SPORT
La prossima settimana la decisione sulla licenza World Tour
Doping, l'Astana: "L'Uci non penalizzi tutta la squadra per errori di nostri singoli atleti"
Yuriy Melnichenko, il general manager della polisportiva a cui fa capo il team kazako di ciclismo in cui gareggia anche Vincenzo Nibali, intervistato da RaiNews: "I casi di positività riguardano atleti giovani che vogliono bruciare le tappe. Sono uno scandalo e abbiamo radunato una commissione per indagare. Noi vogliamo combattere il doping a tutti i livelli"
Astana (Kazakhstan)
“Sarà l’Uci a decidere, ma noi speriamo che le conseguenze di questi casi di doping ricadano su chi ha fatto uso di sostanze proibite e non su tutta la squadra”. Yuriy Melnichenko, il general manager dell’Astana Presidential Club, la polisportiva a cui fa capo l’Astana di ciclismo, non nasconde la sua preoccupazione per i possibili sviluppi del caso in cui è coinvolto il team kazako che ha tra le sue fila il vincitore dell’ultimo Tour de France, Vincenzo Nibali.
L’Unione Ciclistica Internazionale deciderà all’inizio della prossima settimana se assegnare la licenza World Tour alla squadra. Delle cinque positività riscontrate, due riguardano i fratelli Valentin e Maxim Iglinskiy e le altre tre degli atleti della formazione giovanile. Quando lo incontriamo nel suo ufficio di Astana, la capitale del Kazakhstan, le ultime indiscrezioni riportate dalla stampa secondo le quali le premesse non sono affatto buone non sono ancora state pubblicate, ma la bufera è in corso da tempo.
Signor Melnichenko, come valuta quello che è accaduto?
Questa notizia non ci mette in una bella luce. È uno scandalo e per questo abbiamo radunato una commissione composta da rappresentanti dell’antidoping, del nostro ministero dello Sport e della Federazione per indagare sull’accaduto. Ogni atleta coinvolto è stato convocato e gli sono state poste delle domande. Ora stiamo analizzando il materiale raccolto. Noi vogliamo combattere il doping a tutti i livelli. Riguardo alla partecipazione del nostro team alle gare più importanti, la decisione sarà dell’Uci, ma vogliamo dire che la squadra non può rispondere per gli errori dei singoli. A usare sostanze proibite sono stati dei giovani che non vogliono aspettare anni prima di diventare campioni e vogliono arrivare subito al vertice.
Quindi secondo lei si è trattato di iniziative di singoli atleti ed esclude il coinvolgimento di personale della squadra, come medici e allenatori?
Al momento non escludo proprio niente: abbiamo avviato un’indagine interna raccogliendo tutto il materiale possibile. Non vogliamo che queste notizie mettano in cattiva luce tutta la squadra e tutto il progetto Astana Pro Team.
Per quanto riguarda i vostri programmi sportivi, cosa ci può anticipare?
Siamo a inizio stagione. La strategia di ogni atleta e dei tecnici si sta appena delineando. Posso dire solo che l’intenzione è far partecipare Vincenzo Nibali ad almeno uno tra Tour, Giro d’Italia e Vuelta. In un’altra di queste corse a tappe magari punteremo su Fabio Aru.
Quindi secondo lei per Aru è arrivato il momento di vincere una corsa a tappe?
Durante una conferenza stampa insieme, gli ho fatto questa domanda. Ha risposto che Nibali per lui è un compagno di squadra e un amico che lo aiuta moltissimo durante la preparazione e le gare. Tra loro c’è una “concorrenza creativa”. Quando toccherà a lui, Aru si farà trovare sicuramente pronto.
Lei sa che in Italia, quando si dice “Astana”, molte persone pensano subito alla vostra squadra e non alla capitale del Kazakhstan?
So benissimo che il nome Astana viene associato al ciclismo. L’Astana Presidential Club è stato creato proprio per questo: con questa parola richiamiamo sia la capitale sia la squadra. Arrivando al successo, i nostri atleti portano nel mondo il nome della città.
Negli ultimi anni avete investito molto nel ciclismo. Siete pronti a farlo anche in qualche altro sport?
Il nostro club si occupa di sport a 360 gradi, dal basket al calcio, dalla pallanuoto alla boxe e al sollevamento pesi. Vogliamo farli arrivare tutti al livello in cui siamo oggi nel ciclismo. Insieme al nostro fondo nazionale Samruk-Kazyna siamo pronti a investire per far aumentare la passione per lo sport del nostro popolo e la conoscenza della nostra capitale a livello internazionale: vogliamo che sia nota in tutto il mondo come capitale sportiva. Alcuni progetti hanno già avuto successo. La nostra squadra di box semiprofessionista è diventata campione del mondo nella scorsa stagione. Quest’anno siamo pronti a firmare l’integrazione nel nostro club di una squadra di calcio a 5, il Kairat Almaty: nel 2013 ha vinto la Coppa Uefa e quest’anno ha vinto la Supercoppa.
di Andrea Bettini
L’Unione Ciclistica Internazionale deciderà all’inizio della prossima settimana se assegnare la licenza World Tour alla squadra. Delle cinque positività riscontrate, due riguardano i fratelli Valentin e Maxim Iglinskiy e le altre tre degli atleti della formazione giovanile. Quando lo incontriamo nel suo ufficio di Astana, la capitale del Kazakhstan, le ultime indiscrezioni riportate dalla stampa secondo le quali le premesse non sono affatto buone non sono ancora state pubblicate, ma la bufera è in corso da tempo.
Signor Melnichenko, come valuta quello che è accaduto?
Questa notizia non ci mette in una bella luce. È uno scandalo e per questo abbiamo radunato una commissione composta da rappresentanti dell’antidoping, del nostro ministero dello Sport e della Federazione per indagare sull’accaduto. Ogni atleta coinvolto è stato convocato e gli sono state poste delle domande. Ora stiamo analizzando il materiale raccolto. Noi vogliamo combattere il doping a tutti i livelli. Riguardo alla partecipazione del nostro team alle gare più importanti, la decisione sarà dell’Uci, ma vogliamo dire che la squadra non può rispondere per gli errori dei singoli. A usare sostanze proibite sono stati dei giovani che non vogliono aspettare anni prima di diventare campioni e vogliono arrivare subito al vertice.
Quindi secondo lei si è trattato di iniziative di singoli atleti ed esclude il coinvolgimento di personale della squadra, come medici e allenatori?
Al momento non escludo proprio niente: abbiamo avviato un’indagine interna raccogliendo tutto il materiale possibile. Non vogliamo che queste notizie mettano in cattiva luce tutta la squadra e tutto il progetto Astana Pro Team.
Per quanto riguarda i vostri programmi sportivi, cosa ci può anticipare?
Siamo a inizio stagione. La strategia di ogni atleta e dei tecnici si sta appena delineando. Posso dire solo che l’intenzione è far partecipare Vincenzo Nibali ad almeno uno tra Tour, Giro d’Italia e Vuelta. In un’altra di queste corse a tappe magari punteremo su Fabio Aru.
Quindi secondo lei per Aru è arrivato il momento di vincere una corsa a tappe?
Durante una conferenza stampa insieme, gli ho fatto questa domanda. Ha risposto che Nibali per lui è un compagno di squadra e un amico che lo aiuta moltissimo durante la preparazione e le gare. Tra loro c’è una “concorrenza creativa”. Quando toccherà a lui, Aru si farà trovare sicuramente pronto.
Lei sa che in Italia, quando si dice “Astana”, molte persone pensano subito alla vostra squadra e non alla capitale del Kazakhstan?
So benissimo che il nome Astana viene associato al ciclismo. L’Astana Presidential Club è stato creato proprio per questo: con questa parola richiamiamo sia la capitale sia la squadra. Arrivando al successo, i nostri atleti portano nel mondo il nome della città.
Negli ultimi anni avete investito molto nel ciclismo. Siete pronti a farlo anche in qualche altro sport?
Il nostro club si occupa di sport a 360 gradi, dal basket al calcio, dalla pallanuoto alla boxe e al sollevamento pesi. Vogliamo farli arrivare tutti al livello in cui siamo oggi nel ciclismo. Insieme al nostro fondo nazionale Samruk-Kazyna siamo pronti a investire per far aumentare la passione per lo sport del nostro popolo e la conoscenza della nostra capitale a livello internazionale: vogliamo che sia nota in tutto il mondo come capitale sportiva. Alcuni progetti hanno già avuto successo. La nostra squadra di box semiprofessionista è diventata campione del mondo nella scorsa stagione. Quest’anno siamo pronti a firmare l’integrazione nel nostro club di una squadra di calcio a 5, il Kairat Almaty: nel 2013 ha vinto la Coppa Uefa e quest’anno ha vinto la Supercoppa.