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EUROPA

Ecofin

Recovery, Dombrovskis: meglio avere piani buoni che fretta

La riforma del Patto di stabilità dell'Unione europea verrà proposta non appena si sarà usciti dalla pandemia, con la semplificazione delle regole, indicatori osservabili e contro-ciclicità

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di Tiziana Di Giovannandrea Valdis Dombrovskis, vice presidente esecutivo della Commissione europea, al termine dell'Ecofin a proposito dei Recovery Plan, necessari per accedere ai fondi europei, che i 27 Stati membri dell’Ue stanno predisponendo nelle versioni definitive da consegnare entro aprile 2021, ha precisato: "Alcuni piani di rilancio sono più avanzati di altri, ma è più importante prendersi una settimana o due in più per fare dei buoni piani, piuttosto che concentrarsi solo sulla scadenza" della consegna a Bruxelles. Dombrovskis ha ribadito che il piano portoghese è "uno dei più avanzati e ci spettiamo sia consegnato a breve. L'obiettivo comunque è quello di approvarli tutti prima della pausa estiva, in modo da avere i primi esborsi a luglio".

Dombrovskis ha poi confermato l'intenzione dell'Esecutivo comunitario di proporre una riforma del Patto di Stabilità dell'Unione europea non appena si sarà usciti dalla pandemia, sulla base di un lavoro di revisione che punterà a "costruire il consenso" degli Stati membri sulle modifiche da introdurre, in base ad alcuni parametri riguardanti in particolare la semplificazione e il carattere contro-ciclico delle regole di bilancio.

"La Commissione aveva lanciato una revisione" in vista di una riforma prima dell'epidemia di Covid-19. Questo lavoro poi "è stata sospeso" a causa della crisi pandemica, ha ricordato Dombrovskis. "Abbiamo indicato - ha continuato il vicepresidente della Commissione - che una volta che la crisi sarà superata torneremo a occuparci della revisione delle regole di bilancio europee. Ciò che è importante, a questo riguardo, sarà costruire il consenso su alcune nuove direzioni" per la riforma.

"Ci sono alcuni parametri importanti - ha sottolineato - a cui dobbiamo guardare: il primo è la semplificazione di quelle che sono diventate delle regole molto complesse, basate in alcuni casi su indicatori non direttamente osservabili, come l''output gap' (scarto tra prodotto interno lordo effettivo e potenziale, differenza tra economia reale e le sue stime, ndr) e il bilancio strutturale". Il secondo parametro, ha indicato Dombrovskis, è "assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche in tutti gli Stati membri e la contro-ciclicità" delle misure, guardando "sia ai periodi economicamente positivi che a quelli avversi". Inoltre, ha aggiunto, bisogna "assicurare il sostegno alla ripresa economica". "Ovviamente - ha concluso -, saremo in grado di tornare con proposte e valutazioni più dettagliate una volta che la pubblica consultazione sulle regole di bilancio sarà ripresa e conclusa".
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