 1,3 mld al 2026 per la stabilizzazione di oltre 15mila insegnanti. Previsti, tra l'altro, anche la proroga al 2017 della possibilità di compensazione delle cartelle esattoriali a favore di imprese e professionisti, nuove norme per la realizzazione degli stadi e la semplificazione della vendita di quotidiani e periodici.
L'esame della manovra proseguirà per tutta la giornata di oggi. Al termine della votazione verranno dati i pareri sugli emendamenti del governo per chiudere il provvedimento in commissione la mattina di sabato e arrivare in aula lunedì.