Luoghi della cultura, servizi pubblici essenziali
Franceschini: “Grave la chiusura di Pompei. Precettazione per garantire l'apertura dei musei”
Il ministro: "Iniziative del genere ledono l'immagine dell'Italia nel mondo". Venerdì l'incontro con la Soprintendenza
Porte ferme a causa di una riunione sindacale. Così anche questa mattina gli scavi di Pompei sono rimasti chiusi e i turisti hanno dovuto attendere per circa un’ora. Una decisione che ha scatenato l’indignazione della Lega, con le parole di Gian Marco Centinaio, capogruppo in commissione Cultura a Palazzo Madama: “Per il mondo siamo dei peracottai”. Dura anche la reazione del ministro per i Beni culturali e il Turismo Dario Franceschini, che ha definito "grave" la chiusura del sito archeologico.
“Non ci si rende conto del fatto che iniziative del genere ledono l'immagine dell'Italia nel mondo. I media internazionali ci vanno a nozze e i turisti che trovano i portoni di un museo o di un sito archeologico inaspettatamente chiusi ne traggono un giudizio sull'interno Paese” ha voluto sottolineare il ministro, che ha rilanciato ipotizzando la precettazione del personale per luoghi come i musei e i siti archeologici.
La chiusura di Pompei, durata più di un’ora, “è un ulteriore danno in termini di immagine che rischia di vanificare il difficile lavoro che tutti i livelli istituzionali, dall'Europa al Governo, al ministero, agli enti locali, sino ai lavoratori stanno facendo per Pompei - ha ribadito Franceschini - per questo mi sono attivato per una modifica normativa che aggiunga l'apertura dei luoghi della cultura all'elenco dei servizi pubblici essenziali. Una nuova norma che consenta di ricorrere, in casi eccezionali, alla precettazione del personale per scongiurare le chiusure e tutelare i diritti dei visitatori”.
Il ministro ha inoltre accolto positivamente la sospensione delle assemblee dei prossimi giorni. Adesso l’appuntamento è per venerdì, quando ci sarà l’incontro con la Soprintendenza.