POLITICA
Parlamento Europeo
Europee: Ppe verso la vittoria, secondo il Pse, crescono gli euroscettici
Juncker, il candidato del partito popolare europeo, verso la presidenza. Grande avanzata degli euroscettici che otterrebbero 129 seggi contro i 64 del 2009
Grande avanzata in generale degli euroscettici che complessivamente otterrebbero 129 seggi, contro i 64 del 2009. Alla luce di questi primi dati, il candidato alla presidenza della Commissione UE per il Ppe Jean-Claude Juncker già rivendica la presidenza: "Se il trend viene confermato, è chiaro che pretendiamo la presidenza della Commissione Ue". Buono il dato sull'affluenza.
In Francia boom del Front National di Marine le Pen al 26% dei consensi, seguito dai gollisti dell'Ump. In netto calo i socialisti del presidente Hollande con il 14%, il peggior risultato della storia. Marine Le Pen ha chiesto al presidente Francois Hollande di procedere allo scioglimento dell'Assemblea nazionale dopo lo storico risultato del suo partito, che ha visto quadruplicare i voti rispetto alla ultime europee. E chiama a raccolta tutti gli euroscettici d'Europa e Grillo. Per Hollande, che ha convocato una riunione d'emergenza all'Eliseo, bisogna "trarre lezione da questo evento cruciale".
In Germania l'Union della cancelliera Angela Merkel è data per vincente secondo le rilevazioni fuori dai seggi. Buoni numeri anche per i socialdemocatici del Spd con cui la Cdu guida il governo di coalizione, dati al 27,5% (+6,7). Poi ci sono i Verdi al 10,6% (-1,5), la Linke con il 7,6% (+0,1). Un dato inedito riguarda gli anti-Ue dell'Afd (Alternative fuer Duetschland) che sarebbero al 6,5% mentre i neo-nazi dell'Npd sono fermi all'0,8-1%, sufficienti a farli entrare per la prima volta a Straburgo. Afd è la vera novità di questa tornata, cinque anni fa non esisteva: il giovane partito di Bernd Lucke, economista che ha raccolto i dissidenti delle politiche europee di Merkel, era rimasto per poco sotto la soglia del 5%.
Clamoroso anche il risultato nel Regno Unito con il movimento antieuropeo dell'Ukip in testa, seguito dal Labour, solo terzi i Tories del premier David Cameron. L'Ukip di Nigel Farage è decollato al primo posto con 24 deputati (ben 11 in più rispetto al 2009). Secondi i laburisti di Ed Milinamd con 20 seggi (+7), seguiti dai conservatori del premier David Cameron con 19 deputati (7 in meno). Quasi scomparsi i liberal-democratici di Nick Clegg, compagni di coalizione con Cameron, che hanno perso 9 seggi e ne hanno conservato solo uno.
Vittoria degli euroscettici anche in Ungheria, dove il partito Fidesz del premier Viktor Orban in Ungheria, con il 52,4% dei consensi si avvia alla vittoria. Secondi, stando alle prime proiezioni, gli estremisti antisemiti di Jobbik con il 15% (che alle nazionali hanno però superato il 20). In calo i socialisti all'11%.
Anche la Danimarca non fa eccezione al trend euroscettico: secondo gli exit poll l'estrema destra del Danish People Party sarebbe primo partito con il 23,1% (+3 deputati rispetto al 2009 quando presero il 15%), secondi i socialisti con il 20,5%, terzi i liberali con il 17,2%. In Olanda, le proiezioni stanno smentendo gli exit poll che davano i populisti di Geert Wilders al quarto posto. Il Pvv è invece secondo ex aequo con 4 seggi insieme ai Democratici 66. Primi i Cristiano Democratici.
Risultati a sorpresa invece in Spagna, dove sia il Partido Popular che il PSOE arretrano. Il partito del premier Mariano Rajoy avrebbe un 26% contro un 23% dei socialisti. Sorpresa autentica la nuova formazione "i social democratici con Podemos" che al loro esordio avrebbero conquistato 5 eurodeputati.
Le prime rilevazioni danno i socialisti nettamente in testa in Portogallo, dove avrebbero tra il 30% e il 34%. Allianca Portugal, che mette insieme i socialdemocratici e i conservatori che sostengono il governo del premier Passos Coelho, raccoglierebbe invece tra il 25% e il 29% dei consensi.
Numeri ottimi per Alexis Tsipras con il partito Syriza, primo agli exit poll in Grecia con il 26-30% delle preferenze. Il leader greco ha parlato di risultati che "sconfessano" il governo Samaras e le sue politiche di attualità e ha chiesto elezioni politiche anticipate. Buona affermazione anche per Alba Dorata: la formazione neonazista sarebbe attorno all'8-10%.
In Austria le proiezioni elettorali consegnano all'estrema destra, ai verdi e ai liberali un consistente successo elettorale. Il centrodestra del Partito del popolo resta avanti, ma con un calo dei consensi dal 30% al 27,5%. I socialdemocratici raccolgono quasi il 23,8% dei consensi, mentre la destra nazionalista e populista del Partito della libertà aumenta i consensi del 6,8% e arriva a quota 19,5%.
Indipendentisti in testa in Irlanda. Fine Gael, partito del premier Enda Kenny ha raggiunto secondo i primi exit poll pubblicati a Bruxelles il 22%, stessa cifra anche per i repubblicani del Fianna Fail guidato da Michael Martin, mentre il Sinn Fein di Gerry Adams ha ottenuto il 17% dei suffragi e i laburisti, al governo con il Fine Gael, il 6%.
Urne chiuse anche in Polonia: secondo i primi exit poll sarebbe in vantaggio il partito centrista Piattaforma civica (Po) del premier Donald Tusk con il 32,8%. Segue il partito di opposizione di destra Diritto e giustizia (Pis) dell'ex premier Jaroslaw Kaczynski, che ha ottenuto il 31,8%. Gli euroscettici di Nuova Destra di Janusz Korwin Mikke con il 7,2% potrebbero entrare per la prima volta nell'europarlamento.
Primi risultati anche in Romania: gli exit poll danno avanti con il 42% la coalizione di governo, formata da Socialdemocratici, Unione nazionale per la Romania e partito conservatore. Al secondo posto molto staccato il partito liberale, che avrebbe tra il 13% ed il 15%. Seguono i democratici-liberali tra il 10% ed il 12%.
La Svezia vede in netto vantaggio i socialdemocratici che sarebbero al 23,7%, mentre è dato in netto calo il partito dei moderati del premier Reinfeldt al 13%. Sorprendente ascesa degli ambientalisti dello Mp, che salirebbero al secondo posto con il 17,1%.
Secondo i primi sondaggi diffusi dal capo dell'ufficio elettorale laburista, alle europee a Malta sarebbe in testa il partito laburista (nel gruppo S&D) con il 53%, seguito dai popolari del partito nazionalista (al Governo) al 40%. Terzi i Verdi con il 2,7%, e altri piccole formazioni totalizzano il 4%. Malta elegge solo 6 eurodeputati in tutto come Estonia, Lussemburgo e Cipro.
In Slovenia, dove ha votato appena il 17,3% degli aventi diritto, avanti i partiti filoeuropei: sarebbe in testa il Partito democratico sloveno (Sds, centrodestra) con il 24,6% seguito da Lista Nova Slovenija (Sls, centrodestra) al 15,2% e dalla lista Verjamem (centrosinistra) con il 10,6%.
In Slovacchia i socialdemocratici dello Smer del premier Robert Fico sarebbero in testa. Secondo i risultati non ufficiali pubblicati dal sito Sme, lo Smer ha ottenuto 24,09% dei voti, seguito dai popolari del Movimento cristiano democratico (Kdh) con il 13,21%.
Urne chiuse in tutta Europa e già on line le prime stime sulla ripartizione dei 751 seggi del Parlamento europeo basate su proiezioni ed exit poll: il PPE, il partito popolare europeo, sarebbe in testa con 212 seggi, anche se in calo rispetto ai 274 di cinque anni fa; seguito dal PSE a 185 (-8 seggi). Seguono i Liberali dell'Alde con 71 seggi (- 12) e i Verdi a 55.
In Francia boom del Front National di Marine le Pen al 26% dei consensi, seguito dai gollisti dell'Ump. In netto calo i socialisti del presidente Hollande con il 14%, il peggior risultato della storia. Marine Le Pen ha chiesto al presidente Francois Hollande di procedere allo scioglimento dell'Assemblea nazionale dopo lo storico risultato del suo partito, che ha visto quadruplicare i voti rispetto alla ultime europee. E chiama a raccolta tutti gli euroscettici d'Europa e Grillo. Per Hollande, che ha convocato una riunione d'emergenza all'Eliseo, bisogna "trarre lezione da questo evento cruciale".
In Germania l'Union della cancelliera Angela Merkel è data per vincente secondo le rilevazioni fuori dai seggi. Buoni numeri anche per i socialdemocatici del Spd con cui la Cdu guida il governo di coalizione, dati al 27,5% (+6,7). Poi ci sono i Verdi al 10,6% (-1,5), la Linke con il 7,6% (+0,1). Un dato inedito riguarda gli anti-Ue dell'Afd (Alternative fuer Duetschland) che sarebbero al 6,5% mentre i neo-nazi dell'Npd sono fermi all'0,8-1%, sufficienti a farli entrare per la prima volta a Straburgo. Afd è la vera novità di questa tornata, cinque anni fa non esisteva: il giovane partito di Bernd Lucke, economista che ha raccolto i dissidenti delle politiche europee di Merkel, era rimasto per poco sotto la soglia del 5%.
Clamoroso anche il risultato nel Regno Unito con il movimento antieuropeo dell'Ukip in testa, seguito dal Labour, solo terzi i Tories del premier David Cameron. L'Ukip di Nigel Farage è decollato al primo posto con 24 deputati (ben 11 in più rispetto al 2009). Secondi i laburisti di Ed Milinamd con 20 seggi (+7), seguiti dai conservatori del premier David Cameron con 19 deputati (7 in meno). Quasi scomparsi i liberal-democratici di Nick Clegg, compagni di coalizione con Cameron, che hanno perso 9 seggi e ne hanno conservato solo uno.
Vittoria degli euroscettici anche in Ungheria, dove il partito Fidesz del premier Viktor Orban in Ungheria, con il 52,4% dei consensi si avvia alla vittoria. Secondi, stando alle prime proiezioni, gli estremisti antisemiti di Jobbik con il 15% (che alle nazionali hanno però superato il 20). In calo i socialisti all'11%.
Anche la Danimarca non fa eccezione al trend euroscettico: secondo gli exit poll l'estrema destra del Danish People Party sarebbe primo partito con il 23,1% (+3 deputati rispetto al 2009 quando presero il 15%), secondi i socialisti con il 20,5%, terzi i liberali con il 17,2%. In Olanda, le proiezioni stanno smentendo gli exit poll che davano i populisti di Geert Wilders al quarto posto. Il Pvv è invece secondo ex aequo con 4 seggi insieme ai Democratici 66. Primi i Cristiano Democratici.
Risultati a sorpresa invece in Spagna, dove sia il Partido Popular che il PSOE arretrano. Il partito del premier Mariano Rajoy avrebbe un 26% contro un 23% dei socialisti. Sorpresa autentica la nuova formazione "i social democratici con Podemos" che al loro esordio avrebbero conquistato 5 eurodeputati.
Le prime rilevazioni danno i socialisti nettamente in testa in Portogallo, dove avrebbero tra il 30% e il 34%. Allianca Portugal, che mette insieme i socialdemocratici e i conservatori che sostengono il governo del premier Passos Coelho, raccoglierebbe invece tra il 25% e il 29% dei consensi.
Numeri ottimi per Alexis Tsipras con il partito Syriza, primo agli exit poll in Grecia con il 26-30% delle preferenze. Il leader greco ha parlato di risultati che "sconfessano" il governo Samaras e le sue politiche di attualità e ha chiesto elezioni politiche anticipate. Buona affermazione anche per Alba Dorata: la formazione neonazista sarebbe attorno all'8-10%.
In Austria le proiezioni elettorali consegnano all'estrema destra, ai verdi e ai liberali un consistente successo elettorale. Il centrodestra del Partito del popolo resta avanti, ma con un calo dei consensi dal 30% al 27,5%. I socialdemocratici raccolgono quasi il 23,8% dei consensi, mentre la destra nazionalista e populista del Partito della libertà aumenta i consensi del 6,8% e arriva a quota 19,5%.
Indipendentisti in testa in Irlanda. Fine Gael, partito del premier Enda Kenny ha raggiunto secondo i primi exit poll pubblicati a Bruxelles il 22%, stessa cifra anche per i repubblicani del Fianna Fail guidato da Michael Martin, mentre il Sinn Fein di Gerry Adams ha ottenuto il 17% dei suffragi e i laburisti, al governo con il Fine Gael, il 6%.
Urne chiuse anche in Polonia: secondo i primi exit poll sarebbe in vantaggio il partito centrista Piattaforma civica (Po) del premier Donald Tusk con il 32,8%. Segue il partito di opposizione di destra Diritto e giustizia (Pis) dell'ex premier Jaroslaw Kaczynski, che ha ottenuto il 31,8%. Gli euroscettici di Nuova Destra di Janusz Korwin Mikke con il 7,2% potrebbero entrare per la prima volta nell'europarlamento.
Primi risultati anche in Romania: gli exit poll danno avanti con il 42% la coalizione di governo, formata da Socialdemocratici, Unione nazionale per la Romania e partito conservatore. Al secondo posto molto staccato il partito liberale, che avrebbe tra il 13% ed il 15%. Seguono i democratici-liberali tra il 10% ed il 12%.
La Svezia vede in netto vantaggio i socialdemocratici che sarebbero al 23,7%, mentre è dato in netto calo il partito dei moderati del premier Reinfeldt al 13%. Sorprendente ascesa degli ambientalisti dello Mp, che salirebbero al secondo posto con il 17,1%.
Secondo i primi sondaggi diffusi dal capo dell'ufficio elettorale laburista, alle europee a Malta sarebbe in testa il partito laburista (nel gruppo S&D) con il 53%, seguito dai popolari del partito nazionalista (al Governo) al 40%. Terzi i Verdi con il 2,7%, e altri piccole formazioni totalizzano il 4%. Malta elegge solo 6 eurodeputati in tutto come Estonia, Lussemburgo e Cipro.
In Slovenia, dove ha votato appena il 17,3% degli aventi diritto, avanti i partiti filoeuropei: sarebbe in testa il Partito democratico sloveno (Sds, centrodestra) con il 24,6% seguito da Lista Nova Slovenija (Sls, centrodestra) al 15,2% e dalla lista Verjamem (centrosinistra) con il 10,6%.
In Slovacchia i socialdemocratici dello Smer del premier Robert Fico sarebbero in testa. Secondo i risultati non ufficiali pubblicati dal sito Sme, lo Smer ha ottenuto 24,09% dei voti, seguito dai popolari del Movimento cristiano democratico (Kdh) con il 13,21%.