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ITALIA

L'inchiesta

Genova, ancora nessun indagato per il crollo del Ponte Morandi. Periti procura: "Severo degrado"

Che le condizioni del pilone 10 del viadotto Polcevera sulla A10 fossero peggiori del 9 crollato "e' un elemento importante. Se sia stato sottovalutato e' quello che stiamo cercando di verificare", dice in conferenza stampa il Procuratore di Genova Cozzi

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Nessun avviso di garanzia, ancora, per il crollo del ponte di Genova. Lo ha detto il procuratore Francesco Cozzi in una conferenza stampa. "Ho letto sulla stampa che 10-12 persone sarebbero state iscritte nel registro degli indagati: questo non corrisponde al vero", ha affermato. 

"E' già stata acquisita documentazione molto rilevante presso la direzione di Autostrade in varie località e ulteriori acquisizioni verranno decise", ha aggiunto Cozzi.

"Severo degrado anche del lato ovest"
"E' stato accertato uno stato severo di degrado anche del moncone del lato ovest di ponte Morandi. Il grado di gravità del lato est è un risultato di una misurazione che era stata fatta dagli organi tecnici. Il grado considerato grave dall'altra parte è il risultato di una constatazione di oggi dei consulenti incaricati dalla Procura. I consulenti informeranno ad horas i pm perché siano avvisati organi competenti per la messa in sicurezza o l'abbattimento". Così il procuratore di Genova Francesco Cozzi che coordina le indagini.

Degrado precedente a crollo
Lo stato di gravità della parte ovest di ponte Morandi, constatato oggi dai periti incaricati dalla procura, è compatibile con quello della parte est ed "è precedente al crollo del viadotto Morandi". Nella parte est, la la pila n.10, sopravvissuta al crollo, mostra un degrado dei materiali di grado 4 su una scala 5, superiore di quello del pilone crollato.

"Degrado sottostimato? Stiamo valutando"
Che le condizioni del pilone 10 del viadotto Polcevera sulla A10 fossero peggiori del 9 crollato "e' un elemento importante. Se sia stato sottovalutato e' quello che stiamo cercando di verificare", dice ancora il Procuratore.

"Se ponte sarà abbattuto salvaguarderemo prove"
Poi Cozzi affronta l'ipotesi di abbattimento. "Se dovranno fare l'abbattimento di ponte Morandi chiederemo, attraverso i nostri consulenti, che venga fatto con modalita' tali da salvaguardare materiale utile sul piano investigativo. Se si useranno micro cariche esplosive o uno smontaggio, per esempio, chiederemo questo".

Oggi prima riunione tra concessionaria e commissario
La prima riunione tra la società concessionaria e la struttura commissariale per valutazioni di competenza si svolgerà domani, oggi alle ore 18 presso la sede di Regione Liguria in piazza De Ferrari a Genova. Il governatore e commissario per l'emergenza, Toti,  ha chiesto l'abbattimento dei monconi del ponte crollato dopo l'allarme
degli ispettori del Mit.

Demolire al più presto
Gli ultimi rilevamenti lo hanno accertato: non si può aspettare oltre. Quel che resta del ponte Morandi, in particolare la parte del moncone est deve essere abbattuta o messa in sicurezza al più presto. Lo ha reso noto la struttura commissariale per l'emergenza che ha ricevuto una relazione tecnica dalla commissione ispettiva del ministero guidata dall'architetto Roberto Ferrazza. La struttura commissariale ha scritto al ministero e concessionaria per avviare gli interventi necessari. Nel momento in cui la decisione sull'abbattimento diventerà ufficiale, verrà chiesto alla Procura di procedere con il dissequestro dei monconi per permetterne l'abbattimento. 

Intanto però in Procura non è ancora giunto un atto formale che richieda, per conto degli enti competenti, la demolizione di tronconi che risultino a rischio crollo. I due tronconi est ed ovest sono posti sotto sequestro. Qualora questa richiesta arrivasse i magistrati sono pronti ad autorizzare per le vie brevi la demolizione alla quale in caso di urgenza potrebbero lavorare anche i vigili del fuoco.

Il pilone 10 più 'malato' di quello crollato
L'esame della documentazione progettuale per gli interventi di manutenzione su Ponte Morandi evidenziano per "la pila n.10, sopravvissuta al crollo, uno stato di degrado dei materiali di grado più elevato, 4 su una scala di cinque, rispetto a quello che era stato riscontrato nella pila n.9 crollata, che risultava di livello 3". E' quanto si legge nella relazione che la Commissione ministeriale ispettiva ha inviato alla struttura commissariale. Il pilone 10 è quello che sostiene il moncone est di ponte Morandi. Gli scenari evidenziati erano già stati censiti, quindi non c'è al momento l'esigenza di allargare l'area rossa, salvo ulteriori indicazioni da parte dei tecnici.

In merito alla necessità d'intervenire per la messa in sicurezza del pilone 10, la Direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l'Italia rende noto che si è già attivata per le verifiche necessarie alla messa in sicurezza dell'area sottostante. La messa in sicurezza dell'infrastruttura verrà realizzata nei tempi tecnici strettamente necessari, nel rispetto delle indicazioni della Procura di Genova, ed è finalizzata alla successiva demolizione del pilone 10.

Monitoraggio continuo
Intanto è continuo il monitoraggio da parte di vigili del fuoco e tecnici per tenere sotto controllo i movimenti del ponte attraverso georadar e geolaser in modo da poter intervenire rapidamente nel caso si superi la soglia critica. La zona rossa già nei giorni scorsi è stata chiusa dopo che i cittadini avevano segnalato schricchiolii inquietanti provenienti dalle parti più pericolanti della struttura.  Una segnalazione che ha portato i tecnici e anche gli inquirenti a non escludere appunto l'ipotesi di un abbattimento rapido e urgente di ciò che resta del ponte.

Fincantieri: "In grado di ricostruire, non ce lo hanno chiesto"
 "Fincantieri è in grado di ricostruire il ponte: ha il know-how e le tecnologie, ma nessuno per il momento ce lo ha chiesto". Lo ha detto l'Ad di Fincantieri Giuseppe Bono in visita allo stabilimento di Ansaldo Energia, parzialmente interessato dal crollo di ponte Morandi. "Fincantieri ha tutte le capacita e le conoscenze per costruire un'opera di questo genere: ne stiamo facendo quattro in Belgio" ha aggiunto l'a.d. 

Cassa depositi prestiti, sostegno imprese e infrastrutture
 "Siamo a Genova per confrontarci con la Regione e il Comune e per capire in quale modo il Gruppo può dare sostegno finanziario per le imprese e le infrastrutture". Lo ha detto l'Ad di Cassa depositi e prestiti Fabrizo Palermo, riferendosi all'emergenza causata dal crollo di ponte Morandi, durante la visita allo stabilimento di Ansaldo
Energia che  è stato sfiorato dal crollo. Fabrizio Palermo, con l'Ad di Ansaldo Energia Giuseppe Zampini e con l'Ad di Fincantieri Giuseppe Bono, con il governatore e commissario per l'emergenza Giovanni Toti e il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi ha fatto un sopralluogo nell'area di Ansaldo che si trova proprio sotto il moncone ovest di ponte Morandi.
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