POLITICA
"Maroni era il garante del patto tra me e Salvini"
Elezioni Regionali in Veneto, Tosi: "Se mi candido, corro da solo"
Il sindaco di Verona Flavio Tosi, fuori dalla Lega Nord, chiarisce: "L'accordo con Salvini era che lui avrebbe fatto il segretario federale ed io il candidato premier"
Verona
"Se inizio a correre, lo faccio prima di tutto partendo dalle mie forze. Trovo più coerente partire dal consenso personale, poi si ragionerà sulle eventuali alleanze". Il sindaco di Verona Flavio Tosi, ormai fuori dalla Lega Nord, non ha ancora sciolto la riserva sulla propria corsa a governatore del Veneto. Questione di ore, poi, farà il suo annuncio e si saprà se sfiderà o meno Luca Zaia. In Parlamento, inoltre, ci sarebbe una pattuglia di 7-8 parlamentari, ora nel Carroccio, pronti a sostenerlo. Intanto, Tosi si toglie più di qualche sassolino, nei confronti del suo ex partito.
"Maroni era il garante del patto tra me e Salvini"
Roberto Maroni era davvero il garante di un patto Salvini-Tosi, secondo cui Salvini avrebbe fatto il segretario, mentre il sindaco di Verona, prima o poi, avrebbe corso per fare il premier, il leader della coalizione? "Questo lo sanno tutti, tant'è che è stato anche confermato da Roberto Maroni, che era segretario federale uscente e da Matteo Salvini, perché, quando chiesero a Salvini di questo patto, rispose che quella era politicamente un'altra era geologica. Che poi quell'era è poco più di un anno", chiarisce il sindaco di Verona. Poi, un affondo ancor più duro nei confronti del leader della Lega. "Mi sento tradito da Salvini, perché è stata sua la decisione di
buttarmi fuori; sul comportamento di Maroni, che fece da garante a questo
patto, non metto a farmi polemiche inutili". Ed ha aggiunge: "Salvini ha impostato una gestione del partito in termini dittatoriali".
La chiosa, sul proprio stato d'animo. "Sono amareggiato perché, dopo 25 anni di appartenenza e militanza anche in momenti difficilissimi, ad esempio quando eravamo al 4% e meno, e dopo aver combattuto sempre, essere cancellato dalla Lega personalmente e moralmente fa male".
"Maroni era il garante del patto tra me e Salvini"
Roberto Maroni era davvero il garante di un patto Salvini-Tosi, secondo cui Salvini avrebbe fatto il segretario, mentre il sindaco di Verona, prima o poi, avrebbe corso per fare il premier, il leader della coalizione? "Questo lo sanno tutti, tant'è che è stato anche confermato da Roberto Maroni, che era segretario federale uscente e da Matteo Salvini, perché, quando chiesero a Salvini di questo patto, rispose che quella era politicamente un'altra era geologica. Che poi quell'era è poco più di un anno", chiarisce il sindaco di Verona. Poi, un affondo ancor più duro nei confronti del leader della Lega. "Mi sento tradito da Salvini, perché è stata sua la decisione di
buttarmi fuori; sul comportamento di Maroni, che fece da garante a questo
patto, non metto a farmi polemiche inutili". Ed ha aggiunge: "Salvini ha impostato una gestione del partito in termini dittatoriali".
La chiosa, sul proprio stato d'animo. "Sono amareggiato perché, dopo 25 anni di appartenenza e militanza anche in momenti difficilissimi, ad esempio quando eravamo al 4% e meno, e dopo aver combattuto sempre, essere cancellato dalla Lega personalmente e moralmente fa male".