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POLITICA

In Senato

Ddl anticorruzione. Falso in bilancio, il testo del governo: fino a 8 anni per società quotate

Presentato in commissione Giustizia del Senato l'emendamento del governo, Renzi: "Pene aumentate e prescrizione raddoppiata". Da 3 a 8 anni di reclusione per società quotate, da 1 a 5 per società non quotate. Grasso: "Alleluja", ministro Orlando: "Testo equilibrato e incisivo"

Pietro Grasso
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"C'è una buona notizia: alleluia, alleluia! Il famoso emendamento sul falso in bilancio è stato presentato".  Così il Presidente del Senato commenta la presentazione in commissione Giustizia del Senato del tanto atteso emendamento sul falso in bilancio al ddl anticorruzione.  Dopo l'ennesima inchiesta giudiziaria su appalti e tangenti il governo stringe sulla corruzione e sul falso in bilancio, il premier Matteo Renzi  parla di "pene più aspre" per l'anticorruzione e di tempi raddoppiati per la prescrizione.
Il presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama Francesco Nitto Palma ha fissato per mercoledì il termine per la presentazione dei subemendamenti e il testo non ci arriverà prima dell'inizio della prossima settimana.

Pene più severe
ll testo dell' emendamento sul falso in bilancio prevede che questo torni ad essere un reato dopo la sostanziale depenalizzazione decisa durante il governo Berlusconi. Le pene per le società normali saranno da 1 a 5 anni di reclusione, mentre per quelle quotate o quelle che immettono titoli sul mercato o le banche, gli anni di reclusione andranno dai 3 agli 8. La procedibilità a querela viene prevista solo per le società molto piccole, quelle che secondo il codice civile non sono soggette a fallimento.
Sanzioni più salate anche per le società, oltre che per gli amministratori bugiardi: per loro si prevede un pagamento dalle 200 alle 600 quote.Sanzioni pecuniarie da 400 a 600 quote per le società quotate, e da 200 a 400 per quelle non quotate. Sanzione da 100 a 200 quote invece per le società non quotate a cui viene riconosciuto il fatto di lieve entità.



Orlando: "Testo equilibrato e incisivo"
Si è passati "da un reato di danno a un reato di pericolo, con aumento delle pene". Il ministro della Giustizia Orlando sottolinea che ora siamo di fronte a un reato "in grado di mordere il fenomeno"; un testo, commenta, equilibrato e incisivo per contrastare il fenomeno, un testo che ha superato qualunque ipotesi di soglie di punibilità e che pur accogliendo le osservazioni che arrivavano dal mondo delle imprese non ha rinunciato all'impostazione di "contrasto serio del fenomeno".

 
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