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Complessivamente interessati 50 link
Diritto all'oblio, Wikipedia rivela: "Ecco le pagine scomparse da Google"
La Wikimedia Foundation critica la sentenza della Corte di Giustizia Europea e pubblica le notifiche ricevute dal motore di ricerca. Tra le pagine che in Europa non appaiono nei risultati ci sono anche quelle su Renato Vallanzasca e sulla Banda della Comasina
Nei mesi scorsi la Corte di Giustizia Europea ha riconosciuto meritevole di tutela la richiesta di un soggetto di non vedere comparire tra i risultati delle ricerche le pagine web che ospitano contenuti che lo riguardano se questi gli arrecano pregiudizio ed è trascorso un lasso di tempo dalla pubblicazione della notizia tale da non giustificare più la permanenza nel pubblico dominio di queste informazioni. La decisione ha scatenato numerose polemiche, con Google in prima linea a sostegno della tesi che il diritto di informare vale quanto il diritto all’oblio.
La Wikimedia Foundation ha una posizione altrettanto critica nei confronti della sentenza. "Crea buchi nella libera conoscenza", afferma il direttore esecutivo Lila Tretikov. Durante una conferenza stampa a Londra, rappresentanti della fondazione hanno annunciato di aver ricevuto cinque notifiche di rimozione da parte di Google, che complessivamente riguardano 50 link verso Wikipedia.
“A sostegno della trasparenza in opposizione alla censura”, si legge sul Wikimedia Blog, è stata creata una pagina dedicata sull’enciclopedia online che elenca tutti i contenuti finiti nel mirino. Si tratta di una voce in inglese su Gerry Hutch, un uomo d’affari irlandese incarcerato negli anni ’80, di una foto del musicista Tom Carstairs che suona una chitarra, di decine di pagine in olandese che citano il giocatore di scacchi Guido den Broeder e di due pagine in italiano, quella dedicata a Renato Vallanzasca, autore di vari sequestri ed evasioni, e quella sulla Banda della Comasina, che a lui faceva capo.
La Wikimedia Foundation è molto netta nel commentare la vicenda. “I nostri progetti forniscono valore informativo, educativo e storico al mondo. I loro contenuti non dovrebbero essere nascosti agli utenti di internet che cercano informazioni vere e rilevanti".