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SCIENZA

I premi alle follie della scienza

Dall'uomo che si fece capra al collezionista di mosche: assegnati gli IgNobel 2016

Una fiera dell'assurdo che ogni anno premia le idee e le 'invenzioni' più bizzare: un posto dove la Volkswagen ha risolto il problema della emissioni e i ratti indossano pantaloni

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Automobili che inquinano meno ogni volta che sono sottoposte a un test: anche la Volkswagen è entrata a far parte del nutrito gruppo dei vincitori degli IgNobel, i premi assegnati alle ricerche più improbabili del mondo da ben 26 anni dalla rivista Annals of Improbable Research (Air), diretta da Marc Abrahams. Tra aeroplanini di carta e orologi umani, la cerimonia di premiazione è avvenuta nel Teatro Sanders di Boston, organizzata da Air in collaborazione con l'associazione Radcliffe di fantascienza di Harvard e la società Harvard-Radcliffe degli studenti di fisica.

I vincitori hanno ritirato il premio, in banconote da 3.000 milioni di dollari dello Zinbabwe, dalle mani di autentici premi
Nobel, come il chimico Dudley Herschbach, l'economista Eric Maskin, il biochimico Rich Roberts e il fisico Roy Glauber. Gli stessi Nobel sono stati anche i protagonisti di una singolare sfida a Tris, confrontandosi con un neurochirurgo e un ricercatore della Nasa. A coronamento della cerimonia la mini opera teatrale intitolata "L'ultimo secondo", dedicata al secondo extra che ha impercettibilmente allungato il 2016.

E' stata così la Germania, con la Volkswagen, ad aggiudicarsi l'IgNobel per la Chimica 2016, per "aver risolto il problema delle emissioni riducendone la produzione, automaticamente ed elettromeccanicamente, ogni volta che le automobili vengono sottoposte a un test".

Ha vinto invece il premio per le ricerche sulla riproduzione lo studio egiziano che ha verificato sperimentalmente come, indossare pantaloni di plastica, di cotone o di lana, condiziona la vita sessuale dei ratti, e poi anche quella degli uomini.

Per la Biologia è stato premiato l'uomo che si è costruito una protesi per gambe e braccia per muoversi sulle colline come una capra, e con lui il collega vissuto allo stato selvatico immedesimandosi, di volta in volta, in un tasso, una lontra, un cervo, una volpe e un uccello.

La Fisica non poteva non andare a chi ha dedicato tempo ed energie per comprendere come mai i cavalli con il mantello bianco siano più resistenti ai tafani e perché le libellule siano attratte dalle lapidi nere.

L'IgNobel per la Letteratura se lo è aggiudicato un'autobiografia in tre volumi sul piacere di collezionare mosche morte e altre che non lo sono ancora.

Alla Germania è andato anche l'IgNobel per la Medicina, per la scoperta che un prurito sul lato sinistro del corpo può passare se ci guarda allo specchio e si gratta il lato destro (e viceversa).

L'IgNobel per la Psicologia, infine, è andato a un'indagine condotta su un gruppo di bugiardi, chiedendo loro quanto spesso mentono e, soprattutto, per aver deciso di credere alle loro risposte.

Il premio per la Pace, infine, è stato condiviso da ricercatori tra Usa e Canada per avere elaborato (con lo studio ''On the Reception and Detection of Pseudo-Profound Bullshit'') le prove che chi condivide su Facebook frasi e aforismi motivazionali è più propenso a credere alle bufale. Quindi, meno intelligente.
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