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POLITICA

Legge di Bilancio

Ap: bonus bebè per 3 anni o non votiamo la manovra

Scoglio per il Ddl Bilancio in Aula al Senato. Alla Camera posta la fiducia sul decreto fiscale 

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Scoglio al Senato per l'approvazione della legge di bilancio. "Per Ap il bonus bebè vale per i primi di anni di vita del bambino, così come previsto dalla legge che l'ha istituita", dice Simona Vicari in Aula nel corso del dibattito sulla manovra, chiedendo che il governo chiarisca, perché questo era "l'accordo politico strategico sulla famiglia raggiunto in commissione e per noi rappresenta la più importante condizione per votare questa manovra".

La norma approvata in commissione prevede invece che il bonus sia erogato solo "fino al compimento del primo anno di età" del bambino. 

Resta dunque da sciogliere il nodo del bonus bebè sul quale sono arrivate le risorse sufficienti a finanziare la misura nel 2018 mentre sono ancora da individuare quelle necessarie alla piena operatività del bonus nei due anni successivi.  

Governo: bonus bebè è strutturale
A stretto giro è arrivata la replica del governo con il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento, Luciano Pizzetti: "Confermo che il bonus bebè è misura strutturale, così come definita nella legge di bilancio in fase di approvazione a Palazzo Madama". La misura, ha aggiunto, "trova le coperture per il 2018 e per gli anni seguenti nel bilancio dello Stato così come risulta dall'emendamento approvato in commissione Bilancio che sarà assorbito dal maxi emendamento del governo nel pieno rispetto dei lavori e delle intese parlamentari". "La norma è chiarissima, il bonus è triennale fino ai tre anni di vita del bambino" ha aggiunto il capogruppo del Pd in commissione bilancio del Senato, Giorgio Santini. 

Prevista la questione di fiducia al Senato 
La discussione riprende giovedì mattina nell'Aula del Senato. Si attende la richiesta del governo della questione di fiducia su un maxiemendamento che racchiuderà le 173 modifiche approvate in commissione. Se il testo sarà pronto nella prima mattinata, la prima chiama potrebbe tenersi già intorno alle 13. Nel frattempo la conferenza dei capigruppo della Camera ha stabilito che la legge di bilancio approderà in aula a Montecitorio il 19 dicembre con votazioni dalle 16.

Le nuove misure
Tra le principali modifiche in arrivo, il recepimento dell'accordo tra governo e sindacati, bocciato dalla Cgil, sulle pensioni, la web tax, il bonus bebè che diventa strutturale ma si dimezza a 40 euro dal 2019, il fondo per risarcire le vittime dei reati finanziari con l'obiettivo di compensare in particolare gli azionisti e gli obbligazionisti delle banche venete, il pacchetto enti locali con alcune misure che sanciscono la pace fatta tra governo e comuni, un fondo da 60 milioni a sostegno dell'attività di cura non professionale.

Via il superticket per le categorie vulnerabili
Via libera anche all'alleggerimento del super ticket sanitario da 10 euro sulla specialistica e la diagnostica, a pagare meno saranno le persone con reddito basso e le fasce protette anziani e bambini e i soggetti con gravi patologie. È confluito inoltre in manovra un pacchetto di proroghe solitamente approvato dal governo entro la fine dell'anno nel cosiddetto dl milleproroghe, in particolare viene rinviato di nuovo di un anno a tutto il 2018 il divieto di incroci stampa-tv. 

Previste nuove modifiche in seconda lettura alla Camera
Una volta ottenuto il disco verde di Palazzo Madama il ddl bilancio passerà alla Camera per la seconda lettura e già si annunciano nuove modifiche. In particolare si dovrebbe rimettere mano al fondo per i risparmiatori delle banche cercando di aumentare le risorse, alla web tax, e probabilmente anche al pacchetto famiglia soprattutto al tetto di reddito per gli assegni familiari.
Anche il super ticket resta un tema sul tavolo della maggioranza in quanto alcuni gruppi hanno ritenuto insufficiente la dotazione del fondo per la riduzione del balzello. Sembra sfumare invece l'ipotesi di rimettere mano alla riforma delle agenzie fiscali dopo il tentativo non andato a buon fine del Senato. 

Decreto fiscale, posta la fiducia alla Camera
Il governo ha posto la questione di fiducia in Aula alla Camera sull'approvazione del Decreto legge disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili, cosiddetto Dl fisco. Lo ha annunciato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro. Come deciso dalla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio, le dichiarazioni di voto sul dl fiscale si terranno giovedì mattina alle 8.30, in aula alla Camera. Dalle 10.30 ci sarà la prima chiama sul voto di fiducia. Il voto finale sul provvedimento ci sarà alle 15.
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